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I segreti del motore della nuova BMW S 1000 RR

In questa ultima versione il quattro in linea di 999 cc della BMW S 1000 RR riceve alcuni aggiornamenti, mentre le caratteristiche principali restano immutate. Scopriamo come cambia il motore della supersportiva di Monaco

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Il quattro in linea di 999 cc della BMW S 1000 RR ha ricevuto alcuni aggiornamenti, mentre le caratteristiche principali sono immutate (alesaggio 80 mm, corsa 49,7 mm, ordine degli scoppi “screamer”). La più interessante è la presenza del sistema ShiftCam che varia alzata e fasatura delle valvole di aspirazione. L’albero a camme, invece che le consuete otto camme (una per ogni valvola), ne ha sedici vicine a due a due. Otto hanno un profilo studiato in funzione del miglior rendimento ai bassi e medi regimi, le altre otto rendono al meglio agli alti (alzata maggiore e differente posizione angolare). Questo albero è composto da tre parti, una interna azionata dall’ingranaggio mosso dalla catena che comanda la distribuzione, scanalata, e due esterne che possono scorrere longitudinalmente sopra quella interna. Ognuna di queste ultime “serve” due cilindri ed è dotata di una vite senza fine, sopra la quale è posizionato un solenoide. Sulla base del regime o della richiesta di coppia da parte del pilota, il solenoide, facendo fuoriuscire un pin che va a impegnarsi nella vite, può imporre uno spostamento del segmento in una direzione o nell’altra, facendo in modo che le valvole vengano comandate dalle camme ottimizzate per i bassi e medi regimi o da quelle studiate per gli alti. Il passaggio alla coppia di camme dedicata agli alti regimi avviene a 9.000 giri/min o a partire da un regime molto inferiore (BMW non ci ha rivelato quale) nel caso il pilota faccia richiesta di una grande quantità di spinta. Il passaggio da una coppia di camme all’altra è immediato e inavvertibile: secondo BMW avviene in 10 ms. Rispetto a una distribuzione “fissa” e ferme restando tutte le altre caratteristiche, questo sistema garantisce un miglior rendimento volumetrico lungo tutto l’arco di erogazione, dunque più coppia e più potenza.

Le valvole sono in titanio. Quelle di aspirazione sono cave, con un risparmio di peso rispetto a valvole equivalenti “piene” del 10%. Per comandarle vengono impiegati bilancieri a dito, ognuno del peso di 8 grammi. Il regime massimo di rotazione è di 14.600 giri/min. I cornetti di aspirazione sono ad altezza variabile e i corpi farfallati di diametro 48 mm sono comandati attraverso acceleratore ride by wire. Il cambio è a sei marce, elettronico bidirezionale, e la frizione multidisco in bagno d’olio è antisaltellamento. Pompa dell’acqua e dell’olio sono in un modulo unico. Il peso del motore è 55,8 kg.

Le novità dell’unità 2023 riguardano principalmente l’aspirazione. L’airbox è nuovo e i cornetti di aspirazione hanno una lunghezza differente (quelli corti sono… più corti). La variazione di lunghezza avviene ora a 11.900 giri/min (in precedenza: 11.700 giri/min). La testa presenta condotti di aspirazione ridisegnati. Sono simili a quelli della M 1000 RR fatto salvo per il fatto che, anziché lavorati a macchina, sono ottenuti per fusione. Questi aggiornamenti hanno migliorato la potenza massima, che passa da 207 CV a 13.500 giri/min a 210 CV a 13.750 giri/min. Invariato il valore di picco di coppia: 113 Nm, espresso però a 11.000 giri/min anziché 10.500 giri/min. Altri aggiornamenti riguardano la batteria (ora è di serie quella al litio del peso di 1,3 kg) e la trasmissione finale, accorciata attraverso una corona con un dente in più (da 45 a 46).

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