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Kawasaki, da Er-6N a Z650 in 12 anni

Arrivata sul mercato per la prima volta nel 2005, la Er-6N è l’antenata dell’attuale Kawasaki Z650. In 12 anni il modello ha perso 10 kg, ma anche 3 CV

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Kawasaki Z650 2020

La ER-6n arriva sul mercato nel 2005, con forme morbide e un inedito telaio a diamante in tubi di acciaio al cromomolibdeno saldati che abbracciano il motore. A spingere la moto ci pensa un bicilindrico in linea 4 tempi di 649 cc che il nostro centro prove accredita di una potenza di 63,7 CV a 8.500 giri/min con un picco di coppia di 57,8 Nm a 7.250 giri/ min (Motociclismo 11/2005). Il forcellone, sempre in acciaio, ha una capriata di rinforzo superiore e lavora senza link con un ammortizzatore laterale molto inclinato. Fin dalla sua prima versione la moto è dotata di soluzioni moderne come i doppi dischi freno “a margherita” all’avantreno e il cambio estraibile, soluzioni derivate dall’esperienza sportiva di Kawasaki con la ZX-10R. 187,2 i kg a vuoto. Sin da subito è proposta una versione depotenziata per i neopatentati. Entrambe le versioni costano 6.190 euro. Nel 2009, a seguito del successo di vendite dovuto alla combinazione vincente tra le doti di guida e il prezzo aggressivo, arriva il primo restyling, che interessa principalmente la zona del faro e il codino. Nuovi anche la strumentazione, gli specchietti e i supporti pedane passeggero. Nella comparativa con le dirette rivali Suzuki Gladius e Yamaha XJ6 (Motociclismo 5/2009) il nostro centro prove l’accredita di 65,7 CV a 8.500 giri/min e 60,5 Nm a 7.250 giri/min. Pesa 192,4 kg a vuoto e costa 6.790 euro. Nel 2012 il secondo aggiornamento: il design è sempre più orientato verso uno stile sportivo, con il design che si ispira al mondo animale e trasporta nelle linee della moto l’immagine di una belva pronta a compiere un balzo: avantreno carico, serbatoio a gobba, codino sfuggente. La vera novità sta nel telaio, sempre in acciaio e con ammortizzatore laterale, ma realizzato con tubi di acciaio che corrono dritti dal cannotto al sottosella. Anche il forcellone, asimmetrico e “a banana” segue questo disegno. Lo sterzo è più aperto (+0,5°) e l’avancorsa maggiore (da 102 a 110 mm). Inoltre sulla nuova ER-6n arriva anche un computer di bordo che permette di controllare i consumi. Praticamente invariati i numeri: 66,6 CV di potenza a 8.000 giri/min, 60,0 Nm di coppia massima a 7.100 giri/min e 194 kg di peso a vuoto. Costa 6.650 euro (Motociclismo 9/2012). Nel 2017 ecco il cambiamento più radicale: la ER-6n cambia nome in Z650, ma anche aspetto e spirito, avvicinandosi a quello delle naked sportive di Akashi. Molto compatto, il bicilindrico frontemarcia mantiene distribuzione bialbero con quattro valvole per cilindro. Le misure di alesaggio e corsa sono sempre superquadre: 83x60 mm. L’alimentazione è affidata a due corpi farfallati da 36 mm di diametro (38 sulle ER-6n), mentre il cambio è sempre a sei rapporti. La frizione è assistita e antissaltellamento. Svolta per il telaio, che pesa 15 kg, contro i 25 kg del precedente! Si tratta di un traliccio in acciaio che abbraccia il motore e che si sviluppa verso il basso per concentrare le masse. Per lo stesso motivo il monoammortizzatore è posizionato centralmente, rimanendo nascosto alla vista. Lavora con un leveraggio progressivo. Il forcellone è scatolato in acciaio ed è 2,7 kg più leggero di quello in tubi della ER-6n. Identico l’avantreno, con forcella non regolabile con steli da 41 mm. Il cannotto è però più “chiuso” (da 25° a 24°) e viene ridotta la misura dell’avancorsa (da 110 a 100 mm). Il motore perde 4 CV, ma guadagna schiena ai medi regimi e soprattutto l’omologazione Euro 4. Invariata la posizione del silenziatore e della voluminosa pre camera, sotto il motore, per mantenere il basso baricentro. Il nostro centro prove certifica 60,4 CV a 8.100 giri/min e 57,3 Nm a 6.900 giri/min (Motociclismo 07/2017). Pesa 177,8 kg a vuoto e costa 7.040 euro. Siamo quindi all’ultima versione.

Qui sotto trovate l'evoluzione della naked di Akashi dal 2005 a oggi.

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Kawasaki ER-6N 2005

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