Viaggiare in Europa è molto semplice: valgono le nostre regole e i nostri documenti, quindi in teoria oggi potremmo prendere la moto e partire per un bel tour senza preoccuparci di nulla.
In realtà non è così: anche se le regole di base sono le stesse in tutti i paesi UE, ci sono alcune differenze tra uno e l’altro che non possiamo trascurare.
Partiamo dalla dotazione che dobbiamo avere sulla nostra moto. A seconda del paese ci sono equipaggiamenti obbligatori e altri raccomandati, e la cosa migliore è portarsi dietro anche la dotazione raccomandata: alla fine ciò che è richiesto in più non è oneroso da acquistare né impegnativo da caricare, visto che comunque è già attrezzata di borse, e poi, come vedremo, si tratta di cose che possono risultare sempre molto utili.
Di base occorre avere con sé: il gilet rifrangente, da tenere sulla moto, e il kit di pronto soccorso, meglio se omologato Din13167 (si trovano già pronti a 10-15 euro). Sono obbligatori nella maggior parte dei paesi europei (anche se non da noi), quindi tanto vale tenerli sempre sulla moto. A questi, a seconda degli stati in cui vogliamo andare (o attraversiamo), sono da aggiungere dotazioni particolari.
Qualche esempio
In Francia sono obbligatori gli adesivi rifrangenti sul casco, i guanti da moto certificati ed è richiesto l’etilometro (ma non ai turisti in transito).
In Belgio ai guanti si aggiungono una giacca a maniche lunghe, i pantaloni lunghi e stivali che proteggano le caviglie.
Altri paesi, come la Germania e la Spagna impongono gli occhiali da vista di scorta (se prescritti per la guida).
In Croazia, Slovacchia, Slovenia e Spagna è obbligatorio il kit di lampadine di scorta e in qualche caso anche dei fusibili.
Il paese più sfortunato è la Romania, dove il Codice non distingue tra auto e moto e di conseguenza oltre al kit di pronto soccorso sulla moto ci devono essere un estintore e due triangoli riflettenti. Fino a poco tempo fa la polizia ignorava questa assurda disposizione, ma ora la situazione è cambiata e fioccano le multe.
Come anticipato (estintore a parte) si tratta di un equipaggiamento ragionevole, e tutto sommato è consigliabile averlo con sé, in particolare se, per esempio, la nostra moto ha dei componenti meno diffusi, come una particolare lampadina LED. A questo sarebbe bene aggiungere un kit per riparare le forature ed eventualmente uno spray per la catena.
Limiti di velocità
In Europa i limiti di velocità sono simili a quelli italiani, con delle leggere variazioni. In genere sono i seguenti: 130 km/h in autostrada; variabile da 110 a 90 km/h nelle strade extraurbane a due corsie; dai 90 agli 80 km/h per le altre; di 50 km/h in città.
Nei Paesi nordici tali limiti si abbassano nei mesi invernali e sono previste delle restrizioni per i neopatentati, come in Italia. Ci sono poi curiosi estremi: sappiamo che in Germania ci sono tratti liberi, dove i 130 km/h sono solo consigliati; in Lettonia si scende a 20 km/h in alcune zone residenziali; in Grecia le moto sono penalizzate: i tre limiti, autostrada, extraurbano e città, da 130, 110-90 e 50, scendono a 90, 70, 40 km/h.
Attenzione a questi numeri. Non solo spesso ci sono sanzioni importanti, ma si rischia anche il ritiro della patente. Per esempio in Svizzera se sulle strade extraurbane si supera il limite oltre i 35 km/h ci sono il ritiro della patente minimo tre mesi (ma può essere per sempre), la multa (molto salata) o la pena detentiva, provvedimenti che decide il giudice a seconda della gravità dell’infrazione.
Inoltre è proibito l’uso di sistemi per la segnalazione dei misuratori di velocità (va disattivata dai navigatori); questo vale anche in Francia. È sempre poco piacevole commettere un’infrazione, ma a volte capita. Come va a finire dipende dai paesi. Alcuni hanno sanzioni molto severe, in genere è previsto il pagamento sul posto, cioè alla Polizia, o il pagamento di una cauzione.
In caso di rifiuto non si scherza, si va dalla confisca dei documenti, come in Croazia e in Slovenia, ma anche in Danimarca fanno sul serio: si rischia il sequestro della moto e un processo. Attenzione alle impennate: in Austria le acrobazie non piacciono, la multa è di 1.000 euro.
Alcool, ci sono i limiti ma è meglio non bere
Anche superando i limiti alcolici si rischia la patente, non solo in Italia: in Europa sono simili ai nostri, più stringenti per neopatentati e giovani fino a 21 anni. In alcuni paesi, come la Repubblica Ceca, la Slovacchia, l’Ungheria, la Romania la tolleranza è zero per tutti. E non è una cattiva idea.
Leggi a parte, il Ministero della Salute mette in guardia sugli effetti dell’alcool nella guida. Con un livello di alcolemia pari a 0.5g/l, il massimo consentito dal Codice della strada, si hanno questi effetti: raddoppia il tempo di reazione alla frenata; si riduce il campo visivo, in particolare quello laterale; si ha una percezione distorta delle distanze e della velocità. Sarebbe quindi opportuno non mettersi alla guida dopo l’aperitivo, anche se la legge lo permette.