Parcheggiare la moto o lo scooter sul marciapiede è ormai un’abitudine diffusa, e spesso si crede che questi veicoli siano esonerati da sanzioni come il divieto di sosta. Purtroppo non è così, e a dircelo in modo più o meno chiaro è il Codice della Strada; l’articolo 158 comma 1h infatti recita che: “La fermata e la sosta sono vietate sui marciapiedi, salvo diversa segnalazione”.
Il tipo di veicolo non viene specificato, quindi la regola è generale e vale per tutti, sia auto sia moto. Oltre alla sosta è vietata anche la fermata, che è temporanea e di breve durata. Sembrerebbe quindi che sul marciapiede non si possa proprio stare. Tuttavia, il suddetto comma si conclude con una precisazione che, come spesso accade, rende le idee confuse e lascia libero spazio alle interpretazioni.
Cosa si intende quindi per “diversa segnalazione”?
Sosta e fermata del proprio mezzo a due o quattro ruote sono consentite solo nel momento in cui vi sia una apposita segnaletica che indica tale possibilità. Nel caso specifico delle due ruote devono esserci gli stalli delimitati con le strisce bianche verniciate sulla pavimentazione e contraddistinte con la segnaletica verticale che raffigura il simbolo della moto e del motociclista. Fate attenzione quindi a non confonderle con gli spazi riservati alle e-bike dello sharing.
Effettuare una sosta o una fermata sul marciapiede non è quindi consentito, perché si tratta di un luogo ad uso esclusivo dei pedoni, e non fa parte della carreggiata. Per questo motivo si incorre in sanzioni descritte all’articolo 158 del Cds, comma 5: “Chiunque viola le disposizioni […] del comma 2 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 41 € a 168 € per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote”. Si tratta qundi di una sanzione pecuniaria importante.
Ragionando con il buon senso, che purtroppo molto spesso manca alle amministrazioni comunali, porre il proprio mezzo a due ruote su un marciapiede senza intralciare la viabilità pubblica o l’ingresso di abitazioni e attività commerciali non fa del "male" a nessuno. A dar man forte a questo la mancanza degli stalli dedicati, presenti solo in pochissime zone delle città e in numero molto inferiore a quello della domanda, per giunta spesso occupati abusivamente da furgoni o auto.