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L'era del bicilindrico Ducati finisce, il dominio di Rea continua

Le pagelle della SBK a Losail premiano ancora una volta Rea dopo un GP del Qatar "mutilato". Il bicilndrico Ducati saluta il Mondiale SBK con un Davies 2° assoluto ma anonimo in gara, Sykes dice addio alla Ninja con una Superpole, mentre Melandri...
1/19 Mondiale SBK 2018, Losail: Alex Lowes - Yamaha

Jonathan Rea: 10

Niente può fermare Jonathan Rea dalla vittoria numero 11 di fila, eguagliando il record di Poulen, mentre per la numero 12… ci ha pensato la Race Direction. Un finale di stagione da manuale: parte secondo ma la prima posizione arriva già alla prima staccata. Per via della cancellazione di Gara 2 non riesce a battere il record di punti in una stagione, la ciliegina sulla torta per un 2018 da capogiro. Ormai il 10 in pagella è un’abitudine, e riceve la lode perché davvero non poteva fare di più in questo GP del Qatar “mutilato”.

Tom Sykes: 9

“Superpoleman” rende omaggio alla Ninja, moto con la quale ha vinto il Mondiale nel 2013, con l’ultima pole position della stagione ed un 2° posto davvero solido. Unica sbavatura è stata la partenza, ma contro Jonathan Rea in forma c’è davvero poco da fare. Fa strano pensare a Sykes su una moto che non sarà costruita ad Akashi, ma per il pilota britannico sarà un’eccellente opportunità per dimostrare il suo valore e le potenzialità della nuova BMW S1000RR, che sarà presentata ad Eicma 2018.

Alex Lowes: 8

Ottimo finale di stagione per Lowes, che centra la prima fila ed il 4° podio della stagione. Anche lo scorso anno il britannico aveva centrato il 3° posto a Losail, e anche stavolta ha fatto meglio del suo compagno di squadra. Un ottimo modo per chiudere una stagione che, tutto sommato, è in linea con quella del 2017. Un podio a Losail ottenuto con tenacia e determinazione, dopo una bellissima battaglia con Laverty all’ultimo giro.

Eugene Laverty: 8

Il pilota irlandese è protagonista di una bella bagarre con Lowes per il 3° posto, posizione che Laverty occupava da diverse tornate. All’ultimo giro, Eugene viene sorpassato da Lowes e dunque il pilota #50 tenta l’impossibile con una staccata al limite all’ultima curva. Il tentativo di recuperare la posizione persa è vana, e oltre il danno rischia la beffa: si chiude l’anteriore della RSV4 all’ultima curva dell’ultimo giro, ma con un colpo di reni Laverty la rimette in piedi e chiude 4°. Il salvataggio in extremis rappresenta la stagione appena terminata: tanto talento e bravura di Laverty, che hanno avuto a che fare con una RSV4 molte volte al limite ma ancora in grado di lottare per una posizione da parco chiuso. Un 4° posto finale che fa onore a Laverty e alla RSV4, entrambi senza un (apparente) futuro in WSBK nel 2019.

Loris Baz: 7,5

Baz finisce la stagione 2018 e la carriera della “vecchia” S1000RR con il miglior risultato stagionale: un 6° posto che ha ottenuto dopo una bella battaglia con Davies e Van Der Mark. Il futuro della BMW è noto, ma quello di Loris e del Team Althea è ancora sconosciuto.

Marco Melandri: 6

È lui il miglior Ducatista sul traguardo: Melandri chiude con un 5° posto che è in linea con il risultato nella classifica generale della SBK. Gara in salita per Marco, che sono nel finale si riesce a mettere alle spalle le Panigale di Davies e Forès che perdono diverse posizioni. Sicuramente non il modo migliore per chiudere la carriera della Panigale V2. Anche la carriera di Marco sembrava essere in bilico, ma il ravennate ha smentito le voci di un possibile addio alle gare dichiarando di voler essere competitivo altrove, magari nel Campionato Superbike statunitense.

Chaz Davies e Michael Van Der Mark: 5

Tra i due, più che una lotta per diventare “vicecampione”, sembra la battaglia tra “chi non vuole finire al secondo posto” visto che nelle ultime gare i risultati dell’uno erano peggio dell’altro. E Gara 1 a Losail non è stato da meno, visto che Lowes e Melandri (le rispettive seconde guide di Yamaha e Ducati) hanno fatto meglio di loro. Alla fine Davies conserva il suo secondo posto, mentre Van Der Mark chiude la stagione al di sotto delle sue reali potenzialità. Per entrambi, una gara insufficiente a Losail.

Altri piloti

  • Jake Gagne: 7
  • Toprak Razgatlioglu: 6
  • Gabriele Ruiu: 6
  • Lorenzo Savadori: 5,5
  • Leandro Mercado: 5
  • Xavi Forès: 5
  • Romàn Ramos: 5
  • Maximilian Scheib: 3
  • Leon Camier: 3

Menzioni speciali

Sandro Cortese è Campione del Mondo Supersport

Il tedesco arriva nella “classe intermedia” della WorldSBK come rookie di lusso, dato che lui può contare sul suo curriculum un Titolo Iridato nella Moto3. A Phillip Island esordisce con il podio, la prima vittoria arriva ad Aragon e da lì è battaglia con Cluzel e Mahias. Nessun ritiro, i suoi peggiori risultati sono due sesti posti a Portimão e Assen mentre i podi complessivi in stagione sono 8 di cui due vittorie. Una striscia di risultati che gli permettono di laurearsi Campione del Mondo Supersport 600 2018. Cortese è il terzo pilota della storia a vincere un Mondiale con i prototipi e con le derivate di serie: prima di lui solo Kocinski e Biaggi.

Direzione Gara

Inutile dire che i protagonisti di questo weekend sono due: il maltempo e la direzione gara. Il primo sta diventando un grosso problema a Losail, sia tra le derivate sia nel Motomondiale. Nonostante gli sforzi di asciugare la pista, la Race Direction non può fare altro che ritardare l’inizio della Supersport 600 che corre su un tracciato veramente al limite: in alcune curve dei canali d’acqua attraversano la pista. Posticipare la gara a domenica avrebbe significato rivedere la logistica di tutte le squadre, un costo davvero alto per i team della WorldSBK. Quindi, the show must go on, anche perché un Mondiale Supersport assegnato “a tavolino” sarebbe stato oggetto di numerose polemiche e critiche. E visto che in SBK i titoli costruttori e piloti sono già stati vinti da Rea e Kawasaki, è stato preferito evitare rischi inutili riportando piloti e moto sani e salvi a casa.

Ducati e la sua ultima gara con il V2

Finisce l’era del bicilindrico per Ducati. La Panigale è stata l’unica moto a non vincere un titolo Mondiale: la colpa non è sicuramente di Borgo Panigale, e nemmeno dei suoi piloti. Vincere o perdere fa parte del gioco e dipende da moltissimi fattori, e come ha dichiarato Dall’Igna ad inizio stagione: “la Ducati è stata l’unica moto che ha dato filo da torcere a Kawasaki nell’era di Jonathan Rea”. E anche quest’anno Davies termina la stagione al 2° posto. La Panigale V2 va in pensione con 107 podi in SBK e 28 trionfi, mentre l’era del bicilindrico Made in Borgo Panigale si chiude con 14 Mondiali SBK e 5 Titoli in STK 1000.
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