CARATTERISTICHE Le Husky 630 sono equipaggiate con un motore di 600 cc, che, secondo quanto dichiarato dalla Casa costruttrice, è più potente del 20% rispetto alla precedente versione installata sulle 610: ora il propulsore raggiunge i circa 54 CV alla ruota dichiarati. È un monocilindrico a quattro tempi, raffreddato a liquido, con l’alesaggio che è cresciuto da 98 a 100 mm e la corsa di 76,4 mm, la distribuzione a doppio albero a camme in testa, contenuta nel nuovo coperchio rosso, e un rapporto di compressione di 12,4:1. La potenza delle nuove Husqvarna ha raggiunto un valore che le avvicina moto più performanti del segmento: le KTM 690. Ma l’obiettivo della Casa varesina non era cercare prestazioni al limite, perché i tecnici volevano che le 630 restassero moto facili. Il design, quindi, è uno degli aspetti su cui hanno lavorato di più. Nulla, o quasi, è cambiato nella ciclistica: telaio e sospensioni sono le stesse delle vecchie TE e SMS, mentre le sovrastrutture sono completamente nuove. Come su tutte le Husqvarna prodotte dalla fine degli Anni Novanta, appare chiaro l’intento dei progettisti di slanciare la linea verso l’anteriore: diversamente dalle altre motard e off road, la vista laterale non evidenzia la tipica restrizione netta tra tabelle posteriori e fianchetti. La caratteristica mascherina frontale con “griglia coprifaro” è stata sostituita da una dal profilo più pulito e con gruppo illuminante completamente riprogettato. Sono nuovi anche il serbatoio da 12 litri, le plastiche (solo il parafango anteriore rimane identico) e le selle (più bassa di 30 mm sulla TE, più morbida e con profilo “a due livelli” sulla SMS). L’elemento più caratteristico del nuovo stile delle 630 è lo scarico con doppio silenziatore, che, oltre a farle somigliare alle moto racing della Casa varesina, ha consentito di ridurre le emissioni e la rumorosità. Ce ne siamo accorti mettendo in moto la SMS, che ad ogni colpo di gas emette un suono cupo ma educato, accompagnato da quello profondo dell’aspirazione.