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Harley-Davidson ferma l'export in Russia

In conseguenza alla guerra in Ucraina la Casa di Milwaukee sospende le sue attività in Russia e le spedizioni di moto nel paese governato da Putin. La decisione di Harley-Davidson segue la stessa strada di altri colossi del settore automotive

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In conseguenza alla guerra in Ucraina Harley-Davidson sospende le sue attività in Russia e le spedizioni di moto nel paese. A dichiararlo un portavoce della Casa di Milwaukee, che a FOX News ha dichiarato: "Alla luce della crisi in Ucraina, Harley-Davidson ha sospeso le sue attività in Russia e tutte le spedizioni di moto nel Paese. Il nostro pensiero va alla sicurezza del popolo ucraino e di coloro che sono stati colpiti dalla crisi".

Sebbene Harley-Davidson non fornisca dati specifici sulle vendite di moto paese per paese, l’area EMEA, Europa, Medio Oriente e Africa, che include la Russia, per la Casa di Milwaukee ha rappresentato il 31% delle vendite di motociclette nel 2021 e il 36,9% delle vendite nel 2020.

Dopo le dure accuse nei confronti di Vladimir Putin da parte di Timur Sardarov, CEO di MV Agusta, Harley-Davidson è la prima Casa motociclistica a prendere la decisione di fermare tutte le proprie attività in Russia. Decisione che va a sommarsi alle sanzioni economiche imposte dagli altri Paese e alla scelta di numerose altre aziende che hanno deciso autonomamente per lo stop delle attività in Russia. Limitandoci al campo automotive già Volvo, Daimler Truck, il Gruppo Volkswagen, Mercedes-Benz, Toyota, Honda, Bentley, Aston Martin e Rolls-Royce hanno deciso per uno stop delle attività con il paese governato da Putin.

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