Nel 2013 ho “scoperto” Maxwell Hazan con una delle sue prime creazioni,
una special tanto essenziale quanto elegante, costruita intorno ad un monocilindrico Royal Enfield 500. Mi piacque a tal punto che la inserimmo nella
Top Ten delle special più belle di quell’anno
Mi piaceva perché senza fronzoli, ma affatto banale. Il telaio era costruito su misura piegando e saldando tubi e acciaio profilato. Le sospensioni erano una proposta alternativa a quelle che normalmente si vedono su una special. Anzi: questa è proprio la “firma” di Max, che su ogni nuova moto si inventa una diversa soluzione per quanto riguarda le sospensioni. E poi c’è l’aspetto materico dell’opera, forse il più evidente e suggestivo. Non c’è nemmeno un grammo di vernice sulle moto di Hazan, solo lucido acciaio e alluminio, e legno per le selle: un bel contrasto tra il metallo gelido e inanimato della meccanica e la viva, tiepida e sempre diversa essenza lignea. La scelta non è casuale: prima di diventare un custom bike builder - come dicono negli USA- Max campava costruendo barche…
Negli anni a seguire mi sono interessato ai lavori marchiati Hazan, tutti diversi, innovativi, ma accomunati dal medesimo stile raffinato. Sue sono la splendida Harley-Davidson Ironhead a cui abbiamo dedicato una gallery (
cliccate qui) e la BSA A50 che
abbiamo descritto nel dettaglio.
Tutte special costruite intorno a motori di serie o quasi.