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"La Scrambler Icon? Modifiche per semplificare la guida”

Abbiamo intervistato Antonio Zandi, Project Manager Ducati Scrambler Icon, che ci ha parlato dei segreti tecnici della Icon, delle modifiche effettuate, dell'elettronica…
1/6 Ducati Scrambler Icon 2019: il test di Motociclismo
Abbiamo intervistato Antonio Zandi, Project Manager Scrambler Icon, che ci ha parlato dei segreti tecnici della Icon, delle modifiche effettuate, dell'elettronica… Ecco le sue parole.

Perché non avete utilizzato Ride By Wire e controllo di trazione, sulla Icon?
“Il mantra che continuiamo a ripeterci, sin dalla prima Scrambler, è che deve essere una moto semplice. Quindi, per l’utilizzo e la semplicità di manutenzione della 800, abbiamo pensato che questi componenti fossero superflui. Il RBW non porta un plus a livello di sicurezza, ma solo di raffinatezza tecnica, che invece va bene sulla 1100. Quanto al TC: con 73 CV e pneumatici molto buoni in grado di scaricare perfettamente la potenza a terra, non è una necessità”.

Scrambler deve essere semplice, dite. Però ora c’è il Multimedia System: non è un controsenso?
“No: lo consideriamo in maniera diversa. Il Multimedia System, come tutte le migliorie apportate, semplifica la vita e fa vivere la moto in maniera più serena”.

Con l’Euro 4, il motore ha già perso 2 CV: sarà pronto per l’Euro 5?
“Quasi: stiamo portando avanti i lavori per adeguarlo alla futura normativa, ma è già a buon livello”.

La scheda tecnica parla di 3 kg in più rispetto a prima: dove sono?
“In più punti. Ci sono tanti componenti nuovi, che prima mancavano: il sensore del livello carburante, quello della marcia inserita, la frizione idraulica, nuovi cablaggi, nuove molle forcella… E poi il telaio è stato rinforzato – e dunque appesantito – nella parte posteriore, per poter montare un top case”.

Come cambiano le sospensioni?
“Comfort e guidabilità sono stati gli input iniziali. Il compromesso è stato raggiunto modificando sia le molle sia l’idraulica, pur mantenendo il bilanciamento della versione precedente. In più, ora nella forcella c’è un tampone idraulico anziché meccanico. Senza snocciolare numeri poco comprensibili, abbiamo migliorato il comfort cambiando il K (coefficiente elastico) delle molle; quella del monoammortizzatore è a doppio K, con un gomito (punto di cambio di coefficiente) diverso, in modo che la prima parte sia più soffice, ma che la seconda non cambi, per mantenere la guidabilità; nel complesso, l’ammortizzatore lavora di più e meglio. Stesso discorso per la forcella”.

Come funziona il Cornering ABS?
“L’abbiamo sviluppato in collaborazione con Bosch ed è settato per questo tipo e dimensioni di pneumatici. Il setting è “standard”, ovvero buono per tutte le situazioni. Non avendo riding mode, abbiamo scelto un medio livello di intervento: entra in azione solo in situazioni di grave difficoltà. La piattaforma inerziale è stata posizionata sotto la sella, nel punto più vicino all’asse longitudinale della moto e al suo baricentro”.
Antonio Zandi
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