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Catalunya da sogno: il viaggio, la comparativa, le piste, i nostri consigli

Sole, mare, montagna. Paesaggi straordinari come le strade (dal manto perfetto) che li attraversano. Due circuiti da brivido e un GP da sogno nella terra di Marquez. Siamo andati anche a casa sua, ma alla fine abbiamo incontrato Valentino

Catalunya da sogno: il viaggio, la comparativa, le piste, i nostri consigli

Il tragitto sul quale abbiamo messo le nostre ruote in occasione della comparativa maxinaked in Catalunya (guardate la “gallery definitiva” della prova, per quella riassuntiva del viaggio cliccate invece qui), pone la partenza nella città di Barcellona, salendo quindi per i Pirenei e passando per alcune delle più belle e caratteristiche città che questi offrono (La Seu D'urgell e Sort ne sono solo un esempio), fermandoci quindi in due coinvolgenti e tecnici circuiti che la penisola iberica offre, Alcarràs e Calafat. Danzando tra le curve di quasi duemila km di strade bellissime e passando per quasi duemila metri di dislivello tra crinali di montagna verdeggianti e da vette ancora leggermente innevate che, discendendo verso sud, hanno trovato contrasto con le coste spagnole, abbracciate dal blu del mare e dalla bellezza di città come Cervera, Lleida e Miravet, tutti si sono sentiti come bambini in un grande parco giochi, in compagnia dei loro giocattoli preferiti, le moto.

 

LA PARTENZA NELLA CITTÀ DEI CONTI: BARCELLONA

Il nostro viaggio, percorso in senso antiorario lungo la quasi gran parte dei confini spagnoli, parte dalla splendida cornice di Barcellona, una città bellissima e quasi sensuale ed intima nelle sue vie piccole e avvolgenti, che sanno trasmetterti in pieno l'atmosfera spagnola. Appena arrivati a Barcellona si viene quasi storditi dal via vai continuo di persone che si vedono per le sue strade: la città regala moltissimo da vedere e da visitare, ma sicuramente un punto imperdibile del turismo che la città offre lo si trova su Las Ramblas, un lingua di asfalto adornata da alberi ai lati, che conduce da Placa Catalunya sino al porto, lungo il quale potrete trovare venditori di ogni genere, oltre che edifici di interesse storico come il Palazzo della Virreina, il famoso e coloratissimo mercato della Boqueria ed il teatro del Liceu. Se tuttavia non volete percorrere Las Ramblas a piedi potete tranquillamente costeggiare l'intero percorso in moto, con l'opportunità di lasciare i mezzi nei numerosi parcheggi dedicati che si trovano a bordo strada, con la possibilità di dirigersi nelle molte vie interne in cui troverete più di un negozio in cui è possibile assaggiare alcune delle prelibatezze locali, anche da asporto. Fate tuttavia attenzione ad i furti: è consigliato non abbandonare per molto il proprio mezzo (togliete ogni cosa che possa essere rimossa facilmente!). Vi consigliamo una visita al Parco del Montjuïc in cui è possibile visitare anche la fortezza militare del Castello del Montjuïc. Entrambi si trovano nella zona del porto e, nonostante siano comodamente raggiungibili utilizzando la moto (con una strada piacevole da percorrere immersa nella natura) noi consigliamo la funicolare per la visuale che regala e per la possibilità di godere tramite questa di un punto di vista privilegiato sulla città.

 

LA GASTRONOMIA DELLA CATALOGNA: UN SAPORITO SCORCIO

La Catalogna offre anche una parentesi molto piacevole sulla sua gastronomia, consentendo a chi effettua turismo di potersi fermare a gustare alcuni piatti tipici della tradizione: i prodotti del mare fanno da padrone con merluzzo, gamberi, e baccalà, con una nota particolarmente positiva legata alla zarzuela, zuppa mista di pesce molto saporita e tradizionale. Non potete tuttavia farvi scappare le tapas, con il quasi obbligo di richiedere il pa amb tomaquet, costituito da una fetta di pane strofinata con aglio olio e pomodoro e quindi abbrustolita ed usata nella cucina locale per accompagnare ogni genere di piatto. Una vera prelibatezza, sia da accompagnare al pasto che per un aperitivo veloce prima di risalire in sella.

