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I dettagli di motore e ciclistica della nuova Moto Morini Seiemmezzo

Andiamo a scoprire i dettagli del motore bicilindrico parallelo della Moto Morini Seiemmezzo: cilindrata, alesaggio, corsa, potenza, coppia… Analizziamo anche la ciclistica della moto

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Telaio e motore della nuova Moto Morini Seiemmezzo 

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Moto Morini è un marchio italiano glorioso, nato nel 1937 con produzione di motocarri, costruiva apprezzate moto sportive negli anni Sessanta, poi resistette all’avvento delle maxi giapponesi a inizio anni Settanta perché i suoi motori bicilindrici a V di 60°, seppur di cilindrata medio-piccola per i nuovi standard imposti da Honda & Co., erano molto brillanti, della miglior scuola meccanica italica.

La 250 monocilindrica bialbero, per dire, fu la prima moto di Giacomo Agostini nel mondiale: il campionissimo si presentò con un quarto posto al GP delle Nazioni del 1964 a Monza, primo italiano dietro le Yamaha 2T di Phil Read e Mike Duff . La “Morini”, specie la 175 Settebello, era la moto dei piloti della domenica, i tantissimi amatori che disputavano le gare nazionali: MV e Gilera facevano solo moto ufficiali. La Moto Morini aveva lo stabilimento a Calderara di Reno (BO) e un decennio dopo, negli anni Settanta, teneva il ritmo delle giapponesi con le sue “3emmezzo”: allora si diceva così. La “3½ Sport” faceva i 180 all’ora, era rossa, bellissima e desideratissima, semplice e leggera. Aveva un motore assai generoso e affidabile, raffreddato ad aria e brillante e anche parco nei consumi.

Moto Morini è rinata con la globalizzazione che ha portato la possibilità di produrre in Cina motocicli a basso costo e di buona qualità. Una ricetta seguita da molti Costruttori, non sempre con gli stessi risultati. Quelli della “nuova” Moto Morini sono molto buoni, in termini di qualità, e le vendite lo stanno dimostrando.

Dopo la X-Cape, una adventure facile e brillante, sulla stessa piattaforma arriva adesso la “Seiemmezzo”, in due versioni: STR e SCR condividono motore e ciclistica, ma hanno impronte differenti. La prima ha una posizione di guida leggermente sportiva, pneumatici stradali e cerchi in lega. La seconda ha il manubrio largo, una posizione quasi da enduro, cerchi a raggi e ruote semitassellate.

Dopo avervi detto come vanno, nella pagina successiva trovate un approfondimento tecnico su motore e ciclistica della nuova Moto Morini Seiemmezzo.

Il bicilindrico parallelo della Moto Morini Seiemmezzo è prodotto dalla cinese CFMoto. La cilindrata è di 649 cc, alesaggio e corsa hanno misure superquadre (83x60 mm), le stesse del motore Kawasaki Z650. La distribuzione è bialbero e troviamo 4 valvole per cilindro. I valori di potenza e coppia dichiarati restano, come sulla crossover X-Cape, di 60 CV a 8.250 giri/min e 54 Nm di coppia a 7.000 giri/min. L’erogazione è “elettrica”, molto fluida, motivo che ha indotto la Moto Morini a non dotare le moto di controllo di trazione né gestione dell’erogazione.

Il telaio, in comune come il motore con la X-Cape, è un traliccio di tubi tondi di acciaio, con reticolo fitto nella zona del cannotto di sterzo e tubi che abbracciano il propulsore all’altezza della testa. A questo sono abbinate sospensioni Kayaba, con forcella a steli rovesciati da 43 mm, regolabile nell’idraulica e nel precarico molla ed escursione alla ruota di 120 mm. Al posteriore abbiamo forcellone in alluminio con ammortizzatore Kayaba regolabile nell’idraulica e nel precarico molla, con escursione alla ruota di 120 mm. I freni sono Brembo e troviamo un doppio disco da 298 mm all'anteriore e un disco singolo da 255 mm al posteriore, entrambi sorvegliati da un ABS firmato Bosch. Completano la dotazione le leve regolabili, il display TFT da 5" con connettività Bluetooth e i cerchi Akron da 18" l'anteriore e 17" il posteriore.

Per sapere come si comportano su strada le nuove Moto Morini Seiemmezzo STR e SCR vi rimandiamo al nostro test, dove trovate anche il video della prova.

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Il telaio della nuova Moto Morini Seiemmezzo 

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