Primo semestre 2021 da record per Fantic Motor. I primi sei mesi dell’anno hanno visto infatti ricavi netti consolidati del Gruppo pari a 70,8 milioni di euro. L’EBITDA consolidato (ovvero il margine operativo lordo) è stato di 9,6 milioni di euro (EBITDA margin pari a 13,5%). Giusto per avere un confronto, Fantic nel primo semestre del 2019 ha ottenuto dei ricavi netti pari a 22,6 milioni di euro e nel primo semestre del 2020 di 17,7 milioni di euro. Nel primo semestre del 2021 Fantic ha registrato quindi una crescita record del fatturato del +300% rispetto al medesimo periodo del 2020 e del + 215 % rispetto al 2019.
Una crescita che ha coinvolto tutte le aree dell’Azienda e che ha visto come protagonista la gamma enduro/motard e Caballero sulle moto e il segmento Trail ed Enduro sulla gamma ebikes. In evidenza anche le new entry, con grandi risultati dalla linea trail carbon ebikes e la gamma Offroad Racing. A fare da traino oltre al mercato nazionale sempre in forte crescita, anche quello internazionale spinto dalla Germania (+330% sul 2019) e Svizzera (+470%) per le moto, mentre per le ebikes brillano la Spagna (+710%) e Stati Uniti (+460%). Per i prossimi mesi sono attesi i nuovi prodotti 2022 sul fronte moto, ebikes ed e-mobility.
“Siamo davvero molto soddisfatti – commenta il CEO Mariano Roman - di come Fantic Motor stia crescendo in maniera esponenziale, non solo a livello di offerta prodotti moto, e-bikes e soluzioni per la mobilità sostenibile, ma anche in termini di fatturato in tutti i settori. L’acquisizione ad inizio anno di Motori Minarelli è stata un’altra mossa importantissima nello scenario nazionale ed internazionale, che ha ulteriormente contribuito a far acquisire valore e quote di mercato al nostro Gruppo. Nel primo semestre 2021 si è registrata una crescita record del fatturato del + 300% rispetto al medesimo periodo del 2020 e del + 215 % rispetto al 2019. Un risultato che è andato ben oltre ogni più rosea aspettativa, evidenziando e premiando, non solo la vivacità di Fantic e la sua capacità di innovare, ma anche la bontà di scelte ed investimenti strategici”.
