Nel 1983 Talamo conosce Roberto Crepaldi e MaxBrun e l’anno successivo fonda con loro la “Numero Uno”, una piccola officina dove i tre hanno la folle idea di riparare le poche Harley-Davidson presenti in Italia. Lo stesso anno però i tre acquistano per 90 milioni di lire dai fratelli Castiglioni l’importazione di Harley-Davidson; il loro piccolo negozietto diventa così la prima concessionaria H-D del nostro Paese. Anche se all’epoca non sono importatori unici per l’Italia, in poco tempo i tre soci riescono ad ottenere l’esclusiva. Dei tre soci, Carlo è quello che contribuisce maggiormente al successo dell’impresa, iniziando a vendere quelle che all’epoca erano considerate “moto invendibili” e, grazie alle sue capacità comunicative, inizia una grande campagna pubblicitaria, abbinando se stesso alle immagini delle moto. In pochi anni le vendite iniziano ad andare bene, complici anche i personaggi famosi che si innamorarono della H-D, e Carlo inizia a vendere anche le moto Triumph. La “Numero Uno” cambia sede; dalle poche moto vendute il primo anno si passa a numeri importanti e Carlo Talamo, grazie alla sua passione e alle doti di comunicatore, riesce a trasformare le Harley-Davidson in un vero status symbol. Per i cinque anni consecutivi la loro concessionario diventa “Best dealer in the world” e H-D chiama direttamente Carlo per collaborare nella progettazione di alcune moto. Tra gli anni ’98 e 2000 Talamo scrive qualche articolo anche per la rivista Superwheels (qui qualche suo scritto). Il successo cresce ed aumentano i concessionari sparsi in tutta Italia, fino al 1999 quando Carlo inizia una trattativa con H-D per la vendita della società, accordo firmato il 1° Ottobre 2000. Da quel momento Carlo si dedica a Triumph, non solo come importatore ma inizia a collaborare con la Casa per la realizzazione di nuovi modelli come la Bonneville Cafè Racer, la Bonneville Scrambler, la Tiger Sport e la Speed S. Nel 2002 vende direttamente alla Casa inglese la rete di importazione (nasce così Triumph Italia) e Carlo ha finalmente il tempo per realizzare il suo rande sogno, disegnare motociclette. Un terribile incidente però tronca la vita di Carlo Talamo nel settembre di quello stesso anno, mentre è alla guida della sua Triumph Tiger modificata.