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“Naked veloci in pista non sono adatte a godersi la strada”

La nostra intervista a Koji Ito – large project leader di Kawasaki, per approfondire la conoscenza della nuova Zeta H2

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Kawasaki Z H2 2020

Tra le maxinaked, la Z H2 è quella col peso dichiarato maggiore, circa 30 kg più della Yamaha MT-10 e quasi 40 kg più della Ducati Streetfighter V4. Come mai non siete riusciti quantomeno ad avvicinare le avversarie?

“La ragione è la presenza del compressore”.

Sospensioni semiattive avrebbero permesso di avere un assetto ancora più confortevole e allo stesso tempo sportivo. Come mai avete scelto di non utilizzarle?

“Le teniamo in considerazione per il futuro”.

In questa categoria ci sono varie moto che permettono di divertirsi anche in pista, mentre la Z H2 è 100% stradale. Non pensa possa essere un punto debole?

“Direi di no. Chi volesse andare in pista ed essere davvero efficace secondo me dovrebbe puntare su una vera supersportiva. Se è solo per divertirsi la Z H2 va bene, è facile da guidare tra i cordoli e molto potente. Una moto realmente veloce in pista non è adatta a godersi la strada”.

A proposito di divertimento: ci sarebbe piaciuto avere un controllo dell’impennata indipendente dal controllo di trazione, così da poterlo regolare o spegnere singolarmente.

“Non è una cosa alla quale abbiamo pensato”.

200 CV sono tantissimi, molti più di quelli che potranno mai servire su strada. Resta però il fatto che nonostante il compressore la Z H2 non sia la più potente della categoria. Non pensa che la presenza di moto aspirate ancora più eclatanti possa avere effetto sull’appeal della vostra?

“Premetto che sono sorpreso dai dati di potenza di alcuni concorrenti. Aggiungo però che se avessimo voluto ottenere più potenza, col compressore avremmo potuto facilmente. Ci siamo concentrati anche su aspetti quali i consumi, il calore, le emissioni. I vantaggi della sovralimentazione, comunque, vanno al di là della potenza massima”.

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Kawasaki Z H2 2020 - Le foto del test

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