Alberto, nella telefonata dello scorso febbraio, ci ha confermato come la fase di sviluppo della moto stia procedendo a gonfie vele, con i primi prototipi del propulsore che stanno prendendo forma presso gli stabilimenti produttivi della Casa madre Zhongneng Vehicle Group, in Cina.
Il due cilindri che animerà la crossover italiana è l’evoluzione del V-twin da 87° (1.187 cc) nato nel 2005 con la Corsaro e utilizzato per l’ultima volta sulla MM Scrambler 1200. Il lavoro di aggiornamento svolto dai tecnici del reparto tecnico della sede italiana di Trivolzio è stato importante, nonostante il 90% dei componenti meccaniche derivino dal precedente Euro4: a cambiare infatti è soprattutto la parte elettronica che va ad adeguarsi a quella delle concorrenti dirette, con adozione del Ride by Wire invece del precedente sistema d’accelerazione meccanico, che non permetteva uno sviluppo tale da rientrare nelle restrizioni imposte dalal Euro5.
Non mancheranno poi tutti i congegni di aiuto alla guida basati su piattaforma inerziale a 6 assi (ABS e traction control di tipo cornering, cruise control, riding mode…) così come saliranno le prestazioni, con la potenza massima che dovrebbe attestarsi sui 140 CV (contro i 110 della versione Euro4). Il motore è in fase di sviluppo da mesi, con i collaudatori Moto Morini che intanto stanno macinando km su km concentrandosi soprattutto sull’implementazione della ciclistica, alla ricerca del miglior setting delle sospensioni e delle quote ciclistiche più congeniali all’idea di moto che vogliono produrre.
Per quanto riguarda poi la voce dotazione, da quello che ci è stato detto la moto sarà full optional o quasi, nel senso che qualcosa verrà tralasciato come ad esempio le sospensioni elettroniche, anche se probabilmente saranno disponibili per quando la moto arriverà sul mercato, magari presenti su di una versione più ricca che andrà ad ampliare l’offerta.