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Sardegna in moto: insolito itinerario in Barbagia

Viaggio in moto in Sardegna, con l’Africa Twin nell’entroterra che rappresenta il cuore grezzo dell'isola, dove mare e spiagge non sono la meta. Le curve della Barbagia e del Gennargentu, tra storia, cultura, folklore, cibo e tradizione
1/23 Viaggio in moto in Sardegna. Massimo, proprietario da tre generazioni del Bar Daga di Aritzo, ci ha fatto assaggiare Filu ‘e ferru, rinomata acquavite sarda

Non la solita Sardegna

Recentemente abbiamo proposto itinerari mototuristici in Puglia, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia... Nel nostro girovagare per l'Italia, torniamo verso Sud per una capatina in Sardegna. Lo facciamo attraverso il report e le foto (qui la gallery) di Tommaso Pini, che ha visitato la Barbagia a bordo di una Honda Africa Twin (Francesco Catanese con la stessa moto è stato in Cile...). Lo spunto originario dell'articolo è stato quello di un viaggio fuori stagione, durante la manifestazione "Cortes Apertas" nell'ambito di "Autunno in Barbagia" (qui tutte le info). Nulla vieta, però, di prendere ispirazione dal viaggio di Tommaso per una full immersion nel "cuore della Sardegna", tra enogastronomia, cultura e tradizioni, nonché le splendide curve che fanno la felicità dei motociclisti. La Sardegna non è solo mare e movida, basta andarci in autunno per rendersene conto. Ma anche se ci andate in estate, il nostro consiglio è di non farvi mancare almeno un weekend in Barbagia.
Sulla Strada Provinciale 30, in direzione di Ovodda (NU)

Leggete l'articolo fateci un pensierino...

Il nostro itinerario in Barbagia
Dici Sardegna e ti viene subito in mente l’estate, le sfumature cobalto del mare, il jet-set che ogni stagione migra puntualmente verso la Costa Smeralda, le spiagge dorate e le calette caraibiche che ne caratterizzano l’intero litorale. E poi c’è l'entroterra, tanto amato da noi motociclisti per il suo asfalto quasi perfetto, il poco traffico, le geometrie rotonde delle sue strade, che sanno regalare gran divertimento. Tra maggio e settembre l’isola è letteralmente presa d’assalto, poi tutti in “continente” (come dicono i sardi) e arrivederci alla prossima stagione. Ma come sarà in autunno? Beh, sorprendente! Lo testimoniano i 360 km di curve che invitiamo a ripercorrere appena finito di leggere il nostro articolo.

Primo impatto

Tramonto sul Golfo degli Aranci
Raggiunta Livorno salpiamo alle 21 in punto. Alle prime luci dell’alba siamo in terra sarda. Le operazioni di sbarco, in estate lunghe e noiose, si consumano in pochi minuti. Il garage è praticamente vuoto. Troviamo in Sardegna un’aria insolitamente pungente, nel bauletto non c’è il costume da bagno ma una maglia a collo alto e un paio di guanti invernali. Il profumo di salmastro è inconfondibile, ma l’impatto con l’isola è totalmente diverso. Fuori stagione, un territorio che si pensa di conoscere può regalare una sensazione di inesplorato. Ci avviamo a Nuoro imboccando la SS131. Il manubrio è puntato sulla Barbagia, quel territorio compreso tra le province di Nuoro e dell’Ogliastra, cuore intimo e riservato di una regione che non si concede facilmente e che è custode di costumi e tradizioni millenarie. Scendendo verso Sarule incontriamo i primi murales, icona indiscussa della Sardegna, altri li troveremo ad Orgosolo, più avanti.

