Nel 1987 il telaio doppia culla chiusa in tubi quadri d’alluminio ormai non è più una novità come al momento della sua presentazione ma, al di là del semplice fattore estetico, la sua efficacia è ancora una garanzia. “La parte ciclistica della moto è da promuovere e anche sul veloce la stabilità resta irreprensibile persino negli scollinamenti, dove nessuna reazione viene trasmessa al manubrio”. In realtà, valutato oggi alla luce dell’evoluzione delle moderne ciclistiche, il comportamento dinamico della RG 250 Gamma non è proprio irreprensibile: poco precisa nel mantenere la traiettoria ideale, sul veloce accusa qualche ondeggiamento e in accelerazione, se il fondo è sconnesso, possono esserci anche degli sbacchettamenti.
Ovviamente è però il motore a due tempi da 190 CV/litro il pezzo forte della RG 250 Gamma. Nonostante sia nato per girare molto in alto alla ricerca delle massime prestazioni, spinge fin dai 3.000 giri e ha un’entrata in coppia dolce e progressiva che consente alla bicilindrica Suzuki di cavarsela anche nel turismo a breve e medio raggio e di sopravvivere nel traffico in città. Unica pecca il rapporto finale troppo lungo, come viene fatto notare nella prova. “La sua personalità racing emerge nell’uso sportivo – si legge – Oltre i 7.000 giri questa nuova 250 è capace di tenere testa a molte 500 a quattro tempi, o alle 750 di qualche anno fa. E potrebbe fare anche di più senza un evidente difetto: i tecnici hanno optato per un rapporto finale molto lungo, con l’obiettivo di sfruttare l’aerodinamica in funzione delle punte velocistiche. Ma con un dente in meno al pignone la piccola Gamma sarebbe assai più pepata, più facile da condurre in ogni condizione e ben più pronta a guadagnare i giri con la sesta”. Così invece l’accelerazione ne soffre e in caso di vento contrario il bicilindrico cala di giri. Se il reparto trasmissione non ha mai accusato cedimenti su tutte le varie versioni della RG 250 - dato che cambio e frizione non soffrono l’impiego sportivo - e l’avviamento a pedale è sempre prontissimo anche a freddo, altri due punti negativi emergono dalla prova.
“I consumi sono piuttosto elevati - si legge - anche se non è difficile far meglio dei nostri rilevamenti guidando con attenzione. Le vibrazioni, infine, sono piuttosto fastidiose ma penalizzano sensibilmente soltanto i trasferimenti autostradali”.
La storia continua
Nel 1987, mentre i 400 esemplari della RG 250 Gamma importati in Italia si esauriscono in pochi mesi, in Giappone viene messa in vendita la quarta ed ultima versione della RG 250 Gamma, con dischi freno anteriori di maggior diametro e forcella da 38 mm anziché da 36. Rappresenta il canto del cigno di questo modello, sostituito – a partire dal 1988 – dalla ancora più pepata RGV 250 Gamma (che in Italia sarà in vendita da maggio 1989). Una moto completamente nuova, a cominciare dalla disposizione a V dei cilindri.