Qualche mese fa vi abbiamo detto
come vanno le nuove “seimezzo” della Casa di Tokyo (
qui trovate tutte le foto e i prezzi della gamma 2019), la
CB650R e la sorella CBR650R. In occasione del test abbiamo fatto alcune domande al designer Valerio Aiello, che ci ha parlato del progetto “Neo Sports Cafè” e del proprio lavoro.
Le Neo Sports Café attingono dal passato ma sono moto innovative. Come mai non avete fatto lo stesso con la CBR650R? È più complesso ricercare uno stile inedito su una sportiva?
"Generalmente dalle moto sportive si pretende la performance. Le naked invece fanno del design un elemento essenziale del progetto. Anche il pubblico a cui si rivolgono è diverso e gli appassionati di supersportive pretendono molto di più rispetto agli amanti delle nude. In questo caso, però, non era nella nostra volontà incidere dal punto di vista del look poiché la CBR650R partiva già da una base comune con la CB650R e, quindi, con più vincoli progettuali. La CBR650R offre al mercato una valida alternativa per divertirsi su strada senza esasperare la performance".
In che cosa è diverso il progetto di una sportiva pura?
"Le supersportive richiedono innanzitutto investimenti diversi, più alti. Occorre tenere conto di molti più fattori ed entrano in gioco più le logiche di mercato".
La CB650R è stata disegnata e pensata per piacere in Europa, la CBR650R?
"Anche la CBR650R piacerà in Europa, ma soprattutto in Inghilterra e nei Paesi nordici. Le naked, invece, vengono apprezzate soprattutto in Francia, Spagna e Italia. Occorre anche pensare che un costruttore come Honda non progetta mai riferendosi a un solo mercato, ma puntando a fare bene nella maggior parte dei contesti di vendita".