"Cortes Apertas"

Alcune paesane mostrano come veniva impastato e successivamente cotto e tostato l’antico pane fressa (pane carasau)
Sulla mappa individuiamo il lago di Gusana e optiamo per la via più tortuosa per raggiungerlo. Dalla divertente SS128 ci spingiamo ancor più nell’interno raccordando le curve di SP22 e SP30. Mentre il ritmo di guida si fa interessante, le mille sfumature autunnali ci catturano risaltando il paesaggio barbaricino: è un acquerello irripetibile in altre stagioni dell’anno. Arrivati ad Ovodda ci facciamo coinvolgere dalla manifestazione “Cortes Apertas”: all’interno di corti private la comunità accoglie migliaia di turisti con prodotti del paese. Tra enogastronomia e artigianato contiamo 77 stand segnati sulla mappa dell’evento. È qui che degustiamo l’antico pane fressa appena sfornato da Sisinnia, sorridente paesana di 73 anni che, insieme ad altre donne, tutte volontarie, impasta e inforna senza tregua. La pasta, stesa su tazzeli di misure diverse (vassoi), viene cotta due volte: alla prima infornata segue il taglio da cui prende il nome di fressa (tagliato), mentre la seconda è per la tostatura che conferisce all’antico pane di Ovodda la tradizionale croccantezza. Una di loro ci racconta che “un tempo le donne erano solite trovarsi una volta al mese per preparare il pane: si andava tutte a casa di chi aveva il forno, si iniziava a impastare alle due di notte e si finiva dopo pranzo. Ne uscivano circa 100 kg alla volta. Farcito con gli affettati era il pranzo dei pastori, che lo conservavano nella buzza (sacca di pelle) e, quando era troppo raffermo, bastava inumidirlo appena e tornava subito buono”.

Stregati da Peppe

Ovodda: Peppe (Giuseppe Cuga) mentre accorda una Vidulassa, strumento musicale di origini nuragiche
Passeggiando tra vicoli e piazzette di Ovodda veniamo rapiti da un suono assai curioso. Ci ricorda una cornamusa, ma ad emetterlo scopriamo essere semplici canne di bambù lavorate con maestria da Giuseppe Cuga (70 anni). “Peppe” ha ereditato dal nonno l’arte di costruire la Vidulassa (o Launeddas) e la suona divinamente. Si tratta di un antico strumento musicale di epoca nuragica presente in Sardegna da almeno 3.000 anni. Se ne ha testimonianza grazie al ritrovamento di un bronzetto nuragico del suonatore con tre canne. Lo incontriamo mentre la sta accordando, spostando semplicemente un piccolo deposito di cera posto vicino a uno dei fori praticati sulle canne. Restiamo incantati ad ascoltarlo mentre ci delizia con alcune ballate sarde e qualche aneddoto che solo certi personaggi, quasi fiabeschi, sono capaci di custodire e tramandare. Cercatelo, trovatelo, e sedetevi in silenzio al suo fianco…

La conquista del Gennargentu

La SP7 è una strada di sola andata che si arrampica sulla catena montuosa del Gennargentu, fino a raggiungere la stazione sciistica di Bruncu Spina
Mamoiada è la prossima sosta programmata, ma non prima di aver masticato curve in abbondanza. Si ricomincia dalla SP4 passando per Teti. La pausa panino ad Aritzo è l’occasione per accettare da Massimo, il proprietario del Bar Daga e un sardo tutt’altro che introverso, un goccetto di immancabile Filu ‘e ferru (acquavite di origine sarda). Vien da chiedersi se nell’entroterra i sardi siano più allegri e socievoli… Poco prima di raggiungere Gadoni, ci viene suggerito di seguire le indicazioni per il Passo di Tascusì (1.245 m): secondo valico stradale più alto della Sardegna dopo quello di Corr’e Boi (1.246 m). È un vero peccato che a tratti la strada sia in pessime condizioni, resta comunque una imperdibile terrazza sulla Barbagia. La strada rientra sulla SP7 per Fonni, poi ci siamo concessi un’altra piacevole divagazione panoramica, seguendo il cartello stazione sciistica di Bruncu Spina (1.829 m). È una rotta senza sfondo ma incornicia il massiccio del Gennargentu.

