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"Sulla M 1000 R è fondamentale il ruolo di elettronica e aerodinamica"

Durante il test della nuova BMW M 1000 R abbiamo intervistato Dominik Blass, Product Manager di BMW Motorrad, il quale ci ha spiegato l'importanza dell'aerodinamica e le differenze con la "sorella" S 1000 R, che non monta le ali aerodinamiche

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Tra M 1000 R e S 1000 R la differenza in termini di potenza massima è enorme, eppure i valori di inclinazione del cannotto di sterzo, avancorsa e interasse sono identici. Com’è possibile?

“La posizione di guida è differente. Abbiamo modificato avanzamento e curvatura del manubrio per far sì che il pilota carichi di più l’avantreno. Soprattutto, abbiamo introdotto le ali che hanno un grande effetto sulla stabilità e sulla tendenza a impennare”.

Sappiamo che a velocità non elevate la forza generata dalle ali è limitata. Immaginiamo quindi che su strada, considerati i limiti, non siano così importanti.

“In realtà l’effetto si avverte anche al di sotto dei 130 km/h”.

Ipotizziamo che un acquirente voglia toglierle perché non gradisce il loro aspetto. È fattibile?

“Naturalmente si possono smontare ma noi raccomandiamo di non farlo perché il loro contributo alle qualità di guida è importante”.

E se, al contrario, il possessore di una S 1000 R le volesse montare?

“Noi non le produciamo come accessorio. So però che qualche costruttore aftermarket le ha a catalogo”.

La M 1000 R è, a grandi linee, una S 1000 R con motore della RR. Perché col precedente modello non avete fatto un’operazione analoga?

“Ci abbiamo provato e non siamo riusciti a renderla guidabile. All’epoca l’aerodinamica non veniva ancora applicata massivamente al mondo moto e i sistemi elettronici di supporto alla guida erano molto meno raffinati. I progressi fatti in questi due ambiti hanno reso possibile realizzare la M 1000 R”.

Il nostro test

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