Ecco le informazioni necessarie per
non incorrere in un acquisto sbagliato, per non imparare a posteriori quali
sono le caratteristiche che differenziano tra loro i caschi, e fare un
acquisto ragionato.
Ricordiamo di allacciarsi sempre e fermamente
il casco, che altrimenti non protegge a dovere.
1.
Tipi di casco. L'integrale è il casco più
sicuro in assoluto.
Il jet, molto più fresco e confortevole nel periodo estivo,
lascia
però esposta una parte del viso. Vi sono oggi in commercio caschi
integrali
con mentoniera apribile che sono un compromesso tra comodità e
sicurezza.
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Integrale

Apribile
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Jet

Jet senza visiera
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2.
Non risparmiate troppo:
al di sotto dei 125/150 euro un casco integrale non può essere costruito
con materiali di ottima qualità. Le calotte interne in polistirolo
infatti
sono sensibili all'umidità, dovuta all'ambiente o al nostro sudore, ed
i caschi migliori adottano soluzioni che ne garantiscono meglio l'efficacia
nel tempo. Non esiste tuttavia per il casco una data di scadenza, poichè
un casco tenuto nella propria scatola all'asciutto non subisce alcun deperimento
dei materiali, uno invece molto usato può deperirsi in un paio d'anni.
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3.
Non spendete troppo.
E' possibile produrre e vendere un casco di qualità pressochè
massima
ad un costo di circa 250/300 euro. Tutto quello che spendete in più
è grafica
(a volte molto costosa), moda e magari qualche accessorio secondario in
più.
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4.
La misura.
Il casco deve assorbire il colpo in caso di caduta. Se non è ben aderente
alla testa, questa sbatterà all'interno del casco, limitandone
l'efficacia.
Limite minimo: indossate il casco, afferratelo per la mentoniera
o dai lati intorno alle guance e scuotetelo: la testa deve muoversi con
lui. Limite massimo: restate dentro il casco almeno un paio di minuti
e controllate che la pressione esercitata non provochi sensazioni di mal
di testa o pressioni particolari su un punto piuttosto che una pressione
uniforme. E' normale che gli zigomi rimangano leggermente rialzati per
la pressione sulle guance.
5. La forma:
i caschi di fascia alta adottano calotte in polistirolo di forma e dimensione
diversa per le varie misure. Gli altri invece utilizzano gommapiuma ed
altre imbottiture per variare le taglie. Questo influisce sulla comodità.
Inoltre tenete di conto che le calotte non sono tutte uguali: dovete trovare
il casco che si adatta a voi e non pensare che siano tutti simili.
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6.
Le canalizzazioni per l'aria.
I caschi dovrebbero far circolare un minimo d'aria intorno alla testa.
Esistono canalizzazioni di tutti i tipi, e possono essere utili ad evitare
pruriti e sudore. Guardate la loro dimensione per valutarne l'efficacia,
anche dall'interno del casco, la comodità di aprirle e chiuderle
coi guanti, il numero totale.
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Il casco rosso non ha canalizzazioni in alto, quello blu invece ne ha di
molto ampie.
Tutti i caschi hanno una presa d'aria sotto
la visiera, per limitare l'appannamento nella stagione fredda: cercate
di valutatarne la dimensione, ovvero l'efficacia. Esistono anche appendici
da aggiungere al casco d'inverno
che:
1. deviano l'aria calda provieniente dal naso verso il basso;
2 limitano il passaggio dell'aria dalla parte
bassa del casco, sotto il mento.
Controllate che ci siano: sono efficaci.
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La presa superiore è ampia e di facile apertura
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7.
Il peso.
Il peso varia tra i 1200 e i 1500 grammi. Non cercatene di più leggeri.
Non è detto che a qualità migliore corrisponda un peso inferiore.
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8.
I'imbottitura e la pulizia.
I caschi devono essere realizzati in materiale traspirante ed anallergico,
e magari avere anche caratteristiche antibatteriche. La pulizia del casco
non lavabile può essere tentata con saponi secchi, ma i risultati, pur
evidenti, durano poco. NON LAVATE IL CASCO CON ACQUA se non è previsto
dal libretto d'uso. Solo pochi caschi, i migliori, permettono il lavaggio,
magari con smontaggio dei componenti interni.
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9.
Il fruscio aerodinamico.
La forma del casco influenza la sua rumorosità alle velocità
medie e alte.
In particolare i punti di attacco della visiera, proprio sopra le orecchie,
sono più rumorosi se sporgono e sono di forma irregolare. Alcuni caschi
hanno la visiera che copre gli attacchi in un sol pezzo, riducendo al massimo
i fruscii. Anche la mentoniera alta, che arriva ben in basso verso il petto,
riduce i rumori.
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Questa è una visiera che copre gli attacchi sul casco

Questa invece utilizza dei coperchi
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10.
Il cinturino.
Ve ne sono di molti tipi. Il più classico è quello ad anelli,
molto affidabile.
Innovativi quelli con sgancio sull'esterno della calotta, comodi per l'uso
coi guanti pesanti.
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Ecco uno sgancio esterno
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Il cintolino ad anelli e quello rapido
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11.
L'acqua.
L'integrale, in grado di proteggere il pilota, deve avere una guarnizione
di tenuta tra la calotta e la visiera a forma di U, come le grondaie
dei tetti, perchè funziona con la stessa logica. Controllate anche che
le prese d'aria del casco si chiudano in modo affidabile non solo per l'aria,
ma anche per la più infida acqua.
12.
La visiera.
Quando provate un casco guardate in un punto fisso e geometrico (un palo,
una finestra) e muovete la testa lentamente in tutte le direzioni. Se vedete
l'oggetto distorcersi vuol dire che la visiera è di scarsa
qualità. Le
visiere distorgono tutte leggermente la vista, salvo quelle piatte, non
bombate, purtroppo scarsamente usate. E' importante che la visiera si spessa,
magari di due millimetri, e abbia un ottimo trattamento antigraffio. Una
visiera antigraffio può costare molto proprio per questo motivo, ma i
soldi
spesi nella visiera sono sempre ben spesi. | | | |
Come si legge l'etichetta:
I caschi vanno omologati, come conferma la presenza di un'apposita etichetta
cucita sul cinturino o sul rivestimento interno. Che cosa indicano i numeri
riportati? La lettera E cerchiata indica l'omologazione ECE insieme al
numerino che l'accompagna che sottointende il Paese di rilascio (il 3 per
l'Italia, il 2 per la Francia, l'1 per la Germania...). Alcuni Stati aggiungono
la sigla R22 che indica la normativa di omologazione di riferimento (ECE
22): la versione di questo regolamento è rilevabile dai primi due numeri
della prima cifra a sinistra (02, 03, 04...quella in vigore è la 04, ma
quelle precedenti sono tuttora riconosciute). I numeri restanti identificano
il modello e il Produttore. La seconda cifra, a destra, è invece il
progressivo
di fabbricazione. I caschi DGM (Decreto Generale della Motorizzazione)
hanno invece un'etichetta diversa come vedete nella fotografia. Questo
tipo di caschi è stato recentemente dichiarato "fuorilegge".
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