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Honda procede nello sviluppo della guida semi-autonoma

La tecnologia che sta sviluppando Honda da ormai più di due anni sarebbe in grado di fornire un sistema di guida semi-autonoma su veicoli a due ruote. Vediamo di che si tratta e quando potrebbe arrivare sui modelli di serie

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Prototipo Honda equipaggiato con il sistema Riding Assist 2.0

L'idea della guida autonoma su una moto potrebbe inizialmente far storcere il naso a molti, ma questo sistema non porrebbe fine al piacere di guidare un mezzo a due ruote su una strada ricca di curve, ma andrebbe a sostegno del motociclista ad esempio nel lunghi tratti autostradali e nella guida di tutti i giorni. Honda sta portando avanti questa tecnologia, difatti negli ultimi due anni ha lasciato traccia di alcune domande di brevetto che illustrano quanto approfonditi siano gli studi e l’interesse per la guida semi-autonoma. In questo ultimo periodo è stato pubblicato poi un altro documento che mostra come una serie di sistemi di assistenza alla guida possano lavorare simultaneamente, andando così ad offrire un pacchetto di assistenza esaustivo.

Vi abbiamo già parlato del prototipo sviluppato sempre da Honda in grado di sterzare, bilanciarsi e procedere a bassa velocità autonomamente e che funziona grazie ai concetti di Riding Assit: un sistema di controllo dello sterzo che opera in concomitanza con frenata e accelerazione automatiche per consentire alla moto di bilanciarsi a bassa velocità, anche senza un pilota a bordo.

L’ultimo brevetto pubblicato dalla casa giapponese illustra come le caratteristiche del RidingAssit possono essere unite ad altri sistemi ancora più raffinati, come il sensore LiDAR, il GPS e sistemi di comunicazione tra veicoli per creare una moto in grado di intervenire quando necessario con un cruise control simile a un pilota automatico o un aiuto quando il pilota non riesce ad individuare o reagire ad un pericolo o ad un ostacolo.

Il brevetto depositato recentemente da Honda mostra una moto dotata di telecamere radar, GPS, sistemi di comunicazione tra veicoli e il sensore LiDAR. Grazie a quest’ultimo, il dispositivo è in grado di creare un'immagine 3D di quello che accade intorno, tracciando oggetti e veicoli e permettendo di avere il controllo di ogni direzione grazie alla vista a 360 gradi.

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L'immagine mostra come la moto eviterebbe un ostacolo sulla strada

Tra gli altri sistemi di assistenza troviamo il servosterzo elettronico, il quale funzionamento è analogo a quello che Yamaha sta testando sulle proprie moto da cross. La centralina che comanda l’attuatore è in grado di distinguere gli input emessi dal pilota rispetto a quelli provenienti da forze esterne, contrastando i possibili movimenti involontari della ruota causati da dossi o buche. Nel caso in cui i comandi sono invece trasmessi da chi guida, questo sistema aiuta a sterzare. Troviamo poi sensori di pressione nel sedile, nelle impugnature del manubrio e nelle pedane, che consentono al computer della moto di stabilire le tue intenzioni: grazie ad una fotocamera frontale montata sul cruscotto è in grado di capire se il pilota si distrae dalla guida, oltre a monitorare la posizione di quest'ultimo in sella e la distribuzione del peso.

Nel mondo dell’automotive tutto questo (o quasi) è già realtà su molti modelli di auto di fascia medio-alta. Honda infatti ha una buona esperienza in questo campo perchè è stata fra le prime case ad introdurre (già nel 2004) i sistemi radar-cruise control e mantenimento di corsia sulle auto, risalendo già al 2004. Tra le altre dotazioni di questo sistema di sicurezza descritte nel nuovo brevetto depositato da Honda troviamo il cruise control adattivo, l'assistenza al mantenimento della corsia e la capacità di evitare gli ostacoli sulla strada. Equipaggiare tutto questo su un veicolo a due ruote diventa però più complesso, in quanto il “cervello” che gestisce il sistema deve riconoscere il fatto che le moto hanno molta più liberta di “movimento” all’interno di una comune corsia fatta “su misura” per le auto.

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L'immagine numero10 mostra come il sistema di guida semi-autonoma lasci spazio ad un veicolo più veloce spostandosi automaticamente su un lato (in Giappone la guida è a sinistra).  L'immagine 8 mostra invece come la moto affronterebbe una curva in modo autonomo. La 9 mostra il sistema di sfalsamento in una corsia fra una moto e l'altra. 

Un’altro aspetto complicato riguarda le curve: in questi casi la moto utilizzerà i sensori e il GPS per affrontarle al meglio, prevedendo un'ampia linea di ingresso, tagliando verso il punto di corda e allargandosi di nuovo all'uscita, il tutto rimanendo, ovviamente, nella corsia. Troviamo poi anche la funzione che quando si sta seguendo un’altra moto, il sistema sposterà automaticamente la moto su un lato della corsia per creare uno schema sfalsato e fornire maggiore visibilità ottimizzando allo stesso tempo la distanza di sicurezza.

Attualmente non c’è ancora nulla di concreto per quanto riguarda l’equipaggiamento di questi sistemi su un modello di serie, questo è chiaramente un progetto a lungo termine e possiamo aspettarci che si evolva nel corso dei prossimi anni. È probabile però che il primo passo sia equipaggiare alcuni modelli della casa, come la Gold Wing o L’Africa Twin, con il cruise control adattivo assistito da radar e il sistema di mantenimento della corsia.

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