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Ducati Multistrada 950: piccolo è bello

Prova della Ducati Multistrada 950 2017: la ciclistica derivata dalla 1200 Enduro e il motore della famiglia Hypermotard danno vita a un mix molto equilibrato: tanta facilità, buon comfort e la giusta dose di divertimento. Le prime impressioni di guida da Fuerteventura

ARRIVa A GENNAIO

In occasione di Eicma 2016 Ducati ha presentato la nuova Multistrada 950 (qui le foto), la più piccola delle “multibike” di Borgo Panigale: una moto progettata per essere funzionale come la sorellona, ma in un modo “più accessibile e versatile”. La nuova Multistrada 950 è spinta infatti dal motore bicilindrico Testastretta 11° di 937 cc, da 113 CV e 96,2 Nm di coppia massima (è lo stesso motore che equipaggia Hypermotard 939 e Hyperstrada 939, nonché la nuova SuperSport). Troviamo poi la sella a 840 mm da terra, ruote in lega leggera con anteriore da 19", sospensioni con escursione da 170 mm, forcellone bibraccio, serbatoio da 20 litri, Ducati Safety Pack… Cliccate qui per ripassare le caratteristiche tecniche e per vederla in azione in video.

La nuova Multistrada 950 sarà disponibile a partire da gennaio 2017 in due colorazioni: Rosso Ducati e bianco Star White Silk; in rosso a 13.940 euro, per il bianco ci vogliono 200 euro in più. Ma prima del suo arrivo sul mercato, per scoprire come va la nuova Multistrada 950, il nostro Fabio Meloni è volato a Fuerteventura e ora ci racconta le sue prime impressioni di guida.

FACILE E SFRUTTABILE

La moto che molti chiedevano fin dalla nascita della versione di 1.200 cc (arriverà mai una Multi più piccola?) è finalmente qui. E risponde, possiamo dirlo, alle esigenze di chi, affascinato dalla sorella maggiore ma titubante per via di prestazioni e fisicità, avrebbe voluto qualcosa in meno. La 950 è senza dubbio una moto più accessibile nel senso più ampio del termine. Costa molto meno (13.940 euro rossa, 14.140 bianca, c.i.m.), ha una sella insospettabilmente bassa – considerando il genere di moto – e alla guida risulta immediata e amichevole. Il Testastretta, in questa versione, ha una dolcezza ai bassi e una regolarità di funzionamento che il fratello di 1.200 cc non riesce a eguagliare; la frizione è morbida, il cambio pure (ma non sono perfetti). Tra le curve è una compagna maneggevole e piuttosto intuitiva, piacevole grazie anche a una posizione di guida azzeccata. Una moto che sa come coccolare il pilota pure nei trasferimenti, in virtù di una buona protezione aerodinamica e a un tasso di vibrazioni contenuto, almeno fino a 130 km/h – poi la situazione cambia un po’. Nulla da dire quindi in tema facilità e sfruttabilità: missione compiuta. Così come è compiuta la missione di offrire una certa dose di divertimento tra le curve, dove un mix azzeccato di ciclistica e prestazioni permette di tenere buoni ritmi, soprattutto adottando una guida “pulita”, fatta di traiettorie raccordate senza irruenza e di belle pieghe. Forse ci saremmo aspettati qualcosa in più a livello di pura sportività, ma di questo (come di tutto il resto) ne parliamo in modo più approfondito su Motociclismo di gennaio. A proposito di questa attesissima “Multistradina” c’è davvero molto da dire.
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