Quando si parla di sospensione anteriore di una moto viene naturale pensare ad una forcella telescopica, che sia essa a steli rovesciati o tradizionali. È una soluzione che viene adottata da quasi tutti i veicoli a due ruote perchè il suo funzionamento è tutto sommato semplice, è relativamente poco onerosa da produrre, lavora egregiamente e la manutenzione è facile. Ci sono però alcuni limiti in termini di prestazioni riguardo a questa soluzione, che si verificano soprattutto nelle tipologie meno performanti, tra cui la riduzione della funzione ammortizzante quando si verificano trasferimenti di carico significativi.
Per ovviare a questi “inconvenienti” nel corso degli anni sono state sviluppate diverse soluzioni, tutt’ora presenti in alcune moto, prima fra tutte la Bimota Tesi degli anni ‘80 (ripresa ora dalla Tesi H2) la Honda GL 1800 Gold Wing equipaggiata con il quadrilatero articolato e il Telelever di BMW, per citarne alcuni. Questi però hanno costi di produzione abbastanza elevati in rapporto alla resa dinamica, ma la voglia di sperimentare e trovare soluzioni alternative non sembra destinata a fermarsi e proprio nei giorni scorsi è comparsa una domanda di brevetto da parte di una Casa italiana per lo sviluppo di una sospensione anteriore che segue un’invenzione del XIX secolo.
Stiamo parlando del gruppo Piaggio, che sta lavorando ad un sistema di sospensione basato sul concetto di leveraggio studiato da James Watt nell’Ottocento, ma ora riadattato per replicare il movimento lineare della forcella consentendo però un miglior controllo della flessibilità e della rigidezza, oltre a gestire in modo più accurato “l’affondo”.