Statistiche web
di Beppe Cucco
20 November 2023

Nuova Triumph Scrambler 1200 X e XE: come va, pregi e difetti

La gamma Scrambler 1200 di Triumph in edizione 2024 si rinnova nei contenuti, con l'introduzione dell’inedita e più accessibile versione X e di una XE aggiornata con nuove specifiche tecniche. Le abbiamo messe alla prova, ecco le prime impressioni di guida, con i pregi e i difetti delle moto

1/18

Triumph Scrambler 1200 XE 2024

1 di 5

La nuova Triumph Scrambler 1200 X sostituisce la precedente XC, ma rafforza il ruolo di modello di accesso alla famiglia, grazie a nuove sospensioni con escursione ridotta da 200 a 170 mm e taratura pensata per un utilizzo prevalentemente stradale. Il pacchetto Marzocchi è composto da una forcella USD da 45 mm, non regolabile e una coppia di ammortizzatori con serbatoi piggy-back, regolabili nel precarico. L’altezza sella scende così a 820 mm, che si riducono a 795 con la sella ribassata, disponibile come accessorio. Inediti fanalino di coda e indicatori di direzione.

Confermati il telaio in acciaio in tubi, le ruote a raggi (per pneumatici tubeless) da 21-18 e il twin in linea da 1.200 cc, per il quale arrivano un nuovo corpo farfallato singolo da 50 mm e collettori di scarico rivisti. I 90 CV di potenza massima sono erogati a 7.000 giri (prima a 7.250) e la coppia di 110 Nm si raggiunge già a 4.250 giri (in precedenza a 4.500). Peso 228 kg o.d.m. Compare la piattaforma inerziale (prima c’era solo sulla versione XE) per i controlli elettronici.

1/31

Se la versione X è una scrambler nel vero senso della parola, adatta a qualche tranquilla scampagnata su sterrati, la XE si conferma una classic ad alta vocazione off-road. Condivide la base della X e le modifiche apportate al motore, ma offre sospensioni a lunga escursione, un forcellone più lungo di 32 mm, comandi a pedale dedicati e un manubrio più largo di 65 mm, regolabile nella posizione e dotato di riser asportabili. L’elettronica aggiunge la modalità Off-Road Pro. Per il 2024 la XE si aggiorna con pinze radiali monoblocco Brembo Stylema di ultima generazione che lavorano dischi flottanti da 320 mm; dietro c’è una pinza Nissin a pistoncino singolo. Le sospensioni ora sono completamente regolabili: il pacchetto Marzocchi (forcella da 45 mm a doppia molla, ammortizzatori con serbatoio piggy- back) offre 250 mm di escursione. Altezza sella 870 mm, peso in ordine di marcia 230 kg.

1/18

Per tutti i dettagli delle nuove Triumph Scrambler 1200 X e XE vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione, ora è arrivato il momento di salire in sella. Nella pagina successiva trovate le prime impressioni di guida, con i pregi e i difetti delle moto.

Partiamo parlando della più “ricca” versione XE. Prima di tutto, è una Triumph a tutti gli effetti, curata nei minimi particolari. La plastica è praticamente inesistente, alluminio come se piovesse: forcellone, struttura dei paramani, paramotore e tabelle porta numero, profilo del faro, cerchi tubeless e il meraviglioso tappo del serbatoio. Di classe la sella, in pelle nera di grande qualità e cucita a mano. Il doppio scarico laterale è il biglietto da visita della moto e risulta molto filante nonostante le estese paratie anticalore. Nota di merito anche per l’ottima fattura di pedane e leve di cambio e freno posteriore, con il plus delle teste pieghevoli per evitare rotture in fuoristrada. Tutto impeccabile.

Basta salire in sella per rendersi subito conto di avere a che fare con una moto imponente. Il look da scrambler nasconde la sua stazza: 230 kg (dichiarati) in ordine di marcia, sella a 870 mm dal suolo (non pochi in senso assoluto), luce a terra elevata (il dato non è dichiarato) e 250 mm di escursione delle sospensioni. Una moto “impegnativa” leggendo i numeri, ma che, come scopriremo tra un attimo, si trasforma appena buttiamo dentro due marce. Per toccare bene a terra con entrambi i piedi bisogna essere alti almeno un metro e ottanta, perché la forma della sella e posizione degli scarichi, che corrono sul lato destro, obbligano a tenere le gambe più larghe di quanto ci si aspetterebbe su una moto del genere. Appena ci si mette in movimento bisogna stare attenti nelle manovre a bassissima velocità: le dimensioni e l’altezza non sono indifferenti, anche se il baricentro è piuttosto basso. Ma poi metti due marce e incomincia il divertimento. Ma prima, mettiamo il sedere anche sulla X. Qui tutto è più “umano”: la sella si trova a 820 mm dal suolo e le sospensioni hanno 170 mm di escursione, il peso cala di poco, 2 kg, ma se sommiamo tutto ci rendiamo conto subito di avere a che fare con una moto più facile.

