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29 October 2012

FMI e Forestale alleate (solo per il fuoristrada...)

FMI consegna ai Forestali due moto speciali, griffate con i colori del Corpo Forestale dello Stato a suggello di un’alleanza di cui forse bisognerebbe informare… quelli di Arezzo

Due HM alla Forestale

In occasione della cerimonia di apertura del 10° Trofeo delle Regioni Enduro (Sabato 27 ottobre, a Spoleto) è stato presentato un progetto, che vede coinvolto il Corpo Forestale dello Stato con la nascita di un “Team” molto speciale. La Federazione Motociclistica Italiana, in collaborazione con HM Honda Jolly Racing di Franco Mayr e Alessandro Tramelli e con Axiver, promotore per la FMI dei Campionati Italiani Enduro e Motoslitte, ha infatti consegnato  due moto speciali, griffate con i colori del Corpo Forestale dello Stato, al comandante Claudio D’Amico.

Il Comandante D’Amico, nell’occasione della consegna delle moto, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo evento, ribadendo che la Forestale non è contro gli enduristi, ma INSIEME agli enduristi. “Il rispetto delle regole – ha sottolineato il Comandante D’Amico - deve essere la parola d’ordine di tutti noi: rispetto per l’ambiente, rispetto per chi lavora con noi e per noi”.

Queste due moto – ha commentato a sua volta il Presidente FMI, Paolo Sesti – rappresentano anche visivamente la collaborazione che FMI e CFS hanno avviato ormai da tempo e intendono consolidare ancora di più. Solo stando nelle regole è possibile ipotizzare un convivenza civile tra tutti gli appassionati di fuoristrada”.

Grazie alle due HM da enduro, sarà ora ancora più facile ottenere una presenza attiva del Corpo Forestale in fase di preparazione di una gara, con una supervisione preventiva dei possibili percorsi e una valutazione più accurata e precisa di ogni possibile controindicazione.

E, di conseguenza, sarà molto più facile per i Moto Club organizzatori riuscire a dedicare la necessaria attenzione e dedizione alla preparazione globale di ogni evento.

 

Tutto bellissimo, ma… (andate alla prossima pagina)

La Forestale ci perseguita?

Quindi i motociclisti e la Forestale sono oggi alleati, almeno in nome del fuoristrada agonistico. Lo spirito di collaborazione ci fa solo piacere (anche perché il livello di conflittualità era davvero altissimo, cliccate qui…), così come ci fa piacere la mano che la FMI tende ad un’istituzione ultimamente parecchio invisa ai dueruotisti. I motociclisti spiegano metaforicamente allo Stato di non essere dei delinquenti (tranne chi non rispetta le regole), lo stato dice ai motociclisti che non li vuole perseguitare, anzi li aiuta a coltivare in maniera sana la passione per i motori.

MA NON C’È PACE AD AREZZO
Già, peccato che la Forestale di Arezzo (di cui D'Amico è Comandante Provinciale) poi faccia gli appostamenti e tenda agguati a chi ha l’ardire di andare a divertirsi sui passi; peccato che i controlli si trasformino in vere e proprie operazioni chirurgiche che durano delle mezz’ore e che finiscono invariabilmente con una contravvenzione (qualcosa si trova sempre…); peccato che le pattuglie della Forestale sulle auto civetta inducano con l’inganno i motociclisti ad infrangere il codice della strada per poi “beccarli” con le telecamere; peccato che non si sia più in grado di distinguere i turisti dagli smanettoni, facendo di tutta l’erba un fascio e demonizzando un’intera categoria di cittadini, compreso chi ad aprire troppo il gas non ci pensa minimamente; peccato che si multino i motociclisti solo perché indossano la tuta di pelle; peccato che si contestino le infrazioni preventivamente, sulla base di dati che non sono per nulla oggettivi (del tipo: “ok, non stai superando i limiti, ma se in questo tratto rettilineo vai a questa velocità, sicuramente non riuscirai a fare la curva che c’è là in fondo al dritto”…); peccato che in questi tempi di crisi un accanimento del genere sia perlomeno sospetto.

GLIEL’ABBIAMO INSEGNATO NOI…
E la beffa, in tutto ciò, è che molti trucchetti alla Forestale li ha insegnati proprio la Federazione, con dei corsi mirati a riconoscere le parti delle moto sostituite rispetto alla dotazione di serie. Tutto in nome della sicurezza e del rispetto delle regole, ovviamente, fatto sta che questo tipo di “sensibilizzazione” si è ritorto contro i motociclisti. Anche quelli che non fanno niente di male se non guidare una moto che viene ritenuta… troppo sportiva, di quelle con cui non si può evidentemente andare piano.

POSSONO FARLO: NON DIAMOGLIENE MOTIVO!
Poi si può stare a disquisire per ore ed ore sul fatto che il Corpo Forestale dello Stato si occupi di Codice della Strada invece che di foreste, che una moto con uno specchietto non regolamentare non può certo far del male a una pianta, che accanirsi contro chi indossa abbigliamento tecnico non a nulla a che vedere col proteggere la flora e la fauna… Il dato di fatto è che la Forestale può fare quello che fa. Lo fa con modalità assurde, ma può farlo, quindi non dobbiamo farci cogliere in fallo. E fino a quando ci saranno in circolazione motociclisti che scambiano le strade per piste avranno anche ragione di farlo. Vediamo di non fregarci con le nostre stesse mani perché, ovviamente, chi sbaglia paga e alla lunga ci va di mezzo anche chi usa la moto per il solo piacere di farlo, senza essere un drogato del ginocchio a terra.

Nel fuoristrada agonistico qualche passo di ragionevole riavvicinamento si sta compiendo, vogliamo pensare anche all’asfalto, adesso?
Tanto più che, come detto, il comandante D'Amico, che fa così il carino con Sesti, è poi quello che ordina di tartassare i motociclisti sui passi della provincia di Arezzo!

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