Mamoiada e le sue maschere

Il paese di Mamoiada è conosciuto in tutto il mondo per le maschere pagane dei Mamuthones
A Cortes Apertas si mangia bene e si beve meglio, lo sanno bene a Mamoiada, dove si produce un Cannonau dall’aroma inebriante (occhio alla gradazione alcolica elevata). Una volta entrati nella corte di Maria “il Boss”, ci siamo anche viziati con Fatti Fritti (dolce tipico) e caffè di nocciole. Promesso: quando torniamo in continente la prima sosta è in palestra per smaltire tutto. Ma per adesso ci godiamo la vista del piccolo paese circondato dai vigneti e famoso in tutto il mondo per le sue maschere carnevalesche. Partecipare alla processione di ”Mamuthones” e “Issohadores” è il motivo per cui abbiamo messo il cavalletto, ma se la folla ve lo impedisse segnatevi queste date: 17 gennaio, in occasione dei festeggiamenti per Sant’Antonio Abate (la più suggestiva), domenica di Carnevale e Martedì Grasso. Prima, però, fatevi un giro al Museo delle Maschere del Mediterraneo, il video in 4k e due sale espositive ben disposte vi anticiperanno la loro storia millenaria arricchendola di fascino.

360 km e nemmeno un noioso rettilineo!

Una curva della SP30 con alle spalle il massiccio del Gennargentu
Bitti, paese dei Tenores, rappresenta l’estremo settentrionale del nostro itinerario, che si chiude a Nuoro, la piacevole città di Grazia Deledda. Nella casa natale della scrittrice, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura (1926), risiede oggi un altro interessante museo che vi consigliamo di visitare. Entrando poi nel Museo Etnografico di Nuoro si arricchisce di informazioni storiche quel viaggio iniziato per strada, con il contachilometri che segna 360 km e la memoria che non ha registrato alcun rettilineo noioso. Lo sguardo si è colmato dei colori autunnali, l’appetito si è saziato delle eccellenze gastronomiche locali, il nostro bagaglio culturale si arricchito di tante storie.

La moto del viaggio: Honda Africa Twin DCT

Ci troviamo a Sarule, davanti ad un’immagine di processione in costume in occasione della tradizionale festa di Sant’Antonio Abate
La Barbagia in numeri? 360 km di itinerario e 900 km di trasferimento: 1.260 km tra autostrade e strade di montagna percorsi in sella a una Honda CRF1000L con cambio sequenziale robotizzato a doppia frizione DCT (Dual Clutch Transmission). L’Africa Twin è sicuramente una moto che al bar ha sollevato molte discussioni nel corso dell’anno: meglio col cambio automatico o tradizionale? Per esprimere un parere bisogna provarla e riprovarla. In Sardegna il continuo cambio di sella da una Travel Edition a una DCT ci ha permesso di apprezzare pregi e difetti di entrambe le versioni in condizioni di viaggio. Il motore è piacevole a tutti i regimi e non genera alcuna vibrazione fastidiosa. Il bicilindrico frontemarcia da 998 cc (95 CV) è rotondo, progressivo ed elastico. Nel corso del viaggio la versione DCT è risultata leggermente più briosa, probabilmente grazie alla cambiata assistita che facilita e velocizza l’innesto delle marce. A sfavore, durante la partenza e nelle manovre da fermi, si avverte un leggero on-off con cui dover prendere confidenza ma, una volta in movimento, la scorrevolezza è sorprendente. La frenata è ottima e modulare su entrambi i modelli, anche se la versione con cambio tradizionale si avvale maggiormente del freno motore e, una volta inserita la terza marcia, ci si dimentica comunque del cambio.

Dove mangiare

L'immancabile goduria enogastronomica
Ristorante Monti Blu
  • Piazza Sebastiano Satta, Nuoro
  • tel. 0784 231443
  • cell. 335 6267516 - 335 7807073
  • www.montiblu.com (lunedì chiuso)
Nato nel 2010 dal desiderio di Egidia e Battistino di creare un’attività diversa, che abbracciasse entrambe le loro passioni, Monti Blu non è un comune ristorante: all’interno del locale (disposto su tre piani) troverete anche una pizzeria, una boutique e un’accogliente sala da tè. Alla gustosa cucina creativa dello chef Battistino si unisce l’estro di Egidia, che durante un viaggio in Spagna ha trovato ispirazione per la realizzazione di un locale innovativo e di gran gusto. Monti Blu è un concept, uno stile di vita, che vi consigliamo di visitare. Dal ricco menù vi suggeriamo il fritto misto o l’agnello ripieno con carciofi. Prezzo medio 30/50 euro bevande escluse