 

VERSO LE CURVE DEI PIRENEI

Il tempo è tiranno e ancora molti km ci separano dalla meta del nostro viaggio, così ci rimettiamo in sella in direzione del prossimo obbiettivo, i Pirenei. Qui abbiamo avuto modo non solo di godere in pieno delle prestazioni delle moto e di saggiare le loro qualità e difetti, ma anche di poter compiacere la vista con panorami mozzafiato. Il viaggio diventa molto variegato per gli scenari che questo offre, dando la possibilità di effettuare del turismo “visivo”, oltre che naturalmente motociclistico: i ritmi si abbassano e tutti siamo rapiti dal panorama suggestivo che ci scorre intorno. Passiamo da piccoli paesi in alta quota, come La Seu d'Urgell e Sort, dove per chilometri e chilometri non si incontra nessuno e non si sente altro che il rombo delle nostre moto, costeggiando verdeggianti boschi in cui ci si sente immersi in un'atmosfera naturale prima di giungere alla nostra prossima meta. Lungo queste strade, sulle quali è presente un asfalto bellissimo, qualitativamente quasi a livello di una pista, abbiamo trovato quel che di meglio il motociclista possa desiderare per godere in pieno di un percorso di curve e controcurve senza doversi preoccupare di infide buche o tratti sporchi lungo la carreggiata. Questo è stato uno dei tratti del nostro viaggio in cui il piacere di guida su strada si è massimizzato, contendendoci di guidare in scioltezza e rilassatezza, oltre che più sportivamente, per il piacere dell'animo smanettone che vive in noi.

 

GIRONA: DOVE LA STORIA SI FONDE CON UNA CITTÀ IN FERMENTO CONTINUO

Poco più di 100 chilometri ci separano dalla città di Girona, l'ultima provincia della Catalogna prima del confine con la Francia. La città offre molti musei, e si caratterizza per gli edifici in pietra presenti lungo le strette strade, pavimentate solo di ciottolato, uno dei nemici più acerrimi del motociclista, specialmente quando questo siede su bolidi da oltre 150cv: per fortuna che ABS e controllo di trazione fossero sempre a nostra disposizione, pronti a tagliare la potenza ed a calibrare la frenata dove il nostro polso e le nostra dita esageravano. Tra le attrazioni più significative il quartiere storico ebraico, luogo in cui il mistero fa compagnia al turista che viene riportato indietro nel tempo: la zona centrale, ricca di strade strette dove il parcheggio per un'auto diviene una chimera, è l'ideale da attraversare in moto, dove le basse velocità permettono di guardarsi comodamente intorno, con la possibilità di fermarsi quasi in ogni dove senza essere di ingombro per la circolazione.  Girona è nel complesso una città tranquilla che consente di fuoriuscire dal caos delle realtà spagnole più grandi, la cui visita merita il tempo speso per la bellezza che questa offre.

 

BASELLA E IL MUSEO DELLA MOTO

Dopo altri 200 chilometri circa, ci fermiamo nella comunità autonoma della città di Basella dopo una entusiasmante smanettata dei circa venti km di curve del Coll de Nargò giungendo alla sede del Museo della Moto, aperto nel 2002 e primo museo della Spagna a concentrare la propria attenzione solo nell'ambito delle due ruote. Il luogo è divenuto in breve tempo una fermata a cui i motociclisti non sanno rinunciare e di cui, anche noi, non abbiamo voluto privarci. Il Coordinatore del Museo, Estanistao Soler, in virtù dell'amicizia con Carlo Perelli (Direttore di Motociclismo d'Epoca), ci ha concesso di effettuare un tour di tutti i 1000 metri quadrati di esposizione, raccontandoci aneddoti di ogni modello esposto; il Museo ospita anche il laboratorio in cui sono sono state restaurate la gran parte delle moto in esposizione dove ogni particolar è stato curato per ripercorrere fedelmente le caratteristiche di ogni mezzo, consentendo di ottenere nel complesso la visione di un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato (Fundación Privada Museo de la Moto 'Mario Soler', Carretera C-14km. 134, 25289 Basella (Lleida), Tel: +34 973 462 731, www.museomoto.it)

