L’immagine è molto importante, per una Harley-Davidson, ma non è tutto. Quindi è comprensibile che sia la Heritage Softail Classic che la Road King siano ispirate alla più pura tradizione estetica made in USA, ma non è una sorpresa che entrambe le moto abbiano ricevuto parecchie innovazioni. Le due viaggiatrici sono infatti accomunate dall’adozione del motore Twin Cam 103 (1.690 cc, raffreddamento ad aria), ma quello della Road King ha il radiatore dell’olio e la compressione di 9,7:1 invece che i 9,6:1 della versone “B” che equipaggia la Softail, quindi la coppia per la prima è di 138 Nm a 3.500 giri contro 130 a 3.000 giri. Per entrambe ci sono poi l’ABS di serie - ma la Road King ha impianto frenante Brembo ad azione combinata -, il cruise control e nuovi comandi più ergonomici al manubrio.
La Road King vanta ammortizzatori a regolazione pneumatica e forcella da 49 mm di diametro con le nuove tarature figlie del Project Rushmore (da cui arrivano anche i doppi fari alogeni, borse laterali apribili con un tocco, la sella nuova nel comfort e nel design, le luci fendinebbia integrate).
La Heritage Softail Classic è invece forse meno tecnologica, ma sfoggia uno stile inimitabile fatto di mille dettagli classici (guardate le foto) come i cerchi a raggi con la borchia sul mozzo anteriore e le immancabili gomme panciute con fascia bianca; la parte posteriore con lo schienalino e le caratteristiche borse in pelle (all’interno c’è un telaio rigido anti afflosciamento) con le borchie e gli sfiziosi inserti rossi (finiture presenti anche sulla sella); le livree… nostalgiche e il nuovo stemma tridimensionale sul serbatoio, con l’irrinunciabile console della strumentazione.
Per entrambe, infine, un largo manubrio (ma leggermente più basso per la Road King), pedane a piattaforma, cambio a bilanciere e parabrezza removibile.