Tra i segmenti di moto più ricchi in questo momento troviamo quello delle nude entry level, che nel 2023 ha visto l’arrivo di numerose novità; tra ritorni di modelli iconici rivisti e reinterpretati come la Honda Hornet a moto totalmente nuove, nate su una tela bianca come la Suzuki GSX-8S, dalla cui base ha preso forma anche la V-Strom 800DE. A queste si aggiunge la CFMOTO 800NK, una naked dalle linee innovative disegnate dal team di Modena40, R&D di CFMOTO capitanato dal designer Charles Solsona. Un risultato stilistico che possiamo dire più che riuscito, abbinato ad una meccanica che sfrutta il know how della azienda cinese sviluppato negli anni grazie alla Join venture con KTM per la produzione della gamma 790.
L’800NK è infatti equipaggiata con lo stesso bicilindrico frontemarcia della naked 790 Duke (tornata peraltro a listino quest’anno) mentre telaio, ciclistica ed equipaggiamento elettronico sono stati sviluppati appositamente. Per scoprire come va il modello di serie, che sarà disponibile a brevissimo nelle concessionarie, ci siamo recati in Costa Azzurra per il lancio ufficiale.
Salendo in sella possiamo dirvi che la prima impressione è davvero buona. La 800NK è accogliente, ha un manubrio largo e alto il giusto per offrire una posizione di guida confortevole ma all’occorrenza sportiva, con il busto leggermente caricato in avanti. La distanza della sella da terra in combinazione ai fianchi snelli offre la possibilità a quasi tutti di toccare terra senza alcuna fatica con entrambi i piedi, mentre le gambe assumono una piega non eccessiva per chi come me è alto 180 cm. All’avviamento il motore ha un suono grintoso e coinvolgente, mentre la risposta al comando del gas, gestito da un sistema ride by wire è piuttosto nervosa. A livello elettronico troviamo tre mappature: Rain che limita la potenza, mentre street e sport offrono tutti e 95 i CV dichiarati, ma in modo differente. La prima ha una risposta più dolce e progressiva, c’è un leggero effetto on-off al di sotto dei 3.000 giri ma nulla di trascendentale; è sufficiente farci l’abitudine e già dopo pochi km il polso si abitua nella gestione. Superata questa fascia il bicilindrico allunga in modo lineare e corposo fino alla zona rossa posta a oltre 10.000 giri/min., con una spinta davvero consistente. La mappa sport invece snocciola la coppia in maniera più impulsiva e istantanea, rendendo l’acceleratore più sensibile, con scatti fulminei in uscita di curva. A livello ciclistico la 800NK è agile e maneggevole nel misto, con un avantreno piuttosto svelto nei cambi di direzione, la cui rapidità viene in leggera parte inibita dagli pneumatici MAXXIS di primo equipaggiamento, non rapidissimi, ma che hanno comunque mantenuto una ottima aderenza durante tutto il nostro test. Va specificato però che le condizioni di grip dell’asfalto erano ottimali.
Le sospensioni offrono una discreta compostezza: il mono filtra discretamente le asperità del fondo stradale mentre la forcella tende a trasmettere qualche scossone dove l’asfalto è più sconnesso.
Capitolo frenata: il doppio disco anteriore offre tanta potenza, buona anche la resa del posteriore, ma l’intervento dell’ABS, specie nella guida sportiva, tende a bloccare anche quando non ce lo si aspetta o quando l’azione non è necessaria. Questo influisce sugli spazi di arresto, che si allungano sensibilmente. Ottimo il cambio, preciso e rapido negli innesti, così come il quickshifter della 800NK Advance. Discorso vibrazioni: sono leggermente avvertibili solo agli alti regimi sulla versione standard, mentre si fanno sentire in modo un po’ più consistente sui semimanubri della versione Advance.
