L'obiettivo finale del progetto è sempre stato quello di realizzare un prototipo marciante. La professionale struttura di Engines Engineering è riuscita in questo intento e noi poco prima di Eicma ci siamo presi la soddisfazione di collaudarla su strada. È stato pure un enorme rischio: pensate solo a una innocua scivolata, anche solo da fermo, e addio presentazione alla fiera più importante del mondo a due ruote. Non ci siamo limitati a un rapido passaggio davanti agli uffici di Engines Engineering per vedere se tutto era in ordine, ma abbiamo affrontato le "piste" di prova dove vanno anche i collaudatori di Ducati: i passi della Raticosa e della Futa, sulle montagne che si incontrano allontanandosi a sud di Bologna. Avendo cambiato l'assetto, e quindi la distribuzione dei pesi, la moto appare ora più carica sull'avantreno, più reattiva a rispondere alle sollecitazioni del pilota. L'anteriore rimane però sincero e restituisce al pilota una sensazione di rassicurante stabilità. Ovviamente, non siamo lontani dal comportamento della Suzuki da cui deriva, che ha un animo decisamente sportivo e vanta un gran bel motore quattro cilindri (lo abbiamo definito "strepitoso" nella
comparativa sport-tourer di luglio 2017). La nuova "Suzuki Katana" danza tra le curve per raggiungere i due passi e appare precisa e ben piantata sulle ruote. La moto è divertente, l'accelerazione fuori dalle curve gratificante, accompagnata da una spinta generosa e lineare, robusta ai bassi e medi regimi, addirittura feroce agli alti. Ma, al di là di tutto, volete mettere la soddisfazione di guidare la "nostra" moto?