Esiste anche una stampante 3D in grado di realizzare oggetti in materiali polimerici, quindi gomma morbida (come le manopole). Per i componenti realizzati su fresa a 5 assi, si utilizza poliuretano espanso con 4 densità diverse, fino al più duro di tutti, l’Ureol, detto anche legno artificiale: permette di creare oggetti così rifiniti, che possono essere verniciati in modo perfetto (anche la verniciatura viene fatta internamente). Per la realizzazione i telai delle moto invece, Royal Enfield si appoggia all’esperienza di Harris Performance (di cui recentemente ha acquisito in toto la proprietà), famosissimo preparatore e telaista britannico che ha ottenuto molti successi in gare su pista, proprio grazie ai suoi prototipi. Assemblato lo scheletro del prototipo, di passa a definire la linea e i volumi. Questo lavoro viene effettuato con il classico clay, l’argilla da modellismo, che riceve una precisa sgrossatura tramite un’enorme centro di lavoro, capace di contenere una moto intera. La finitura superficiale viene poi effettuata a mano e se il risultato non soddisfa, basta aggiungere del nuovo clay e ricominciare. A modello definito, si passa a realizzare un prototipo funzionante da mettere su strada (o meglio, in circuito). Quando anche la messa a punto della ciclistica, la posizione di guida, la posizione dei comandi e tutti gli altri particolari sono stati definiti, non resta che costruire le moto complete, in versione semi-definitiva, pronte per i test di durata e affidabilità. I prototipi in stato avanzato vengono interamente scansionati in 3D tramite un braccio laser con precisione al centesimo di millimetro, tanto che, procedendo alla rilevazione della sella, se ne possono osservare al computer persino le increspature della pelle! Oltre alla parte legata strettamente alla produzione di serie, nelle officine del Technology Centre è nato un reparto dedicato interamente alle customizzazioni: esattamente come i migliori preparatori di special artigianali, qui si può dare sfogo alla propria fantasia e i risultati li abbiamo visti al recente Salone di Milano, allo stand Royal Enfield. Una considerazione finale: durante la nostra visita al Technology Centre abbiamo respirato tantissima voglia di sperimentare. Qui le idee possono essere trasformate in realtà con pochi passaggi, perché ogni procedimento è realizzato internamente. Tutti i lavoratori sono motociclisti appassionati e l’azienda spinge fortemente sulla formazione motociclistica dei dipendenti, fattore più unico che raro. Sembra di trovarsi all’interno di una start up ad alta tecnologia che progetta special curatissime e prototipi esclusivi, ma con alle spalle un colosso industriale prossimo al milione di moto prodotte in un anno.