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Valentino Rossi, l’addio dove tutto era iniziato

Il numero 46 si ritira. Molti lo danno per sconfitto, a causa di qualche stagione di troppo lontano dai riflettori. Noi celebriamo invece un mito di 42 anni capace di colorare di giallo interi autodromi, vincere 115 gare (la prima proprio in Austria) e portare in alto il motociclismo tricolore. Oggi non esistono tifosi, oggi si celebra lo sport

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Quale ricordo emozionerà di più Valentino Rossi? Quello del primo podio, ottenuto in 125 il 4 agosto 1996, o quello relativo alla prima gara da “pensionato” dell'8 agosto 2021. Chissà. È però curioso come i due eventi si intreccino grazie al tracciato austriaco, palcoscenico di entrambe le tappe cruciali della carriera del Dottore.

Si chiude così un ciclo unico per la storia del Motomondiale e dello sport tricolore. Mancano ancora alcune gare di questa stagione e auguriamo a Valentino di poter collezionare altre grandi soddisfazioni, ma se così non fosse i risultati ottenuti dal pilota di Tavullia sono sotto gli occhi di tutti e certificano un talento smisurato: 9 mondiali vinti, 236 podi (199 nella Classe Regina, tra 500 e MotoGP; 21 in 250 e altri 15 in 125. E ancora, a titolo di statistica, nella massima serie: 142 con Yamaha, 54 con Honda, 3 con Ducati), 423 gare disputate fino a oggi di cui 115 vinte. Rossi è l'unico nella storia ad aver vinto in 125, 250, 500 e MotoGP. E se la storia recente non rende giustizia al 46, non ci resta che ricordare la sua data di nascita: 16 febbraio 1979. Il secondo più vecchio in pista quest’anno è Aleix Espargarò, nato esattamente 10 anni dopo. Come dire, quando Rossi vinse il primo mondiale, lo spagnolo aveva solo 8 anni. Forse, anche il portacolori Aprilia, lo guardava alla TV come abbiamo fatto tutti, sognando un giorno di essere come lui, anche per una sola volta.

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