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Metzeler Sportec M9 RR: la prova in pista e su strada

Abbiamo messo alla prova i nuovi pneumatici Metzeler Sportec M9 RR sulle strade nei dintorni di Ronda e tra i cordoli dell’Ascari Circuit. Gran feeling all’anteriore, armonia di funzionamento e sicurezza sul bagnato sono le caratteristiche principali di questa gomma destinata a sportive e naked

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Metzeler Sportec M9 RR

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In casa Metzeler il nome Sportec identifica gli pneumatici stradali sportivi, mentre il suffisso RR, acronimo di road racing, rimanda appunto alle gare su strada. L’ultimo nato in questa gamma della Casa dell’Elefantino è il nuovo Sportec M9 RR, uno pneumatico pensato per i possessori di supersportive, naked e crossover prestazionali che utilizzano le loro moto tutti i giorni, in tutte le condizioni climatiche e, perché no, anche per qualche puntatina in pista.

I nuovi M9 RR sono gli "eredi" dei tanto apprezzati M7 RR (che restano comunque disponibili), e si presentano migliorati sotto numerosi aspetti. Innanzitutto sia l’anteriore che il posteriore degli M9 RR sono di tipo bimescola (negli M7 era bimescola solo il posteriore): entrambi sfruttano una composizione di tipo “full silica” di nuova formulazione, con la mescola della spalla di derivazione racing-rain, affinata però per stabilizzarne il comportamento alle alte temperature. Il posteriore è realizzato sfruttando lo schema “Cap & Base”, che consiste nel sovrapporre le due fasce laterali in mescola morbida ad uno strato di mescola sottostante più dura. Quest’ultima mescola costituisce inoltre la fascia centrale dello pneumatico, per circa 50 mm (pari al 25% dell’intera sezione), ed è studiata per migliorare il rendimento chilometrico. Il contenuto di silice nella fascia centrale del posteriore è stato incrementato del 24% rispetto ai predecessori M7 RR. Per una maggior omogeneità di risposta ed un perfetto accoppiamento tra i due pneumatici l’anteriore impiega le stesse mescole del posteriore. All’anteriore la mescola centrale costituisce circa il 33% della sezione del battistrada.

Nel disegno del battistrada si riconoscono i tratti del “Pi greco” – π – che, oltre a essere distintivi della famiglia di prodotti Sportec, hanno, ovviamente, anche una ragione funzionale. Gli incavi sono studiati per permettere un certo grado di mobilità alla porzione di battistrada che delimitano e servono a massimizzare il volume d’acqua evacuato durante la guida sul bagnato. Gli intagli centrali sono “ad artiglio” per più stabilità direzionale sul dritto e una maggior evacuazione dell’eventuale velo d’acqua. Il disegno del battistrada è progettato per una buona evacuazione dell’acqua fino ai 30° di piega, oltre questa inclinazione gli M9 RR raggiungono rapporti di pieni/vuoti vicini a quelli di uno pneumatico race replica. Le spalle degli M9 RR sono più slick rispetto a quelle del suo predecessore.

Gli M9 RR mantengono la cintura in acciaio a zero gradi, ma hanno una struttura in rayon più rigida del 6% rispetto a quella degli M7 RR, caratterizzata da filamenti più distanziati tra loro e dall’impiego di un maggiore quantitativo di mescola.

Dopo avervi parlato della tecnica vi raccontiamo come vanno in nuovi Metzeler Sportec M9 RR. Li abbiamo messi alla prova su strada e in pista, nella pagina successiva trovate le prime impressioni di guida.

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Metzeler Sportec M9 RR

Metzeler presenta i nuovi M9 RR con lo slogan "Ride the unexpected", ovvero un invito ad affrontare con fiducia tutte le condizioni stradali ed atmosferiche, anche le più difficili. Così, per metterli alla prova siamo volati a Ronda (Spagna) dove abbiamo avuto modo di testarle su strada e in pista (anche sul bagnato!), tra i cordoli dell’Ascari Circuit, circuito che replica alcune delle curve più celebri dei tracciati sparsi per il Mondo. A disposizione moto supersportive, naked e crossover: noi abbiamo utilizzato BMW S 1000 RR, S 1000 R, S 1000 XR, Yamaha MT-10 e KMT Duke 790. Iniziamo dalla prova tra i cordoli.

