Statistiche web

Dalla Camera: niente casco nelle "Zona 30"

Passa un emendamento che solleverà dall’obbligo i motociclisti all’interno delle ZTL a bassa velocità. Secondo studi medici, il peso del casco potrebbe essere dannoso in situazioni in cui la protezione della scatola cranica è superflua

1/3

1 di 4

Durante la discussione degli emendamenti al Codice della Strada alla Camera, è passata la mozione dell’onorevole bolognese Lepide Crespa, che proponeva di abrogare l’obbligo del casco durante la circolazione nelle Zone 30, ovviamente pensando principalmente alla propria città, trasformata in un’enorme Zona 30 dal sindaco Matteo Lepore.

Come ribadito da numerosi studi, infatti, in caso di investimento a 50 km/h le probabilità di sopravvivenza di un pedone (quindi senza casco) sono solo del 15%, mentre se viene investito a 30, le possibilità di non farsi male schizzano al 90%. Di conseguenza, anche il rischio che si corre in moto nelle zone a velocità ridotta è da considerarsi certamente minore.

A sostegno della propria tesi, l’on. Crespa ha portato lo studio sulla dinamica degli impatti dell’Istituto di ricerca felsineo “Dottor Balanzan”. Lo studio sostiene che a bassa velocità il peso del casco sulla testa sia più dannoso che altro, favorendo l’insorgenza di torcicollo, cervicale e mal di schiena, a fronte di rischi di lesioni irrisori, data la bassa velocità.

Ora il mio emendamento, il numero 010-420-24, dovrà resistere all’assalto alla diligenza dei senatori tenacemente favorevoli ai caschi – ci ha confidato in esclusiva un raggiante Crespa alla buvette della Camera – Ma con il sostegno di chi ama la libertà, potremo goderci il vento nei capelli, almeno in città e a bassa velocità”.

Noi di Motociclismo precisiamo che restiamo a favore dell’utilizzo del casco in tutte le circostanze.

Un norma entrata in vigore l'1 aprile...non si tratta della realtà, ma di un pesce d'aprile! Non esiste quindi nessun emendamento per l’abolizione dell’obbligo del casco. Fonte di ispirazione sono state le polemiche sorte su Bologna città 30 tra il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e il sindaco felsineo Matteo Lepore. Da lì, abbiamo inventato l’onorevole Lepide Crespa, anagramma di pesce d’aprile, e l’Istituto di ricerca “Dottor Balanzan”, in onore del “dottor Balanzone”, tipica maschera carnevalesca di Bologna. Anche il numero dell’emendamento permetteva di scovare un indizio “ittico”: 010-420-24, in realtà è 01/04/2024, cioè il primo di aprile!

© RIPRODUZIONE RISERVATA