di Nicolas Patrini - 08 June 2019

CB650R: “Elementi semplici e forme geometriche primarie"

In occasione del test delle nuove CB650R e CBR650R abbiamo intervistato Valerio Aiello, Design Section Manager Honda R&D Europe

Qualche mese fa vi abbiamo detto come vanno le nuove “seimezzo” della Casa di Tokyo (qui trovate tutte le foto e i prezzi della gamma 2019), la CB650R e la sorella CBR650R. In occasione del test abbiamo fatto alcune domande al designer Valerio Aiello, che ci ha parlato del progetto “Neo Sports Cafè” e del proprio lavoro.

Le Neo Sports Café attingono dal passato ma sono moto innovative. Come mai non avete fatto lo stesso con la CBR650R? È più complesso ricercare uno stile inedito su una sportiva?
"Generalmente dalle moto sportive si pretende la performance. Le naked invece fanno del design un elemento essenziale del progetto. Anche il pubblico a cui si rivolgono è diverso e gli appassionati di supersportive pretendono molto di più rispetto agli amanti delle nude. In questo caso, però, non era nella nostra volontà incidere dal punto di vista del look poiché la CBR650R partiva già da una base comune con la CB650R e, quindi, con più vincoli progettuali. La CBR650R offre al mercato una valida alternativa per divertirsi su strada senza esasperare la performance".

In che cosa è diverso il progetto di una sportiva pura?
"Le supersportive richiedono innanzitutto investimenti diversi, più alti. Occorre tenere conto di molti più fattori ed entrano in gioco più le logiche di mercato".

La CB650R è stata disegnata e pensata per piacere in Europa, la CBR650R?
"Anche la CBR650R piacerà in Europa, ma soprattutto in Inghilterra e nei Paesi nordici. Le naked, invece, vengono apprezzate soprattutto in Francia, Spagna e Italia. Occorre anche pensare che un costruttore come Honda non progetta mai riferendosi a un solo mercato, ma puntando a fare bene nella maggior parte dei contesti di vendita".

A cosa ti sei ispirato nel design della nuda CB650R?
"Ricordo perfettamente il momento della nascita del primo concept. La mia volontà era quella di uscire dal tunnel delle streetfighter: non mi hanno mai fatto impazzire le moto troppo caricate, come linee, sull'anteriore. Certo, le streetfighter esprimono performance, ma sono esasperate sotto alcuni aspetti. All'epoca stava anche fiorendo la moda delle special e delle café racer. Tutto questo a causa della crisi, visto che in molti rimettevano mano ai vecchi modelli piuttosto che acquistarne di nuovi. Il mio pensiero fu quello di differenziare la CB rispetto alle altre moto rétro, volevo fare qualcosa di mai visto. Desideravo tornare agli albori delle moto naked grazie a elementi semplici e forme geometriche primarie: fanale tondo, serbatoio, sella. Il mio desidero era anche quello di donare tecnicismo alle parti meccaniche e in questo mi sono ispirato agli orologi".

Rispetto a molte naked, quelle della serie CB non hanno grafiche racing o colori forti.
"Esatto, l'idea era quella di evitarli per mettere in luce le parti meccaniche. La bellezza della moto è data dai suoi pezzi, non dai colori o dagli adesivi aggiunti. Per questo avevo pensato di tornare a usare il metallo come elemento prezioso e di design. In tutte e quattro le moto a spiccare sono le parti importanti, tutto il resto è make-up".

Da cosa è stata guidata la nascita del progetto CB?
"Dalla volontà dei clienti Honda perché da sempre si tratta di una Casa che pone estrema attenzione all'utente finale. Non a caso dispone di molti centri di ricerca e sviluppo sparsi per il mondo pronti a raccogliere tendenze e richieste di mercato. La serie CB, per esempio, è pensata per un pubblico tipicamente europeo ed era stata prese in considerazione per la messa in serie grazie al successo ottenuto dalla moto punto di riferimento del progetto Neo Sports Café, la CB4 Concept".

Una moto, non Honda, che avresti voluto disegnare?
"Direi la Aprilia RSV4. Mi piace molto per l'efficacia di alcuni elementi stilistici e per la semplicità".

Su cosa ti piacerebbe lavorare? Qual è la prossima moto che vorresti progettare?
"Mi piacerebbe disegnare una on-off specialistica di media cilindrata".

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