Sembrano contenitori di plastica quasi tutti uguali fra loro, ma non è così. Un set di valigie da moto è qualcosa che incide molto, nel bene e nel male, sul rendimento complessivo della nostra moto. Probabilmente quasi come un treno di pneumatici. Per prima cosa vi diciamo che con “due semplici pezzi di plastica”, il peso in realtà può salire di oltre 16 kg, con tutto lo scompenso che ne potrebbe derivare a livello dinamico, complice l’effetto vela di questi “scatolotti” capaci di allargare l’ingombro laterale fino a 115 cm. La R 1250 GS in questo senso non fa testo perché è una moto stabile anche con le gomme sgonfie e il vento laterale che soffia a 100 nodi... ma altre moto potrebbero essere più sensibili all’effetto vela delle valigie. Siete infaticabili viaggiatori che macinano decine di migliaia di chilometri all’anno magari anche in coppia e pure d’inverno? Sappiate che solo poche valigie hanno una tenuta all’acqua davvero soddisfacente e che le stesse possono incidere fino al 7% nel peggioramento dei consumi a 130 km/h. Come a dire che ogni pieno lo pagate circa 3 euro in più. Senza contare che solo un set valigie è in grado di accogliere due caschi integrali. Insomma, fate bene la vostra scelta, e ricordatevi che tutti i set di questa prova – tranne ovviamente quello BMW – sono universali e possono essere montati su numerose moto, a patto che siano disponibili gli specifici telaietti.
“Ancora GS?”, vi starete chiedendo. Sì, perché è la moto che può accogliere il maggior numero di prodotti dei diversi Marchi dato che i progettisti bavaresi hanno mantenuto, dal 2013, i medesimi punti di fissaggio dei telaietti portavaligie. Una politica molto apprezzata sia dai clienti, che possono passare gli accessori da una moto all’altra, sia dai produttori di componentistica, che possono spalmare i propri investimenti su un tempo piuttosto lungo.
Qui trovate la prima puntata della comparativa dedicata alle valigie in materiale plastico, sia quelle “ovoidali” simmetriche, sia le più recenti valigie squadrate asimmetriche, in tema più adventure, ma sempre in materiale plastico e apertura classica “a libro”. Più avanti sarà la volta delle valigie metalliche per viaggiatori duri e puri, quelle che non temono neppure le piste più scassate e in genere si aprono dall’alto. Le valigie in plastica sono, in generale, più versatili e gestibili delle solide e spigolose valigie metalliche: sono più leggere, hanno un’apertura più ampia e, nella maggior parte dei casi, ingombrano meno. Per contro, essendo realizzate in plastica, hanno punti d’attacco più delicati, soffrono la polvere nelle serrature (nessuna di quelle qui in prova ha un cappellotto di protezione) e non gradiscono le cadute, neppure quelle a bassa velocità che possono capitare in fuoristrada. Abbiamo messo a confronto 5 modelli di valigie in plastica, classiche o “adventure”: BMW Vario, GIVI Trekker, Kappa Garda e Vector e Shad SH36.Le protagoniste di questa comparativa dovevano essere sei, ma il modello di SW Motech è rimasto impigliato nei meandri della pandemia di Coronavirus, non potendo giungere dalla Cina, dove viene prodotto (a differenza delle valigie metalliche della stessa Marca, prodotte in Europa e disponibili). Le valigie in esame hanno capacità totali comprese tra i 58,2 e gli 81,3 litri, ingombri laterali compresi fra 84 e 115 cm, e ammettono tutte un carico complessivo di 20 kg (10 kg per valigia). I prezzi partono dai 540 euro delle Shad per arrivare fino ai 903 delle BMW Vario.