Statistiche web

Il test del sistema anticollisione Ride Vision

Abbiamo provato un sistema anticollisione aftermarket che offre tre segnali di allerta al motociclista grazie ai LED ancorati agli specchietti: veicoli che sopraggiungono in coda, prossimità frontale e indicatore di presenza nell’angolo cieco. Tramite App è possibile anche scaricare i video registrati dalla dash cam. Preciso il funzionamento, ma quanto serve davvero?

1/11

1 di 3

State guidando, volete cambiare la mappa motore o metter mano al setting delle vostre sospensioni elettroniche per rendere la moto più confortevole in viaggio. In quel lasso di tempo, non vi accorgete dell’immissione di un’auto, più lenta, di fronte a voi. Il rischio di non vederla, se distratti, c’è. Il motociclista, situazioni così, le vive ogni 3 minuti, specialmente in città. Certo è che se ai due occhi attenti di chi sta in sella se ne aggiungono altri due, le cose non possono che migliorare. Per questo, in un’epoca dove le Case iniziano a offrire moto tecnologicamente avanzate e con radar, ci ha incuriositi questo accessorio aftermarket. Partiamo dall’ABC. Si chiama Ride Vision e come avrete capito è un sistema anticollisione (ideato e prodotto in Israele) che può essere installato in qualsiasi momento, su qualsiasi veicolo. Nel dettaglio, è composto da due telecamere grandangolari che registrano in HD e inviano in tempo reale alla centralina dedicata le informazioni riguardanti l’ambiente circostante al veicolo. L’occhio vigile si estende lungo tutto il campo visivo, a 360°, per permettere al motociclista di conoscere anche le proprie aree cieche. Mentre le dash cam registrano (possono memorizzare fino a 2 ore di filmato), all’utente arrivano una serie di segnali comunicati grazie ai LED installati sugli specchietti. Tre i tipi di avvisi: lampeggio rosso in caso di avvicinamento rapido, sia frontalmente che posteriormente; LED rosso “fisso” qualora la distanza dal veicolo che precede o segue sia inferiore a quella della soglia di rilevamento; accensione delle luci arancioni in caso che la moto venga sorpassata o ci sia un oggetto presente nell’angolo cielo (per intenderci alle vostre ore otto e quattro, 45° dietro al piano visuale). Chiariamo da subito una cosa: a differenza dei sistemi montati di serie su Ducati Multistrada V4 e BMW R 1250 RT, questo non interviene in alcun modo sulla dinamica di guida, ma si limita ad avvisarvi con segnali ben visibili anche in pieno giorno e sotto al sole. Oltre alle telecamere e agli indicatori di avviso, nella scatola ci sono anche una ECU dedicata all’elaborazione dei dati, gli strumenti per l’installazione, l’antenna GPS che permette alla App di elaborare i dati di viaggio e restituire l’itinerario su una mappa, un sensore di velocità. L’uso della App non è solo utile a vedere i dati di viaggio, ma permette all’utente di settare, su tre livelli (low – medium – high), l’avviso di collisione frontale e l’avviso di mantenimento della distanza di sicurezza.

1/3

Dopo aver provato il sistema per molti chilometri e in ogni condizione (città, autostrada, strade a scorrimento veloce) non possiamo che constatare la precisione di questo accessorio. A nostro avviso, però, la funzione davvero utile è in particolare quella di rilevazione della presenza di altri nell’angolo cieco: durante i sorpassi e in caso di cambio corsia il sistema è efficace e vantaggioso in termino di sicurezza attiva. Crediamo, invece, che niente sostituisca la prontezza e l’attenzione del motociclista in caso di probabile impatto frontale. Una nota: il sistema, una volta installato, non ha il “tasto off”. Non può dunque essere escluso a scelta. Infine, se vi state chiedendo come sfruttare i filmati prodotti dalla dash cam dopo un incidente, possiamo dirvi che in tribunale i video prodotti sono classificati come prove atipiche. Sarà dunque il giudice a decidere se ammetterli o meno. La faccenda si semplifica se richiedete l’uscita dei vigili, che possono regolamentare l’avvenuta acquisizione.

1/12

Veniamo ora ai costi. Per acquistare il box contenente il sistema Ride Vision occorrono 680 euro, a cui si aggiungono le 2 ore di lavoro del tecnico specializzato nel montaggio. La calibrazione dello strumento non è cosa banale; oltre al cablaggio, occorre posizionare sul cerchio il sensore che consente di rilevare la velocità e disattivare gli avvisi quando siete sotto ai 50 km/h. Altrimenti, in città sarebbe sempre tutto acceso. Nel prezzo è inclusa la versione “base” della App (mostra le informazioni salienti e permette di scaricare i video). Per avere la versione Pro (oltre agli avvisi, consente di personalizzare l’intervento del sistema, ricevere gli aggiornamenti software, accedere alla reportistica di viaggio, visualizzare gli avvisi audio tramite connessione Bluetooth, generare clip video personalizzate e altro) occorre sottoscrivere un abbonamento che cambia il costo: 380 euro al momento dell’acquisto del Ride Vision e 17 euro/mese per le funzionalità dell’App. Se siete interessati, Ride Vision è commercializzato in Italia da Autobynet.

© RIPRODUZIONE RISERVATA