 

CURVE, PANORAMI STUPENDI E PAELLA: UN TRITTICO D'ECCELLENZA

È tempo di risalire in moto, proseguendo verso nord verso gli alti Pirenei: nella zona di Lleida abbiamo messo le ruote nella Vall de Boi: qui, aprendo la visiera del casco si può sentire, nonostante la stagione estiva, una piacevole brezza fresca sul viso. Percorrendo uno dei passi montani più belli, ma anche fisicamente faticosi dei Pirenei, giunge il momento in cui le energie vengono meno e ci si deve obbligatoriamente fermare per una sosta ristoratrice: in questa occasione abbiamo scelto uno dei piatti più tradizionali della Spagna, la Paella, decidendo di fermarci nei pressi del fiume Ebro (dove sembra che questo piatto sia nato): qui abbiamo consumato un un gustosissimo pranzo con uno dei piatti più tipici che la Spagna offre. Il piatto, tipico della cucina valenciana, è divenuto nel tempo il segno di riconoscimento della gastronomia spagnola nel suo complesso, sebbene le varianti siano molte e mutevoli da regione a regione. Per chi volesse fermarsi qualche ora in più nella zona del delta del fiume Ebro, consigliamo di visitare il Parco Naturale omonimo, ricco di bellezze floristiche e faunistiche, dove i profumi nell'aria e la natura stessa circostante vi offriranno un valore aggiunto al vostro viaggio in moto.

 

LA CITTÀ DI MARQUEZ

Ci siamo quindi rimessi in moto consapevoli delle molte ore e delle molte curve che ci avrebbero separato dalla nostra tappa successiva, Cervera, città di origine medievale con poco meno di diecimila abitanti.

La città di Cervera deve inoltre obbligatoriamente essere considerata come una piccola mecca del motociclismo spagnolo, dove fa da padrone il numero 93 del campione Marc Marquez, originario proprio della piccola comunità autonoma della Catalunya. Nel centro del paese, nei pressi della casa di Marquez (di cui non si conosce esattamente la collocazione), si trova il Museu Comarcal de Cervera che, dal 2012, ospita una esposizione permanente dedicata al talento spagnolo. Non abbiamo voluto perdere l'occasione di visitare l'esposizione che, a tutti gli effetti, è una finestra aperta sulla vita di Marquez: tutto testimonia la sua carriera motociclistica e, oltre alle pareti traboccanti di trofei, si possono ammirare anche i primi indumenti indossati da Marquez: il primo casco, la prima tuta ecc... Inoltre, proprio su sua richiesta, è presente un diario sui cui è possibile lasciare una testimonianza del proprio passaggio: lo abbiamo fatto anche noi, disegnando sopra di questo una moto in impennata firmata Motociclismo.

 

IL CIRCUITO DI ALCARRAS

Dopo questa tappa ad elevato tasso motociclistico, percorriamo di un fiato i circa 90 km che ci dividono dal primo circuito che incontreremo durante il nostro viaggio spagnolo, il Circuito di Alcarràs. Lungo 3.743 metri con un rettilineo di 800 metri, il Circuito di Alcarràs si dimostra essere una pista molto bella e coinvolgente, ma anche infida in alcuni tratti, con buche in traiettoria ed asfalto scivoloso in qualche punto, con aree che raggiungono una pendenza del 9%. Per chi volesse sgranchire non solo i motori delle vostre moto, ma anche l'angolo di piega del vostro polso, vi consigliamo vivamente un tappa in questo Circuito, utilizzato anche da alcuni tra i più importanti team di SBK tra cui Honda Pata HRC e dal team Moto2 Interwetten. Qui potrete mettere per un momento da parte l'indole turistica del viaggio, riaccendendo i vostri sensi con fiumi di adrenalina pura, dove le curve saranno solo una sfida e la velocità un grande divertimento. L'odore della benzina e delle gomme calde sarà l'unico su cui dovrete concentrarvi.

