a cura della redazione - 21 September 2022

Da Piaggio la sospensione anteriore che segue un principio dell’800

Il gruppo Piaggio ha recentemente presentato una domanda di brevetto in cui illustra un sistema di sospensione anteriore che segue il sistema di articolazione ideato da James Watt e che andrebbe a sostituire la classica forcella, semplice ma meno performante rispetto ad altre soluzioni. Ecco come funziona

Quando si parla di sospensione anteriore di una moto viene naturale pensare ad una forcella telescopica, che sia essa a steli rovesciati o tradizionali. È una soluzione che viene adottata da quasi tutti i veicoli a due ruote perchè il suo funzionamento è tutto sommato semplice, è relativamente poco onerosa da produrre, lavora egregiamente e la manutenzione è facile. Ci sono però alcuni limiti in termini di prestazioni riguardo a questa soluzione, che si verificano soprattutto nelle tipologie meno performanti, tra cui la riduzione della funzione ammortizzante quando si verificano trasferimenti di carico significativi.

Per ovviare a questi “inconvenienti” nel corso degli anni sono state sviluppate diverse soluzioni, tutt’ora presenti in alcune moto, prima fra tutte la Bimota Tesi degli anni ‘80 (ripresa ora dalla Tesi H2) la Honda GL 1800 Gold Wing equipaggiata con il quadrilatero articolato e il Telelever di BMW, per citarne alcuni. Questi però hanno costi di produzione abbastanza elevati in rapporto alla resa dinamica, ma la voglia di sperimentare e trovare soluzioni alternative non sembra destinata a fermarsi e proprio nei giorni scorsi è comparsa una domanda di brevetto da parte di una Casa italiana per lo sviluppo di una sospensione anteriore che segue un’invenzione del XIX secolo.

Stiamo parlando del gruppo Piaggio, che sta lavorando ad un sistema di sospensione basato sul concetto di leveraggio studiato da James Watt nell’Ottocento, ma ora riadattato per replicare il movimento lineare della forcella consentendo però un miglior controllo della flessibilità e della rigidezza, oltre a gestire in modo più accurato “l’affondo”.

Osservando le immagini presenti nella domanda di brevetto si nota in dettaglio come questo sistema utilizzi tre collegamenti uniti a formare una “Z” con l’asse della ruota anteriore che si trova al centro del suddetto collegamento. Questa soluzione copia si i movimenti di una forcella, ma va a ridurne la rigidezza laterale che non sempre è una caratteristiche che porta vantaggi: quando, ad esempio, si è in curva e arriva una sollecitazione dovuta ad un dosso o ad una irregolarità del fondo stradale la sospensione Piaggio sarebbe in grado di assorbirla almeno in parte.

Per ora questa tecnologia è presente solo su carta e spesso non tutti i progetti giungono alla fase produttiva, ma questo tipo di sospensione sarebbe molto efficace e potrebbe andare ad equipaggiare alcuni modelli di scooter della casa di Pontedera, come ad esempio il Beverly oppure gli scooter a tre ruote, di cui Piaggio ne è la capolista grazie all’MP3. È probabile anche che questa tecnologia sia un primo step per il possibile progetto di moto a tre ruote, un piano che da tempo si vocifera ma che attualmente non ha ancora conferme ufficiali.

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