Mugello ha un fascino speciale, non solo per i piloti e le Case italiane. Il lungo rettilineo, le chicane, le staccatone, curve da raccordare, sorpassi da azzardare alla San Donato dopo aver toccato quasi 360 km/h. Cosa voler di più? Una super gara? Accontentati.
Dopo la pole position conquistata da un carichissimo Fabio Di Giannantonio (squadra Gresini) e il duo della squadra Mooney VR46 Marco Bezzecchi-Luca Marini a fargli compagnia nel podio delle qualifiche, la partenza con loro tre in griglia di partenza davanti a tutti è un gran bel vedere.
Semaforo verde, tutti dentro alla San Donato con le moto che spuntavano nello schermo della televisione come fossero zanzare tigri incattivite. Fuori dalla curva è Marini a comandare il serpentone, con Bezzecchi e "Diggia" in scia e con Quartararo e A. Espargaro lì dove bisogna essere se si vuole fare una buona gara. Francesco "Pecco" Bagnaia non è partito bene: è settimo.
Al terzo giro Bagnaia è quinto, in scia a Di Giannantonio che dimostra di poter stare con i primi, mentre davanti a loro Quartararo guadagna la seconda posizione ai danni di Marini: il francese conferma di essere il campione che è, nonostante la sua Yamaha non sia performante come le Ducati che lo circondano. Le piccole scaramucce tra Marini e Quartararo hanno dato il tempo a Bezzecchi, in testa alla gara, di stampare il girio record in gara e prendere un piccolo vantaggio; intanto, Bagnaia è ormai in quarta posizione, incollato a Marini.
Siamo al quinto giro, primo Bezzecchi, secondo Bagnaia che ha appena infilato Marini e Quartararo alla San Donato: staccatona e dentro come fece Petrucci nel 2020 su Dovizioso e Marc Marquez. A proposito, il pluricampione del mondo spagnolo è 9°, e visti i problemi fisici che lo attanagliano, non è nemmeno così male. Un po' in difficoltà Bastianini, fisso in ottava posizione "bloccato" da un Zarco più concreto del solito e duro da superare, come al suo solito.
Al settimo giro Mir scivola, quasi a conferma della stagione difficile per Suzuki che, lo ricordiamo, alla fine di questa stagione si ritirerà. Intanto, la rimonta è fatta: alla solita San Donato Bagnaia supera Bezzecchi, portandosi in prima posizione a capitanare il gruppetto dei "magnifici cinque": Pecco, Bezzecchi, Quartararo, Marini e A. Espargaro. Di Giannantonio, finito decimo, sembra iniziare a soffrire un piccolo calo, mentre Bastianini, ancora settimo, continua ad avere difficoltà a superare un irriducibile Zarco, che sembra proprio fargli da tappo.
La strategia del nr 63 (Bagnaia) è chiara: dare tutto il gas di cui la sua Ducati è capace per creare il gap tra sé e il resto della ciurma, dove Bezzecchi, Marini e Quartararo se le danno di santa ragione: i giovani della Mooney VR46 sono rispettosi verso il campione del mondo francese ma di restare dietro non ne hanno intenzione. L’Aprilia, intanto, è sempre lì dietro a tenere sotto controllo i tre, pronta ad approfittare del primo errore.
Mancano 10 giri, Bagnaia guida da solo da ormai due turni ed è in fuga, mentre Quartararo fatica ad allungare su Bezzecchi, che lo marca come Gentile su Maradona. Fuori dai giochi Bastianini, che in piena foga agonistica - e stimolato dai sei decimi guadagnati in poche curve su Marini - scivola in ingresso di curva tre, dando via libera a Zarco, che oggi appare più in palla del solito.
Intanto, zitto, zitto, A. Espargaro infila Marini, guadagnando la quarta posizione: la sua Aprilia è davvero veloce e lo dimostra sul rettilineo del traguardo, dove tiene a bada la Ducati del pilota italiano.
Dietro ai primi, invece, poche emozioni se non la piccola lotta tra Vinales, Martin e A Marquez per la dodicesima posizione. Non male invece le due KTM di B. Binder e Oliveira, rispettivamente settimo e ottavo.
A sette giri dalla fine, A. Espararo fa quello che ultimamente gli sta venendo davvero facile: si piazza virtualmente sul podio superando Bezzecchi: l’Aprilia va fortissimo e Aleix la ripaga guidando bene come non mai nella sua carriera, lanciandosi alla rincorsa di Quartararo, che forte del suo secondo posto si sente convinto di poter recuperare i 9 decimi che lo distaccano da Bagnaia.
Siamo a cinque giri alla fine, con Bagnaia in pieno controllo: appena il campione in carica si avvicina, lui il giro dopo allunga di 3-4 decimi come fosse niente. Terzo A. Espargaro, un tutt’uno con la sua RS-GP che tiene a distanza di sicurezza il “pericoloso” duo Marini-Zarco che si stanno giocando il quarto posto.
Tre giri alla bandiera a scacchi e Bezzecchi si risveglia: mentre Bagnaia allunga sulla Yamaha del campione francese, il rookie tutto riccioli della Mooney VR46 spinge la sua Ducati fino a farsi sotto all’Aprilia nr 42. Ma lo spagnolo non ci sta, mette il turbo e in apnea si riprende quei decimini utili a mettere in sicurezza il terzo posto, mentre all’improvviso spunta Zarco che prova a farsi sotto per un possibile podio, che alla fine non arriva.
Traguardo, bandiera a scacchi e le curve del Mugello incoronano Bagnaia vincitore dell’appuntamento 2022. Sul podio con lui Quartararo e A. Espargaro. Ai loro piedi gli infaticabili Zarco e i compagni di squadra Bezzecchi e Marini, mai così avanti i due piloti della Ducati Mooney VR46.