Il nuovo arrivato, nato sulla base del Forza 350, è massiccio e già ad una prima occhiata dà la sensazione di essere più muscoloso del fratello. La sella è ben imbottita e non troppo cedevole e la sua altezza di 795 mm dal suolo permette a tutti di poggiare bene entrambi i piedi a terra. Una chicca: il suo rivestimento è antiscivolo. Una volta in movimento si apprezza la posizione di guida confortevole, che permette di non piegare troppo le gambe. Di spazio per muovere i piedi avanti e indietro ce n’è, peccato solo per l’ingombrante tunnel centrale che limita i movimenti laterali (problema comune a tanti scooter di questa categoria). Inoltre, guidando con i piedi in posizione avanzata questo obbliga a tenere le punte verso l’esterno. Il fatto che il manubrio sia leggermente più in alto e più largo di quello del Forza 350 offre un maggior controllo del mezzo, soprattutto nelle manovre strette e alle basse velocità. E poi da un senso da “moto” vedere il manubrio in stile enduro con quella forcella massiccia al di sotto.
Ci è piaciuto molto il comportamento della forcella, a steli rovesciati e con doppia piastra di sterzo: è ben sostenuta e non va a pacco nemmeno sulle buche più profonde, è ben frenata e per niente cedevole. Riesce a ben digerire anche la asperità più marcate del fondo stradale. La coppia di ammortizzatori posteriori, con il loro scenografico serbatoio del gas separato, ha invece una risposta leggermente più secca. Tra le curve l’ADV350 si dimostra agile, anche se il suo baricentro leggermente più alto rispetto al “fratello” gli fa perdere un po’ di sicurezza nello scendere in piega. La frenata non è molto incisiva, ma è ben modulabile. È inizialmente dolce, per poi acquistare mordente strizzando le leve. Eccellente il funzionamento dell’impianto ABS, che entra in funzione solo quando ce n’è davvero bisogno e mai in maniera troppo invasiva.
Nello scatto dal semaforo l’ADV350 è brillante e offre una ripresa briosa, il tutto accompagnato da un suono “cupo”. La progressione è fluida e lineare e l’attacco dell’acceleratore non è mai brusco. Una gran comodità soprattutto quando si deve zigzagare nel traffico stando in “surplace”. 145 km/h la velocità massima indicata dal tachimetro. Ma oltre alle prestazioni, uno degli aspetti che più ci hanno colpito di questo propulsore è la quasi totale assenza di vibrazioni. Nonostante la potenza non sia elevata, da apprezzare la presenza del traction control (settabile su due livelli e disattivabile), che in condizioni di aderenza precaria, come il classico pavé bagnato, può essere di grande aiuto. Chiudiamo il capitolo motore con un accenno ai consumi, al termine del nostro test di 180 km, effettuato nei dintorni di Marsala, il computer di bordo indicava 4,3 litri per 100 km. Considerando gli 11,7 litri di capacità del serbatoio abbiamo quindi un’autonomia di circa 270 km (tenendo un’andatura sportiva).
Ottima la capacità del vano sottosella. È davvero molto capiente (48 litri): è in grado di ospitare due caschi integrali più altri piccoli oggetti. E per evitare che gli oggetti al suo interno se ne vadano in giro per i fatti propri mentre si è in movimento è presente un separatore in plastica sistemabile in diverse posizioni, che permette di suddividere lo spazio e di bloccare gli oggetti al loro posto. Capienza simile per il bauletto posteriore (50 litri), di serie sull’ADV350, e in grado anch’esso di ospitare due caschi integrali. A nostro avviso, però, il bauletto appesantisce la linea del mezzo e forse dovrebbe essere proposto esclusivamente come optional, consentendo così di risparmiare qualche euro a coloro che non desiderano questo accessorio (considerando appunto che il sottosella è già molto capiente). Come per il Forza 350, che è disponibile in versione "base" e in versione "Deluxe", con bauletto e sistema di connettività. Peccato anche che su uno scooter di questo livello ancora manchi la luce di cortesia all’interno dei vani.
Dove l'ADV350 non ci ha convinto a pieni voti è il riparo aerodinamico: il parabrezza si può regolare su quattro livelli (133 mm di escursione) e anche con il plexiglas alla massima altezza si ha la parte alta del casco esposta. Lo stesso possiamo dire di spalle e braccia, che restano scoperte. Peccato che sparisce anche la regolazione elettronica del parabrezza, presente sul Forza 350, per lasciare spazio ad una regolazione manuale, da effettuare a scooter fermo. Apprezzabile invece la presenza dei paramani, che oltre ad offrire un look più “adventure” al veicolo riparano dal freddo durante la marcia.
Di chiara impostazione adventure il cockpit: uno schermo LCD che riporta tutte le info di viaggio in caratteri bianchi su sfondo nero. Una versione “semplificata” della strumentazione a colori del fratellone X-ADV. Il display è ben leggibile, e anche in pieno solo non presenta riflessi fastidiosi. Di serie è presente il sistema di connettività Honda Smartphone Voice Control system, che serve a collegare lo smartphone al veicolo ed impartire comandi vocali ottenendo informazioni nelle cuffie. Peccato che l’App Honda RoadSync che serve per il funzionamento del sistema sia disponibile solo per il sistema Android e non per iOS, tagliando fuori tutti i possessori di iPhone. Inoltre, una della funzionalità più usate quando si connette un cellulare allo scooter/moto è quella del navigatore, che qui fornisce solo indicazioni audio negli auricolari, senza mostrare la mappa sul display. Forse una funzione po’ superflua, quindi, visto che per fare lo stesso basterebbe il telefonino in tasca con Google Maps e gli auricolari connessi al cellulare.