Metzeler presenta i nuovi M9 RR con lo slogan "Ride the unexpected", ovvero un invito ad affrontare con fiducia tutte le condizioni stradali ed atmosferiche, anche le più difficili. Così, per metterli alla prova siamo volati a Ronda (Spagna) dove abbiamo avuto modo di testarle su strada e in pista (anche sul bagnato!), tra i cordoli dell’Ascari Circuit, circuito che replica alcune delle curve più celebri dei tracciati sparsi per il Mondo. A disposizione moto supersportive, naked e crossover: noi abbiamo utilizzato BMW S 1000 RR, S 1000 R, S 1000 XR, Yamaha MT-10 e KMT Duke 790. Iniziamo dalla prova tra i cordoli.
Quello che ci colpisce fin da subito è la velocità con la quale le nuove M9 RR entrano in temperatura, bastano un paio di curve per poter iniziare ad aumentare il ritmo e solo un giro prima di poter iniziare a spingere. Ottima la confidenza trasmessa fin da subito, soprattutto dall’anteriore, che è letteralmente piantato a terra, e non si sposta mai dalla traiettoria impostata. L’Ascari Circuit è un ottimo terreno di prova per uno pneumatico, in quanto presenta curve di ogni genere e tipo, c’è il lungo curvone in appoggio, cambi di direzione più o meno rapidi, la curva con la staccata in discesa, quella con l’uscita in salita e persino una lunga parabolica. Ecco, l’anteriore ci ha dato una gran bella impressione in tutti questi scenari, offre molto sostegno anche in frenata e trasmette alla moto uno sterzo sempre ben fermo e saldo nelle mani. Molto bello il profilo delle gomme, che si converte in un ingresso in curva regolare e una velocità di discesa in piega costante. Lineare il cambio di direzione; ecco, forse sotto questo aspetto non sono le gomme più agili sul mercato, ma di certo quelle più regolari. Non ci sono mai, infatti, azioni inaspettate e una volta iniziata una manovra si ha sempre la sensazione, e la certezza, che verrà conclusa proprio come l’abbiamo in mente. Il posteriore segue molto bene la traiettoria impostata dall’anteriore, creando un’ottima armonia di funzionamento tra le due. Non si avverte mai la sensazione che le due gomme vadano su binari differenti e nemmeno il passaggio tra una mescola e l’altra. In una parola, passateci il termine, hanno un comportamento “rotondo”. E anche dopo una giornata intensa in pista la gomma posteriore offre un buon grip in uscita di curva e non mostra la corda: bisogna esagerare con il gas, con 200 CV a disposizione, per metterla in difficoltà. Tenete ben in mente che stiamo pur sempre parlando di pneumatici stradali, e non sportivi puri.
Sul bagnato gli M9 RR trasmettono tanta confidenza, non si ha mai la sensazione di star viaggiando “sulle uova” e l’ABS entra in funzione molto poco, segno che di grip ce n’è tanto. Sia ben chiaro, non stiamo parlando di una gomma “rain” che vi permette di fare il tempo sul giro sul bagnato, ma di una copertura che vi permette di tornare a casa in sicurezza se durante il vostro giro doveste imbattervi in un acquazzone. Inoltre, quando l’asfalto si asciuga bastano davvero un paio di curve per far si che la gomma torni in temperatura e permetta di tornare a divertirsi.
Dopo il test tra i cordoli ci siamo spostati su strada, 150 km di curve nei pressi di Ronda dove abbiamo affrontato diversi scenari. Dai curvoni veloci su un “tavolo da biliardo”, alle curve strette su asfalto malconcio, passando per il centro cittadino. Qui non abbiamo avuto che la conferma di quanto provato in pista, ovvero la sensazione di avere a che fare con una gomma equilibrata, sincera, in grado di far capire a chi sta in sella le sue reazioni. IInoltre abbiamo apprezzato l’uniformità di comportamento percepita con vari modelli di moto e con varie misure del posteriore e, cosa che non abbiamo potuto valutare sull’asfalto liscio della pista, ci siamo resi conto che la gomma assorbe bene le microasperità dell’asfalto e non innesca mai strani ondeggiamenti. Questo per via anche della carcassa più rigida (rispetto agli M7 RR), che tende a stabilizzare la moto.