La base che incontriamo noi è quella del Monte Giogo, sopra il Passo del Lagastrello, già in Toscana. Comunicava con le basi di Nizza a nord ovest e di Civitavecchia a sud est ma poi, quando la Francia uscì dalla NATO, la comunicazione venne deviata a nord est fino a Craviana (MN) che, a sua volta, trasmetteva al Dosso dei Galli e, da questo, alla Germania. Nella tratta verso il Monte Giogo qui era tornata la nebbia, a partire dal valico del Lagastrello, che ha un lago cupo come quelli scozzesi. Dovevamo arrampicarci fino a 1.500 m tramite una strada asfaltata tutta rotta, con buche, rigonfiamenti, spaccature e sassi. C'erano cartelli di diveto vecchi, arrugginiti e deformati: risalgono agli anni Sessanta, quando qui nessun civile doveva neanche avvicinarsi. Adesso, lassù, è tutto in stato di abbandono, ma i quattro radar che emergono dalle nebbie creavano un effetto di grande soggezione. C'è venuto facile immaginare film horror ambientati qui: gente che sparisce, strane impronte sul terreno, rumori inspiegabili ma terrificanti e cose così. Eravamo talmente suggestionati che, quando uno di noi ha detto: "
Ehi, in quella baracca abbandonata c'è un neon acceso..." abbiamo pensato a cose tipo il Neon Fantasma che si accende quando arriva un intruso, o il Neon Eterno che resiste dagli anni 70 senza spegnersi mai. In realtà questa base non è abbandonata del tutto, perché è gestita dalla
sede di Comano dell’
Associazione Radioamatori Italiana, ente morale, con lo scopo teorico di abbattere le barriere tra i popoli e quello pratico di dare una grossa mano alla Protezione Civile durante le calamità naturali.