Appena saliti in sella si apprezza la posizione di guida: la seduta è comoda e spaziosa, le pedane sono proprio lì dove le vorresti, non troppo arretrate ne avanzate, le gambe godono di tanto spazio e il manubrio permette di guidare con il busto comodamente eretto. Il bicilindrico è di nostra conoscenza, abbiamo avuto modo di provarlo e apprezzarlo sia sulla sorella adventure 800DE sia sulla naked GSX-8S. Se però sulla prima pecca di quello spunto in più che si vorrebbe nella guida in fuoristrada e nella seconda, complice l’ottima ciclistica, si desidererebbe qualche altro CV, sulla nuova V-Strom 800SE possiamo dire essere accordato alla perfezione. La spinta è lineare e progressiva lungo tutto l’arco del contagiri, non ci sono vuoti neppur riprendendo il gas in mano a regimi molto bassi, fin sotto i 2000 giri/min: il bicilindrico cresce senza incertezze, mostrando tanta schiena ai bassi e ai medi, con un allungo nella parte alta del contagiri più che lodevole per una crossover di media cilindrata. A corredo di questo un’ottimo cambio, preciso e rapido negli innesti, risultato sull’esemplare di moto in prova appena contrastato in scalata, ma essendo ancora in rodaggio riteniamo che la situazione possa risolversi con il giusto chilometraggio.
Il nostro test si è svolto su un percorso di circa 230 km, alternato tra misto stretto, curve veloci e rettilinei, che ci hanno permesso di valutare la moto sotto tutti o quasi gli aspetti. Piace la sensazione di confidenza che da sin da subito; i pesi sono correttamente bilanciati, il manubrio dona controllo sulla ruota davanti e anche alle alte velocità la stabilità non è mai compromessa. Il parabrezza protegge efficacemente il busto e le spalle, lasciando esposto solo il casco: un particolare trascurabile fino ai 100-110 km/h, dopodiché si creano dei vortici d’aria che alla lunga affaticano il collo. Tra le curve la V-Strom 800SE mostra una brillantezza quasi inaspettata da una crossover, l’avantreno è svelto e preciso negli ingressi in curva, e la moto ha una buona rapidità, se rapportata a pesi e dimensioni, nei cambi di direzione. Tutto ciò, abbinato all’ottimo motore e all’impianto frenante, potente e ben calibrato, permette di guidare veloci fra le curve contando sul giusto sostegno delle sospensioni.
Difetti? Nessuno di rilevante. Come accennato prima si crea qualche vortice d’aria sul casco alle alte velocità, pecca risolvibile almeno in parte con il parabrezza maggiorato disponibile come accessorio, mentre dai 6.000 giri in su le vibrazioni si avvertono sul manubrio e, con minor intensità, anche sulle pedane. Manca il cruise control, che al giorno d'oggi su una crossover dedicata anche al turismo a lungo raggio è diventato quasi un obbligo.