La posizione di guida risulta molto comoda, si sta da pascià: sella larga e piatta (anche se alla lunga un po’ duretta), angolo confortevole delle gambe, busto eretto e braccia ben distese ad afferrare il manubrio. Quello della XE leggermente più alto e più largo, che offre maggior controllo. La sensazione di manovrare una moderna maxienduro è tanta, complici anche i paramani e la ruotona da 21” là davanti. Inutile dire che l’abitabilità è ottima anche per gli spilungoni. Nei percorsi urbani la XE è godibile, scivola nel traffico rotonda, accompagnata da una frizione morbidissima abbinata ad un cambio preciso. Quanto ci si ferma, però, emerge ancora quello che è sempre stato il vero tallone di Achille di questa moto: il calore sprigionato dallo scarico, che “obbliga” a cercare di allontanare il più possibile la gamba destra dai collettori roventi. Per fortuna, poi, in movimento questo problema passa in secondo piano, catturati dal divertimento che la moto sa offrire.

Il motore è uno dei protagonisti di queste moto. Questo 1.200 cc regala pulsazioni ben scandite, di quelle che fanno godere, soprattutto ai regimi più bassi. La sua progressione è esaltante già a partire dal regime del minimo. Riprende senza troppi scossoni già dai 1.500 giri/min. e con un grande vigore vi porta fino ai 5.500/6.000 giri/min., solo sopra questa soglia la spinta cala leggermente. È dunque abbastanza inutile insistere fino ai 7.000 giri/min e rotti del regime di potenza massima, dove peraltro si incappa in qualche vibrazione al manubrio, soprattutto sulla X. Vibrazioni che non diventano mai davvero fastidiose: in parte si percepiscono solo al manubrio ai regimi più elevati.

Su asfalto le abbiamo guidate entrambe e, come noi prima di metterle alla prova, starete pensando che “la X è la versione più stradale, ovviamente andrà meglio della XE”. E questo è vero, ma fino ad un certo punto. Altezza da terra e baricentro più bassi, insieme a quote ciclistiche più svelte rendono la X più a suo agio e facile nel traffico e nelle strade strette. Anche tra le curve appare decisamente più leggera e agile della sorella, scende in piega con naturalezza e rotondità. Si arriva, però, con una certa facilità a toccare l’asfalto con le pedane. E questo è un peccato perché la sensazione è che si possa spingere ancor di più, in sicurezza. Su questo, la versione XE, più alta da terra, sposta il limite più avanti. Il feeling con l’anteriore è ottimo: la X segue la traiettoria impostata e le sospensioni si “bevono” le rugosità dell’asfalto senza problemi. La frenata è sempre ai massimi livelli: con un dito si ha tanta potenza, e risulta perfettamente modulabile; inoltre, saper di poter contare sul cornering ABS regala una bella sensazione di sicurezza in più. L'unico appunto che possiamo fare sulla frenata è l'intervento dell'ABS al posteriore, forse un po' troppo invasivo. La forcella più rigida qui si prende una bella rivincita, limita i trasferimenti di carico nelle frenate più decise e assicura una solidità elevata, anche se, forse, è fin troppo rigida per il genere di moto.

La XE è sicuramente più “dondolona”, ma non tanto quanto ci si potrebbe aspettare viste le sue caratteristiche. Anche con lei tra le curve vi toglierete delle gran belle soddisfazioni, merito di una ciclistica che la rendono leggermente più pacata nello scendere in piega, ma che non manca di stabilità. Probabilmente agendo sulla compressione della forcella, in modo da frenare quel tanto che basti la sospensione in fase di frenata, la situazione migliorerebbe. Con un livello di guida paragonabile, un posizione di guida più confortevole, una dotazione di serie più ricca (cruise control, strumentazione a colori), una differenza di prezzo poi non così impegnativa (tra X e XE ballano 1.600 euro) e un look più affascinante (aspetto che non passa mai in secondo piano) probabilmente sceglieremmo la XE anche se la destinazione d’uso fosse solo l’asfalto.

1/32

Quando mettiamo le ruote fuori dall’asfalto la musica cambia, con la XE che esprime al meglio tutto il suo potenziale. In fuoristrada, l’erogazione pastosa del motore si trasforma in una trazione notevole. Il collegamento con la manopola del gas è preciso e puntuale, e permette di controllare al meglio la moto durante le perdite di aderenza del posteriore, regalandoci delle gran belle derapate assistiti da un’elettronica che lavora a puntino. Nel riding mode Off- Road, il controllo di trazione è tarato in modo impeccabile: lascia slittare la ruota posteriore e la accompagna lungo la traiettoria, senza paura che ti possa partire via di colpo. Se poi, invece, vogliamo essere liberi di gestire la moto, basta mettere la mappa Off Road PRO, che esclude del tutto ABS e traction control.

