Nel corso delle nostre prove, tra i plus della Tiger 800 abbiamo sempre menzionato la grinta del motore e il comfort. Tra i difetti, invece, il calore trasmesso.
“I feedback della stampa e dei clienti ci hanno indirizzato nella progettazione della nuova 900, che mantiene prestazioni di rilievo e assoluto comfort, ma abbiamo anche lavorato in modo da ridurre il calore che investiva il pilota. Ora abbiamo due radiatori con prese d’aria che canalizzano il flusso caldo lontano dalle gambe”.
Come è cambiata l’ergonomia?
“Nonostante un serbatoio più capiente, ora la Tiger è più snella tra le gambe. La sella rimane regolabile su due posizioni e il busto è più eretto, con il manubrio più vicino al pilota. GT e Rally hanno pedane posizionate diversamente, in base agli indirizzi d’uso: più avanzate quelle della crossover, più arretrate quelle della adventure”.
L’esperienza maturata con la Tramontana è stata travasata in questa Tiger 900?
“In pratica la Rally Pro è nata da quella moto. Anche se il progetto è iniziato prima, circa tre anni fa”.
Perché il telaio ora è scomponibile e non in pezzo unico come prima?
“Per vari motivi. Il traliccio che sostiene il motore è in acciaio; la porzione reggisella, imbullontata, è in alluminio. Questa soluzione, insieme al nuovo disegno e alla distribuzione dei pesi, contribuisce a ridurre la massa totale e ad abbassare il baricentro. Il telaietto posteriore scomponibile poi, è più pratico per chi usa la moto in fuoristrada e, in caso di caduta o rottura, è più facile da riparare o sostituire”.