Quello che ci colpisce fin da subito è la velocità con la quale le nuove M9 RR entrano in temperatura, bastano un paio di curve per poter iniziare ad aumentare il ritmo e solo un giro prima di poter iniziare a spingere. Ottima la confidenza trasmessa fin da subito, soprattutto dall’anteriore, che è letteralmente piantato a terra, e non si sposta mai dalla traiettoria impostata. L’Ascari Circuit è un ottimo terreno di prova per uno pneumatico, in quanto presenta curve di ogni genere e tipo, c’è il lungo curvone in appoggio, cambi di direzione più o meno rapidi, la curva con la staccata in discesa, quella con l’uscita in salita e persino una lunga parabolica. Ecco, l’anteriore ci ha dato una gran bella impressione in tutti questi scenari, offre molto sostegno anche in frenata e trasmette alla moto uno sterzo sempre ben fermo e saldo nelle mani. Molto bello il profilo delle gomme, che si converte in un ingresso in curva regolare e una velocità di discesa in piega costante. Lineare il cambio di direzione; ecco, forse sotto questo aspetto non sono le gomme più agili sul mercato, ma di certo quelle più regolari. Non ci sono mai, infatti, azioni inaspettate e una volta iniziata una manovra si ha sempre la sensazione, e la certezza, che verrà conclusa proprio come l’abbiamo in mente. Il posteriore segue molto bene la traiettoria impostata dall’anteriore, creando un’ottima armonia di funzionamento tra le due. Non si avverte mai la sensazione che le due gomme vadano su binari differenti e nemmeno il passaggio tra una mescola e l’altra. In una parola, passateci il termine, hanno un comportamento “rotondo”. E anche dopo una giornata intensa in pista la gomma posteriore offre un buon grip in uscita di curva e non mostra la corda: bisogna esagerare con il gas, con 200 CV a disposizione, per metterla in difficoltà. Tenete ben in mente che stiamo pur sempre parlando di pneumatici stradali, e non sportivi puri.

Sul bagnato gli M9 RR trasmettono tanta confidenza, non si ha mai la sensazione di star viaggiando “sulle uova” e l’ABS entra in funzione molto poco, segno che di grip ce n’è tanto. Sia ben chiaro, non stiamo parlando di una gomma “rain” che vi permette di fare il tempo sul giro sul bagnato, ma di una copertura che vi permette di tornare a casa in sicurezza se durante il vostro giro doveste imbattervi in un acquazzone. Inoltre, quando l’asfalto si asciuga bastano davvero un paio di curve per far si che la gomma torni in temperatura e permetta di tornare a divertirsi.

Dopo il test tra i cordoli ci siamo spostati su strada, 150 km di curve nei pressi di Ronda dove abbiamo affrontato diversi scenari. Dai curvoni veloci su un “tavolo da biliardo”, alle curve strette su asfalto malconcio, passando per il centro cittadino. Qui non abbiamo avuto che la conferma di quanto provato in pista, ovvero la sensazione di avere a che fare con una gomma equilibrata, sincera, in grado di far capire a chi sta in sella le sue reazioni. IInoltre abbiamo apprezzato l’uniformità di comportamento percepita con vari modelli di moto e con varie misure del posteriore e, cosa che non abbiamo potuto valutare sull’asfalto liscio della pista, ci siamo resi conto che la gomma assorbe bene le microasperità dell’asfalto e non innesca mai strani ondeggiamenti. Questo per via anche della carcassa più rigida (rispetto agli M7 RR), che tende a stabilizzare la moto.

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Metzeler Sportec M9 RR - Il nostro test in pista 

Anteriore

  • 110/70 R 17 M/C 54H TL *
  • 110/70 ZR 17 M/C 54W TL
  • 120/70 ZR 17 M/C (58W) TL

Posteriore

  • 140/70 R 17 M/C 66H TL *
  • 150/60 R 17 M/C 66H TL *
  • 150/60 ZR 17 M/C 66W TL
  • 160/60 ZR 17 M/C (69W) TL
  • 180/55 ZR 17 M/C (73W) TL
  • 180/60 ZR 17 M/C (75W) TL
  • 190/50 ZR 17 M/C (73W) TL
  • 190/55 ZR 17 M/C (75W) TL
  • 200/55 ZR 17 M/C (78W) TL

*: in arrivo nel terzo quadrimestre del 2020.

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Metzeler Sportec M9 RR

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