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04 September 2016

FMI e Forestale: “Nessun incidente sulle strade durante i nostri controlli”

"Defend Life" è l’iniziativa posta in essere dal Corpo Forestale dello Stato in collaborazione con FMI per il controllo dei passi appenninici. In un anno sono stati più di 700 i controlli effettuati, che hanno portato a rilevare 136 irregolarità. I numeri dei risultati 2016 di una campagna che a molti continua a non piacere...

A TUTELA DELLA SICUREZZA

Nel corso del 2009 nacque l’iniziativa “Defend Life”: una campagna istituita dal Corpo Forestale dello Stato per ottimizzare i controlli lungo le strade di montagna, con lo scopo di cercare di ridurre l’alto numero di incidenti che ogni anno avvengono sulle strade sterrate del nostro Paese (anche se non sempre gli incidenti avvengono per colpa dei motociclisti, ricordate la storia dei cavi d’acciaio tirati ad altezza uomo?). L’iniziativa mosse i primi passi nella provincia di Arezzo e, dopo alcuni anni, la campagna fu estesa all’intero territorio della Regione Toscana ed anche alle strade asfaltate, con l'obiettivo di reprimere le condotte di guida pericolose e diffondere la cultura della prudenza. Nel 2012 poi si registrò un ulteriore passo in avanti, con la collaborazione tra il Corpo forestale dello Stato e la Federazione Motociclistica Italiana.

I NUMERI DELLA CAMPAGNA DEFEND LIFE 2016

Anche nel 2016 il Comando regionale del Corpo forestale dello Stato ha organizzato l’iniziativa “Defend Life”, in quattro province toscane: Arezzo (Passi dello Spino, Viamaggio, Calla e Croce ai Mori), Firenze (Muraglione, Futa, Giogo), Grosseto e Siena (Monte Amiata). Nel corso dell’anno sono stati allestiti complessivamente 17 cantieri di controllo su asfalto, con accertamenti statici e dinamici, che hanno portato ad eseguire 180 verifiche e a rilevare 52 irregolarità. Particolarmente intensa anche l'attività di controllo sui tracciati offroad del territorio toscano dove, oltre a rilevare due manifestazioni irregolari (senza autorizzazione), sono stati eseguiti 556 controlli che hanno interessato 199 persone: 84 gli illeciti accertati, a carico di 82 persone. Le principali infrazioni riscontrate riguardano comportamenti di guida troppo disinvolti, per imprudenza o velocità eccessiva, e mancata conformità dei mezzi rispetto alle caratteristiche di omologazione riportate sulla carta di circolazione.
FIM e Forestale ci tengono ad evidenziare che, in occasione dei controlli, non si siano registrati incidenti che hanno coinvolto motociclisti lungo le strade dei passi interessati. 

INFORMAZIONE, EDUCAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE

Tony Mori, Responsabile dei Rapporti Istituzionali FMI ha dichiarato: "Un binomio vincente quello tra CFS e FMI; abbiamo avuto il coraggio di costruire un progetto di informazione, educazione e sensibilizzazione, che garantisca l'utilizzo del territorio nel pieno rispetto delle regole. Un progetto che permetta il diritto alla pratica sportiva, con la piena e totale condivisione, non solo dei diritti ma anche e soprattutto con l'assunzione della responsabilità che impone il dovere del rispetto dei territori". Giuseppe Vadalà, Comandante Regionale Toscana del CFS, ha aggiunto: "Controllare la circolazione sulle strade montane e rurali a difesa della regolare circolazione negli interessi della vita delle persone altrui e della stessa vita dei motociclisti è l'importante obiettivo di questa campagna di verifiche su strada e fuoristrada, a conferma del ruolo centrale che il Corpo Forestale dello Stato ha per la tutela dell'ambiente montano".

Il rovescio della medaglia

Tutto bene, tutto buono, intenzioni ottime e, a quanto pare, anche ottimi risultati. La campagna, infatti, ha come scopo principale la sicurezza di quei motociclisti (la maggioranza) che vivono la propria passione senza esagerazioni, senza usare le strade come piste, senza danneggiare la natura infischiandosene delle regole, senza creare pericoli per sé e per il prossimo con comportamenti che poi inducono alcuni cittadini esasperati ad esagerare a loro volta...
Solo che...
Come già capitato lo scorso anno, il tam tam del web (ma anche la stampa locale) evidenzia lo scontento di chi ritiene che l'attività della Forestale sia troppo poco mirata, andando a colpire indistintamente tutti, con metodologie a volte opinabili e atteggiamenti vagamente persecutori. Più che di fronte a un'attività preventiva e di controllo, in molti casi la sensazione è quella di trovarsi nel bel mezzo di una crociata. Tra l'altro, continuano anche le lamentele dei gestori di attività commerciali e di ristorazione poste sui passi appenninici e nei tradizionali luoghi di ritrovo per motociclisti. Lo scrivevamo l'anno scorso ma la situazione si è puntualmente ripresentata.

In definitiva, certamente "Defend Life" è un'operazione meritoria e animata da buoni propositi, ma continua a non essere priva di risvolti discutibili.
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