 

LE BELLEZZE DI LLEIDA

Per coloro che desiderano allungare il proprio tour moto-turistico, consigliamo una tappa nella città di Lleida, raggiungibile partendo dal circuito in circa 30 minuti, terzo capoluogo della Catalogna per popolazione. Qui potrete effettuare interessanti tappe culturali, ma anche rilassarvi sulle rive del Segre, dove potete lasciare le vostre moto, con una piacevole passeggiata. In questo caso la moto diviene il mezzo che concilia l'opportunità di scoperta di posti, paesaggi, cultura e storia, entrando in contatto (da sopra la sella e non solo) con l'ambiente circostante e le sue bellezze.

 

MIRAVET: INDIETRO FINO AL MEDIOEVO

La discesa verso sud continua e, a circa 100 km dal Circuito di Alcarràs, incontriamo la città di Miravet, ad oggi considerata uno dei più significativi esempi di architettura religiosa e militare spagnoli. La città conserva una aura medievale che la avvolge completamente, che entra vividamente nelle percezioni di chi la visita e cammina per le piccole e tortuose vie, in cui è possibile trovare artigiani locali che lavorano, secondo la tradizione, l'argilla. Se cercate un momento di relax godetevi la traversata con una delle barche che attraversano lo splendido e verdeggiante fiume più grande della Spagna, l'Ebro. Non volete abbandonare la moto? Caricatela con voi sulla chiatta! Noi lo abbiamo fatto e, sebbene l'iniziale incertezza dell'avere nove moto quasi sospese sull'acqua, vederle  allineate l'una di fianco all'altra ci ha entusiasmato.

 

VERSO IL MARE

Giunge anche il momento di lasciare la pittoresca città di Miravet per spostare le nostre ruote in direzione sud, verso il mare, fermandoci nella città di Tortosa, a circa 40 chilometri di distanza. Popolata da quasi 30 mila abitanti, la città è il capoluogo della Comarca del Bajo Ebro e vanta, oltre che numerosissimi palazzi storici, anche un fascino espressivo e vivace, complice anche il fiume stesso che solca i terreni coltivati ad ulivi che caratterizzano la zona. Queste due città sono da non perdere se siete stanchi delle fatiche del viaggio e volete ritagliarvi un po' di tempo per riposare e allentare le fatiche prima della tappa successiva, il secondo circuito del nostro viaggio.

 

IL CIRCUITO DI CALAFAT

Il Circuito di Calafat, nato nel 1974, ha una lunghezza totale di 2.550 metri, raggiungendo solo in un secondo momento, in seguito ad alcuni lavori di ammodernamento, la lunghezza attuale di 3.250 metri. Ricco di ripartenze dalle basse velocità e di varianti strette, il circuito è l'ideale per saggiare le doti di agilità delle moto e per testare le loro doti di accelerazione, oltre che per divertirsi in sicurezza. Dopo il Circuito di Alcarràs, questa è la seconda opportunità che si ha di potersi dimenticare i vincoli che il codice della strada impone, pensando solo al puro divertimento della guida. Il fischio e la pressione del vento sul casco saranno i soli vostri compagni in questa perla catalana.

 

IN DIREZIONE DEL GRAN PREMIO

Dopo una sana “pistata”, sono poco meno di 200 i km che ci separano dalla nostra ultima tappa di questo entusiasmante viaggio, il Circuito di Montemelò, sede del Gran Premio di Catalunya. Qui incontreremo uno degli emblemi del motociclismo mondiale, oltre che pietra miliare ed orgoglio di quello italiano, Valentino Rossi. Molti di noi sono trepidanti di conoscere il proprio idolo sportivo e non vedono l'ora di bere di un fiato la distanza che ci separa dalla pit-lane del circuito dove abbiamo appuntamento con il Rossi nazionale delle due ruote. 

 

LA COSTA DORATA: TARRAGONA ED ALTAFULLA

Il nostro viaggio percorre una parte della così detta Costa Daurada (la costa dorata) di cui Tarragona è una delle città più emblematiche: le sue spiagge sono sicuramente la meta più ambita dal turista, tuttavia non va dimenticato che Tarragona è anche Patrimonio dell'Umanità, con un complesso archeologico tra i più interessanti da visitare. La città è anche una ottima base di partenza per effettuare passeggiate nella natura : inoltre a soli 15 minuti di viaggio, potrete visitare il caratteristico villaggio di Altafulla, il quale unisce alla bellezza balneare anche uno stile feudale unico originando, sicuramente, una visita turistica fuori dagli schemi a solo pochi chilometri dalla ben più caotica, ma altrettanto suggestiva, città di Barcellona.

