Ci dici il podio dei tuoi circuiti preferiti?
“Donington e Suzuka in cima alla mia classifica. Mi piaceva molto il Salzburgring in Austria, anche se la sicurezza qui era terribile; aveva dei curvoni veloci, da togliere il fiato, dove io facevo la differenza (ride, coi suoi occhi cerulei che sfavillano follia, ndr). Era una pista dove si vedeva chi aveva le palle e chi no. E Assen! Che spettacolo! Quindi direi: Donington e Suzuka al top, poi Assen, quella vecchia, dove ha resistito per tantissimi anni il mio record, fatto registrare all’ultimo giro del Gran Premio del 1991. Wayne, che era in testa, commise l’unico errore della sua carriera, proprio all’ultima chicane prima del traguardo, servendomi la vittoria su un piatto d’argento; ma in quell’ultimo giro feci il record. Incredibile”.
Avevi manie strane o gesti scaramantici prima delle gare?
“No, direi di no. Forse è capitato che vincessi con un paio di mutande che poi ho gettato nella spazzatura la gara dopo, dove non avevo vinto”.
Ti senti in debito o in credito con le competizioni?
“(Qualche istante di silenzio poi risponde, ndr) Forse entrambe le cose: di sicuro io ho dato tutto ciò che potevo a questo sport. Avessi guidato una Honda? Magari non sarei stato in grado di portarla al limite, non mi ci sarei trovato e non avrei ottenuto risultati, chi lo sa”.
Con chi sei rimasto in stretto contatto nel mondo delle gare?
“Direi con nessuno. Vedo più spesso di altri Kenny Roberts Senior ai Gran Premi, e Darryl Beattie. Sono andato in Australia un paio di anni fa e ho partecipato ad un tour in fuoristrada organizzato da lui. Ho trascorso lì un paio di settimane e ora a volte ci vediamo”.
Qual è la migliore moto che tu abbia mai guidato?
“Suzuki RGV 500 del 1993. Era veramente vicina alla perfezione; in ogni circuito era fantastica, solo a Barcellona e a Brno abbiamo avuto qualche difficoltà. Se invece ti riferisci a moto stradali 'umane', allora dico la GSX-R 750 del 2001. Era l’anno in cui venne rivoluzionata rispetto al passato; la provai a Misano, tra l’altro con temperature gelide, e girai a meno di 10 secondi dalle Superbike del Mondiale”.
È vero che una RGV 500 è nella tua camera da letto?
“Sì, una delle due moto del ’93, l’anno del titolo, è in camera mia. Ed è pronta per correre in qualsiasi momento (spesso le moto ufficiali hanno parti mancanti e, quindi, inutilizzabili, ndr). Basterebbe metterci la benzina e partire”.