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Yamaha, in arrivo una nuova YZF-R1 con cambio seamless?

La casa di Iwata ha depositato un brevetto per l’introduzione sulla sportiva YZF-R1 del cambio seamless, lo stesso utilizzato dalle MotoGP. Nel mentre dai documenti FIM relativi alle moto da competizione approvate per il 2023, è spuntato fuori proprio il nome della carenata giapponese. Vedremo presto una nuova R1?

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Se è vero che due indizi possono essere una coincidenza e non una prova, è vero anche che alle coincidenze, o al caso, o ancor di più alla fortuna, noi non crediamo. Quindi se nel giro di un paio di settimane si scopre che Yamaha ha brevettato un cambio seamless (in italiano “senza soluzione di continuità”) appositamente per la YZF-R1 ed ora dai documenti ufficiali FIM (pubblicati dai colleghi di Motorcycle.com) spunta fuori il nome della stessa supersportiva in versione 2023, allora significa che qui gatta ci cova.

Insomma, è piacevole pensare che questo inverno, magari in occasione di Eicma 22, la Casa dei tre diapason possa presentarsi proprio con una nuova R1, visto che la sportiva stradale, in attività dal 2015, è rimasta invariata da allora, a esclusione di una piccola “rinfrescata” ricevuta nel 2020 in occasione dell'omologazione alla Euro 5.

Certezze non ce ne sono, ovvio, ma resta il fatto che tra i veicoli da corsa registrati e approvati dalla FIM risulti proprio la Yamaha YZF1000W 2023, oltre alla già presente YZF600W, corrispondente alla YZF-R6 Race non omologata per la circolazione su strada; e il fatto che quest’ultima abbia nella sigla una “W” finale, non fa altro che dare forza al sospetto che Yamaha stia lavorando su di una inedita R1 da pista.

E, si spera, su di una corrispettiva versione stradale, magari con una versione R1M dotata proprio di questo cambio seamless di cui abbiamo accennato sopra... e di cui potete vedere gli schemi nelle foto qui sotto.

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Yamaha cambio seamless sulla YZF-R1?

Yamaha, come fece Ducati nel 2020, ha recentemente depositato un brevetto per un cambio seamless meccanico utilizzabile su strada sviluppato su tecnologia MotoGP e, stando ai disegni, sembrerebbe che questo sia destinato proprio alla YZF-R1.

Utilizzato ormai da 10 anni nel Motomondiale, questa tipologia di cambio permette di passare da una marcia all’altra in assoluta fluidità, senza il solito “gap” di alcuni decimi di secondo che si crea quando si disinnesta la frizione. Grazie a questa maggior fluidità la moto guadagna in termini di prestazioni, perché la marcia viene innestata proprio quando il pilota aziona con il piede la leva, rendendo quindi istantaneo il cambio di rapporto, con una velocità tale da fare invidia anche al più performante dei quickshifter elettronici.

I vantaggi di questo sistema sono evidenti: non solo le cambiate sono fulminee ma in più non si verificano fastidiosi trasferimenti di carico, che possono compromettere la stabilità e la sicurezza soprattutto se la moto è inclinata. Inoltre, questa sorta di cambio semiautomatico potrebbe essere introdotto come soluzione per aumentare il comfort d'utilizzo, senza avere gli svantaggi di un cambio a doppia frizione (come il DCT sviluppato da Honda, vietato in MotoGP), che va inevitabilmente a influire sul peso.
Gli svantaggi sono per lo più di tipo economico: questa tecnologia piuttosto complicata non è ancora consolidata, quindi i costi di gestione e produzione sono ancora alti e, per il momento, non in grado di soddisfare la possibile ingente richiesta del mercato dei veicoli di serie.

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