 

MONTMELO: DOVE LE MOTO DIVENTANO MODELLE IN PASSERELLA

Il Circuito di Montmelò è ormai alle porte, e già per strada veniamo investiti dall'atmosfera tipica del Gran Premio: i rumori cambiano e gli scenari anche, con già centinaia di persone che aspettano, più o meno placidamente, l'inizio delle gare. Centinaia di km sono passati sotto le nostre ruote e infiniti e variegati paesaggi resteranno per molto impressi nelle nostre menti: abbiamo viaggiato con nove moto che hanno mostrato i loro pregi e difetti su alcune delle strade più belle della Spagna e, quindi, su due circuiti: è giunto tuttavia il momento di portare le nostre compagne di avventura sulla pit-lane del Circuito di Montemelò: le guidiamo lentamente e con accortezza, quasi sentissimo noi stessi la pressione del weekend di gare alle porte e le allineiamo l'una di fianco all'altra, come modelle che, in posa, aspettano di essere fotografate da niente di meno che uno dei fotografi italiani più conosciuti al mondo, Gigi Soldano.

 

VALENTINO ROSSI ED UNO STORICO MOTOCICLISMO

Troppo eccitati dal momento in cui avremmo conosciuto il grande campione di Tavullia quasi non ci rendiamo conto di averlo di fianco: gli stringiamo la mano e restiamo quasi increduli per averlo così vicino. Gli doniamo la copia di Motociclismo del maggio 1914, che il campionissimo guarda incuriosito e compiaciuto. Giunge il momento della foto ricordo tutti insieme e, quindi, tour guidato del circuito, con visita del podio e della sala stampa, dove giochiamo ad immedesimarci nei grandi piloti che stanno scrivendo la storia attuale del motociclismo, giocando, scherzando e stemperando le fatiche del viaggio e dei molti chilometri che abbiamo percorso.

 

LA NOSTALGIA DI UN VIAGGIO INDIMENTICABILE

In questo incredibile viaggio abbiamo visto molti posti diversi, alternando tratti guidati con  indole davvero turistica, ad altri in cui ci sentivamo ispirati dal famoso Tourist Trophy inglese: la moto, tuttavia, si è rivelata un grandissimo collante universale, che ci ha saputo regalare un'esperienza indimenticabile: i passi dei Pirenei, la discesa verso il mare, i piatti tipici della cucina locale e alcune delle città più belle della Spagna, tutti elementi che ci hanno consentito di mettere da parte la fatica delle molte ore trascorse in moto e di  godere in pieno di questo viaggio che, per molti anni, resterà vivido nella nostra memoria. Nessuno avrebbe potuto desiderare un regalo migliore per i 100 anni di Motociclismo.

 

SI RINGRAZIA GRIMALDI

Grimaldi Lines è una compagnia che può essere considerata leader nel trasporto di passeggeri via mare, con navi di ultima generazione che consentono viaggi veloci e con elevati standard di confort a bordo. Fondato nel 1947 il Gruppo Grimaldi è interamente di proprietà della famiglia omonima, con oggi alla guida i due figli del fondatore Guido Grimaldi, Gianluca ed Emanuele, affiancati dal cognato Diego Pacella: il team di lavoro, coadiuvato da esperti manager, vanta succursali in oltre 25 Paesi nel Mondo.

La città di Barcellona, luogo in cui ci siamo recati per il nostro ritorno, è comodamente collegata all'Italia mediante i porti marittimi di Livorno, Civitavecchia e Porto Torres: da qui abbiamo viaggiato con la M/N Cruise Roma (gemella della Cruise Barcellona) che ci ha comodamente riportato a casa, consentendoci di rilassarci dalle fatiche dei 2.000 chilometri percorsi. Le navi, lunghe 225 metri e capaci delle velocità di 28 nodi, dispongono di 411 cabine climatizzate, oltre alla presenza di un ristorante alla carta, un ristorante fast food, centro benessere, sala conferenze ecc... per una capienza totale di 2300 passeggeri ed una capacità dell'area garage pari a 3.000m/l più 215 auto.

