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Honda X-ADV: i consigli per scegliere un buon usato

Honda dà vita al segmento dei crossover automatici e con l'X-ADV sbanca ogni pronostico. Ha personalità estetica e carattere nella guida, diverte su asfalto e se la cava anche in offroad. Ha avuto un richiamo nel 2018, subito risolto. Non ha difetti importanti, ma a differenza degli scooter tradizionali richiede più attenzioni. È ricercato, quindi un buon usato costa ancora tanto

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Honda è la prima casa motociclistica per numeri di vendita. Non ha mai spiccato per soluzioni stilistiche fuori dal coro, proponente spesso design “di massa”, eppure allo stesso modo spesso ha dato il “la” a nuove tipologie di moto e scooter. L’X-ADV è una di queste volte, in cui dal cilindro ha tirato fuori qualcosa che prima non c’era e nessuno l’aveva pensata (e se lo aveva fatto, non ha avuto il coraggio di realizzare). Honda ha seguito una regola tanto semplice quanto potente: prendere spunto da diversi mondi e incrociarli (ecco spiegata la “X”), mixandoli tra loro per creare il primo automatico crossover, una moto ADVenture con la praticità di uno scooter e la tecnologia di un’auto (il cambio a doppia frizione DCT arriva proprio dall’esperienza nelle quattro ruote).

Ma non si è fermata, per questo prodotto ha voluto esagerare con una componentistica da moto (forcella a steli rovesciati regolabile nel precarico della molla e nell’idraulica in estensione, pinze freno ad attacco radiale...) e le ha cucito un abito personalissimo, diverso da tutti gli scooter in commercio nei primi anni della sua presenza sul mercato (qualche “copia” adesso c’è). Un colpo di testa stilistico-tecnico-meccanico che ha ripagato da subito con numeri di vendita di tutto rispetto, spesso superiori alla “cugina” Africa Twin (a cui un pochino si ispira). A testimonianza che nel nostro Paese i crossover funzionano perché capaci di soddisfare le esigenze di un pubblico diversificato e vasto.

L’X-ADV, poi, di suo estremizza questo concetto, riuscendo ad avere tra i suoi estimatori – e acquirenti – non solo scooteristi ma anche motociclisti veri. Dietro a questo successo ci sono soprattutto la qualità costruttiva che qui è davvero elevata (e si fa pagare cara), l’affidabilità meccanica ed elettronica (nonostante il richiamo per i my 2017 e 2018) e la facilità nel passare da pratico mezzo di mobilità urbana a divertente strumento di piega… e fuoristrada, se si ha dimestichezza con gli sterrati. In questi sei anni di carriera qualche lamentela ha interessato l’X-ADV, ma mai nulla che possa far cambiare idea sul suo possibile acquisto.

La sella è piuttosto alta, larga (sotto i 175 cm si tocca a fatica con entrambi i piedi) e poco imbottita (nel medio-lungo raggio il fondoschiena soffre), lo spazio per i piedi è risicato e il peso non è da “piuma”. Qualità e innovazione però si pagano. Nuovo costa caro e usato pure. Se questo non vi frena, potete puntare a un esemplare della seconda serie (2019-20) per via di un “paio” di migliorie ricevute: è identico nella tecnica, nelle forme (ma ha gli steli forcella neri invece di oro) il motore, sempre da 745 cc e 55 CV, ha il limitatore a 7.500 giri (+900 rispetto al my 2017-2018) mentre l’elettronica guadagna il controllo di trazione e la modalità “G” per la guida offroad (“ballano” 600-700 euro in più rispetto a un 2017-2018).

Se acquistate da privato, ricordatevi di controllare che i tagliandi siano stati eseguiti tutti, meglio se da officina autorizzata Honda, e che sia stato eseguito il richiamo; al contrario, mettete in preventivo di dover lasciare qualche giorno l’X-ADV dal meccanico.

Ponete attenzione alla carrozzeria: possono formarsi delle piccole crepe intorno alla base degli indicatori di direzione. Controllate che la catena sia in buone condizioni (molti si dimenticano… che c’è!) così come i pneumatici: l’X-ADV consuma molto il posteriore, cosa comune sui maxiscooter visto che il motore è sempre in presa e quando si scatta al semaforo si scarica a terra tutta la coppia. Se a logorarsi è l’anteriore, la causa è da ricercarsi nell’uso con pressioni basse.

Keyless: sui primi modelli, non riconosce la smart key se si è in zone con disturbi elettronici.

Forcella: possibile rumorosità su alcuni esemplari, ma nulla di preoccupante.

Trasmissione finale: l’X-ADV non ha la cinghia ma la catena, che va lubrificata ogni 1000 km per evitare che si consumi in fretta.

2017-2018: sostituzione del cablaggio legato al modulo PPTC che, a causa dell’eccessivo calore emanato dal motore, causava malfunzionamento del cambio e lo spegnimento del propulsore.

• Batteria 146,38 euro

• Fanale anteriore 597,81 euro

• Fanale posteriore 272,55 euro

• Filtro aria 41,37 euro

• Filtro olio 19,11 euro

• Kit candele 56,64 euro

• Kit catena-corona-pignone 193,88 euro

• Leva destra 45,10 euro

• Leva sinistra 53,76 euro

• Manubrio 195,00 euro

• Pastiglie freni anteriore 90,40 euro

• Pastiglie freno post 46,34 euro

• Specchio retrovisore 67,69 euro

• Silenziatore 769,52 euro

• 2017-2018 (Euro4) 6.500-8.000 euro

• 2019-2020 (Euro4) 8.500-10.000 euro

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