Ristorante Il Rifugio Posizionato nel centro storico di Nuoro, il ristorante il Rifugio anticipa la passione per la cucina dello chef Silverio Nanu già dal menù, in cui compare con una frase di Italo Calvino: “la cucina è l’arte di dar rilievo ai sapori con altri sapori… ma, se la materia prima è scipita, nessun condimento può rialzare un sapore che
non c’è” (da “Sotto il sole giaguaro”). Dal 1988 Silverio delizia con maestria i palati dei suoi clienti, facendoli accomodare in un locale elegante ed accogliente. La qualità gastronomica si sposa con la tradizione della cucina sarda, offrendo un’esperienza di alto livello. Pane Frattau del nuorese con l’uovo, Agnello sardo in cassola con i carciofi e Porcetto sardo cotto al forno a legno sono alcuni dei piatti da non perdere. Prezzo medio 25/45 euro bevande escluse

Ristorante Sa Rosada
  • Piazza Europa 2, Mamoiada
  • tel. 0784 56713
Ristorante piccolo (due sale) dall’aspetto rustico e un proprietario, Augusto, simpatico e coinvolgente. Il menù varia a seconda della stagione e ogni giorno si rinnova proponendo piatti di cucina tradizionale sarda, con ottimi salumi, formaggi, primi e carne. Prezzo medio 20/30 euro bevande escluse

DOVE DORMIRE

Residence Grandi Magazzini (Nuoro
Residence Grandi Magazzini Da storico palazzo commerciale a moderna struttura alberghiera: il Residence Grandi Magazzini è un’ottima location per soggiornare a Nuoro con la moto. Appartamenti confortevoli e moderni permettono di organizzare un soggiorno in coppia o con gli amici (camera, monolocale, bilocale), a pochi passi dal centro di Nuoro e con garage per le moto. Wi-fi gratuito. Il sistema di check-in è automatico e, nel caso la reception risultasse chiusa, va contattata la struttura telefonicamente.
Prezzo: da 50 euro camera doppia a 100 euro bilocale superior (al giorno) con possibilità di uno/due ospiti in aggiunta al costo di 10 euro

B&B Nuraghe Struttura a gestione familiare disposta su due piani con 3 camere doppie e alcune zone relax condivise. La simpatia della signora Angela completa un pacchetto di soggiorno piacevole in un piccolo paese, Lodine, immerso nella Barbagia. Per visitare Cortes Apertas la sua posizione geografica è ottimale, a una manciata di km tra Mamoiada, Fonni, Ovodda e soli 22 da Nuoro. Parcheggio privato gratuito per le moto.
Prezzo camera doppia 60 euro con colazione

Agriturismo Antichi Sapori “da Speranza” L’agriturismo si trova nel centro storico di Gavoi, caratteristico per le sue case in granito. A 1,5 km dalla struttura è possibile visitare l’azienda agricola, che opera nel settore dal 1988, il tutto circondato dall’incantevole catena montuosa del Gennargentu. L'ambiente è accogliente e vi si può soggiornare in assoluto relax per riscoprire il gusto di semplici piatti creati con prodotti di qualità. La struttura dispone di 6 camere, tra singole, doppie e triple e un garage per le moto.
Prezzo camera doppie 70 euro in B&B - mezza pensione 55 euro a persona

DA NON PERDERE

Mamoiiada: Museo delle Maschere del Mediterraneo
Museo delle Maschere Mediterranee
  • Piazza Europa 15, Mamoiada
  • tel. 0784 569018
  • www.museodellemaschere.it
  • orari apertura: 9-13 / 15-19 (lunedì chiuso, aperto solo su prenotazione)
  • Biglietto intero: 4 euro

Museo Deleddiano
  • Via Grazia Deledda 42, Nuoro
  • tel. 0784 242900
  • www.isresardegna.it
  • Orari apertura: 10-13 / 15-19 (lunedì chiuso)
  • Biglietto intero: 3 euro

Museo Etnografico Sardo
  • Via Antonio Mereu 56, Nuoro
  • tel. 0784 257035
  • www.isresardegna.it
  • Orari apertura: 10-13 / 15-19 (lunedì chiuso)
  • Biglietto intero: 5 euro
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