Guidando in piedi sulle pedane si avvertono i fianchi larghi della moto, dovuti essenzialmente alla protezione anticalore dei collettori di scarico che obbligano a tenere la gamba destra in una posizione non proprio naturale. Ottimo il grip offerto dalle pedane zigrinate. Ad essere pignoli avremmo voluto solo un manubrio leggermente più lontano dal busto. Ma, nessun problema, perché la sua posizione è regolabile in avanti, ruotando i riser del manubrio di 180 gradi ed è presente anche un distanziale rimovibile, per una regolazione dell'altezza di 10 mm.

La ciclistica ha una stabilità esemplare, ma non è agilissima nello stretto, quindi derapare è utile per chiudere la traiettoria in uscita di curva. In off road la rapportatura del cambio risulta adeguata: la prima si usa solo nelle partenze e nei tratti veramente lenti, altrimenti conviene mettere subito la seconda, e godere del tiro del motore. Grande sorpresa è il comportamento dell’impianto frenante anteriore che, seppur degno di una SBK, regala dolcezza e modulabilità che non ci saremmo aspettati. E poi c’è l'ABS Cornering che, sempre in modalità Off Road, esclude l’intervento al posteriore, mentre sull’anteriore è tarato ad hoc per il fuoristrada. Non abbiamo mai sentito la necessità di disattivarlo completamente. Anche spingendo forte il limite di questa moto sembra non arrivare mai.

Merito soprattutto del reparto sospensioni: eccezionali, senza mezzi termini. Si comportano in modo egregio sia che andiate a passeggio, sia quando iniziate a spingere forte. Buche profonde, sassi, avvallamenti a grande velocità, salti... Nulla: loro si mangiano tutto. Ecco il vantaggio di avere 250 mm di escursione.

Il test completo delle nuove Triumph Scrambler 1200, con interviste e approfondimenti, lo troverete su Motociclismo di dicembre.

1/6
Tipologia Bicilindrico parallelo raffreddato a liquido, 8 valvole, SOHC, manovellismo 270°
Cilindrata 1200 cc
Alesaggio 97.6 mm
Corsa 80 mm

Compressione 11:1
Potenza massima 90 CV (66.2 kW) @ 7,000 giri/min
Coppia massima 110 Nm @ 4250 giri/min
Iniezione Sequenziale elettronica con acceleratore Ride By Wire
Scarico Scarico alto 2 in 2 e silenziatori in alluminio spazzolato.
Trasmissione finale Catena X-ring
Frizione Multidisco a bagno d’olio, servoassistita
Cambio 6 rapporti
Telaio Tubolare in acciaio
Forcellone Bibraccio in alluminio
Ruota anteriore Tubeless a 36 raggi in acciaio 21 x 2.15in, cerchio in alluminio
Ruota posteriore Tubeless a 32 raggi in acciaio 17 x 4.25in, cerchio in alluminio
Pneumatico anteriore 90/90-21
Pneumatico posteriore 150/70 R17
Scrambler 1200 X Scrambler 1200 XE
Sospensione anteriore

Forcelle non regolabili Marzocchi a steli rovesciati

170mm escursione

Forcelle Marzocchi Ø45mm 1+1, completamente regolabili

250mm escursione

Sospensione posteriore

Doppio ammortizzatore Marzocchi RSU con serbatoio piggyback reservoir, precarico regolabile

170mm escursione

Doppio ammortizzatore Marzocchi RSU a doppia molla con serbatoio piggyback reservoir, completamente regolabili

250mm escursione

Freno anteriore Doppio disco flottante 310 mm, pinze Nissin 2 pistoncini ad attacco assiale, ABS Doppio disco 320mm, pinze Brembo Stylema 4 pistoncini M4.30 ad attacco radiale, ABS
Freno posteriore Disco singolo 255mm disc, pinza flottante a singolo pistoncino Nissin, ABS
Strumentazione TFT/LCD ibrido TFT a colori
Scrambler 1200 X Scrambler 1200 XE
Lunghezza 2273 mm 2330 mm
Larghezza (manubrio) 834 mm 905 mm
Altezza senza specchi 1185 mm 1250 mm
Altezza sella 820 mm 870 mm
Passo 1525 mm 1570 mm
Inclinazione sterzo 26.2° 26.9°
Avancorsa 125 mm 129.2 mm
Peso OdM 228 kg 230 kg
Capacita’ serbatoio 15 litri 15 litri
1/19

La Scrambler 1200 in versione X è disponibile in tre colori:

  • nero
  • grigio
  • rosso

La moto è in vendita ad un prezzo di 15.245 euro c.i.m.

Tre le colorazioni anche per la più ricca XE:

  • nero
  • bicolore nero/arancio
  • bicolore nero/grigio

Per le servono 1.600 euro in più, il suo prezzo arriva a 16.845 euro c.i.m.

Vi ricordiamo che i prezzi presenti in questo articolo sono da considerarsi con la formula “chiavi in mano”, comprensiva di “messa in strada”, che Motociclismo quantifica in 250 euro.

1/21
© RIPRODUZIONE RISERVATA