Uno dei punti di forza della compagnia è dato dai costi particolarmente competitivi, con tariffe studiate ad hoc anche per i motociclisti. Le possibilità di collegamento non si limitano tuttavia solo alla Spagna: anche Marocco, Tunisia, Grecia, Sardegna e Sicilia sono tratte ampiamente coperte, ognuna delle quali dotata di offerte specifiche e molto vantaggiose (www.gnv.it).

 

LE METE TURISTICHE CONSIGLIATE

Ecco, qui riassunte, le mete, le attrazioni e tutto ciò che ci ha deliziato gli occhi durante il nostro viaggio spagnolo:

 

  • Barcellona: queste sono solo alcune delle moltissime attrazioni che la città offre: Las Ramblas, Placa Catalunya, Palazzo delle Virreina, mercato della Boqueria, teatro del Liceu, Museo Nazionale di Arte Catalana, Parco e Castello del Montjuïc. Non scordate di dedicare quindici minuti del vostro tempo per un giro in funicolare!
  • La Seu D'Urgell: la cattedrale di Santa Maria ed il Palazzo episcopale sono le due maggiori attrazioni. Visitate il Chiostro delle Valira, sui cui capitelli vi sono le facce di alcuni personaggi famosi del XX Secolo, come Mussolini, Picasso, Hitler ecc...
  • Sort: qui l'atmosfera naturale fa da padrona. Se amate la natura non negatevi un giro di rafting o di canottaggio sulle rapide.
  • Girona: oltre al quartiere storico ebraico, sono molto caratteristiche le case color pastello affacciate sul fiume Onyar, dove potrete vedere anche il ponte dipinto di rosso utilizzato dai pescatori in passato. Da non dimenticare la cattedrale di Girona, la Chiesa di San Felix ed il Museo Archeologico di Girona.
  • Basella: in aggiunta al Museo della Moto, visitare la piccolissima città nel suo complesso vi occuperà poco tempo.
  • Vall de Boi: luogo in cui si trovano splendide chiese in pietra costruite seguendo complessi schemi architettonici ispirati all'arte Lombarda. Visitate il bellissimo Parco naturale del Fiume Ebro, 7800 ettari denominati destinazione europea di eccellenza (EDEN).
  • Cervera: oltre al Museo Comarcal de Cervera (con annessa l'esposizione di Marquez)  ed alla Ruta de Vall des Lobregòs e Ruta dels Castels Segarradi (itinerari lunghi circa 70km ai confini delle terre cristiano-musulmane), da non perdere la Casa Museo Duran i Sanpere, e l'Università di Cervera, caratterizzata da un raffinato stile barocco. La casa del pilota spagnolo è nella zona centrale, perchè non provare a cercarla?
  • Lleida: consigliamo di visitare la cattedrale Seu Vella e il Palau de la Suda, oltre al Museo Lleida e all'Institut d'Estudis Ilerdencs, nel quale potrete vedere opere artistiche antiche e contemporanee.
  • Miravet: città di origini templari, in cui consigliamo proponiamo la visita del castello dei Templari e di effettuare, come abbiamo fatto noi, una escursione in chiatta lungo il fiume Ebro, a diretto contatto con la natura circostante.
  • Tarragona: Patrimonio dell'Umanità, la città offre spiagge bellissime, ma anche elementi di arte ricchissimi, come il Monastero cistercense di Santa Maria di Poblet, le mura (alte circa 6 metri) di origine romana, il Circo Romano di Tarragona (in cui si correva con le bighe o quadrighe) e l'anfiteatro (in cui combattevano gladiatori o animali).
  • Altafulla: qui potrete vedere la Casa di Requenses (i primi signori feudali della città), e delle signorie che successero a questa (Castellet, Corbera-Santcliment e Montserrat). Da non perdere la Villa Romana del Munts, patrimonio UNESCO

 

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