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Kawasaki, è ufficiale: “In arrivo una moto a quattro ruote”

A parlarci di ciò che arriverà in futuro sono Sergio Vicarelli (Direttore commerciale e marketing) e Giovanni Poli (Direttore tecnico di Kawasaki Italia). Nell'intervista l'approfondimento relativo alla nuova Z400

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Kawasaki Concept J

La nuova Z400 ha qualcosa in comune con la vecchia Z300?

Poli: “Non è una semplice Z300 maggiorata, ma è una moto completamente nuova, non c’è una vite in comune. Già il fatto che abbia alesaggio e corsa diverse significa che non si è semplicemente riadattato il propulsore, ma è stato completamente riprogettato. Dovendolo rifare da zero siamo riusciti a progettare un motore che, pur essendo un 400 cc, ha lo stesso ingombro di un 250-300 cc. Il telaio invece è stato ridisegnato sfruttando gli schemi utilizzati per l’H2, quindi un traliccio con motore portante. Questo ci ha permesso un notevole risparmio di peso”.

Dove viene prodotta la Z400?

Vicarelli: “In Thailandia, che oggi è al top della qualità produttiva nel sud-est asiatico. I prodotti realizzati lì sono più costosi rispetto a quelli costruiti in Vietnam ad esempio, ma assicurano una qualità superiore. Tutti i grandi Costruttori sono presenti in Thailandia e questo ha fatto sì che il livello di specializzazione raggiunto sia elevato. Il problema è che non si trova manodopera specializzata o alcune tecnologie. Per esempio: alcune nostre vernici non riusciamo ad applicarle lì perché richiedono dei processi tecnologici complessi. Per questi motivi continuiamo a produrre alcuni modelli in Giappone”.

Quali?

Vicarelli: “In Giappone produciamo dalla Z900 in su”.

Chi è il cliente tipo di questa moto?

Vicarelli: “La Z400 si rivolge principalmente ad un target giovane, di neopatentati A2; anche se dai primi riscontri abbiamo visto che interessa anche a motociclisti di età più avanzata, che ritornano alla moto dopo averla abbandonata, oppure ci sono capitati clienti che vogliono fare un dowsizing, ovvero scelgono la facilità alle prestazioni pure”.

1/27 Kawasaki Z400

Che importanza ha in Italia il mercato delle 400 cc?

Vicarelli: “È in crescita, come tutto il movimento delle piccole cilindrate. Fino a qualche anno fa erano considerate entry level le 650 cc, invece adesso, anche grazie allo sviluppo dei paesi asiatici che richiedono sempre più moto “vere”, questo segmento vede arrivare nuovi modelli di piccola cilindrata anche da noi. Aumentando l’offerta si stimola la domanda e quindi è naturale la crescita”.

Proprio perché ora c’è molta concorrenza, perché un acquirente dovrebbe preferire la Z400 alle avversarie?

Vicarelli: “Noi siamo stati i primi a portare qui queste moto: abbiamo iniziato anni fa con la 250, poi la 300 e ora questa 400. Anche adesso abbiamo lavorato per mantenere l’identità del design “Z”, segno distintivo di Kawasaki, perché vogliamo creare del family feeling. Pensiamo che il nostro rapporto qualità/prezzo sia più che soddisfacente”.

Guardando le schede tecniche però notiamo che alcune concorrenti hanno forcella a steli rovesciati e pinze freno radiali, come mai voi avete optato per soluzioni tradizionali?

Vicarelli: “È un discorso di criteri qualitativi, non di costi, perché una forcella tradizionale come la nostra può costare molto di più di una cinesata a steli rovesciati. Noi non spingiamo sull’apparenza, ma puntiamo sulla sostanza”.

1/31 Kawasaki Z400 2019

È vero che la potenza in gioco non è tanta, ma considerando che è una moto pensata per i neofiti non pensate che il traction control sarebbe stato un aiuto utile in condizioni di scarsa aderenza? Ormai lo troviamo anche sugli scooter…

Poli: “Su un 400 cc sembra più un elemento di marketing che un accessorio veramente necessario”.

Perché un cliente dovrebbe scegliere la Z400 e non la Z650 depotenziata? In modo da poterla poi riconvertire a piena potenza…

Vicarelli: “Giustamente c’è sempre una questione di ego personale, una 650 è più di una 400. I giovani però non hanno una visione a lungo termine e dopo qualche anno vogliono una moto nuova. E poi c’è da considerare anche il discorso prezzo, la 400 costa circa 1.000 euro in meno rispetto alla 650. I genitori che devono contribuire all’acquisto saranno contenti di risparmiare qualcosa”.

Poli: “Il discorso potrebbe essere esteso anche alla Z900, che proponiamo anche in versione 35 kW. Più si sale con la cilindrata più si dà peso alla qualità dei componenti. Con la 400 abbiamo puntato tutto sul rapporto peso/potenza. Questa è la moto perfetta per la patente A2: 33,4 kW di potenza e 167 kg di peso generano un rapporto di 0,2 kW/kg, che è il limite imposto per legge”.

1/16 Kawasaki Z400 2019

Parliamo del futuro, moto elettriche: abbiamo visto il brevetto di una Ninja con batteria estraibile e quello di una moto elettrica con il cambio. Cosa ci dice a riguardo?

Vicarelli: “È inutile negarlo, tutti i produttori, noi compresi, stiamo lavorando in quel settore. Il problema attuale è riuscire a mantenere un’identità ed un certo livello tecnologico. Entro il 2030 ci sarà un salto qualitativo enorme con l’ingresso del grafene negli accumulatori. Questo permetterà di avere batterie più piccole, più rapide da ricaricare e con una maggiore autonomia. Risolti tutti questi aspetti allora sì che le moto elettriche diventeranno interessanti”.

Riguardo ai veicoli a tre ruote invece?

Vicarelli: “Noi abbiamo un progetto… a quattro ruote. Arriverà sul mercato in un futuro relativamente breve”.

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