L'anno scolastico ordinario è finito e, per molti ragazzi, è arrivata l’età del primo vero motociclo da guidare a 16 anni: “il” 125. Ricordiamo che la legge non distingue tra moto e scooter: entrambi rientrano nella categoria dei “motoveicoli”. Quelli con cilindrata 125 possono essere condotti con patente A1, se di potenza non superiore a 11 kW-15 CV; 125 è anche la cilindrata maggiore per il quale è ammessa la patente B alla guida di un motoveicolo. Per quanto riguarda l’omologazione, ormai sono tutti Euro 5; fin dal precedente grado, cioè Euro 4, le moto di questa cilindrata devono per legge esser dotate almeno di frenata combinata CBS. Molti modelli però montano anche l’antibloccaggio della ruota in frenata ABS, per ora non obbligatorio, almeno sulla ruota anteriore (1 canale); i modelli più raffinati e costosi, anche sulla ruota posteriore (2 canali).
Quali sono i criteri di scelta? Oltre al genere di preferenza (sportiva, naked, enduro, scrambler etc.), la prima moto va scelta anche in base ad alcuni importanti parametri oggettivi. Pur dando per scontato che tutti abbiano la patente, è chiaro, per esempio, che per chi è alto 1,60 è meglio evitare una supermotard o un’enduro con la sella a 960 mm da terra, specie se l’esperienza di guida si limita a quanto fatto a scuola guida; diverso naturalmente è il discorso per chi arriva dall’esperienza con un “cinquantino” simile, o magari abbia guidato molto in precedenza in luoghi chiusi al traffico. Sempre in tema di altezza della sella, va considerata anche la forma della medesima: se molto larga, divaricando le gambe aumenta la distanza dei piedi da terra. Altri elementi da considerare per chi ancora non si senta del tutto a suo agio sono il peso (meglio se non elevato), il baricentro (meglio più in basso possibile), la larghezza del manubrio (più è largo più aiuta, ma sempre in rapporto alla lunghezza delle braccia del pilota), la distanza delle leve al manubrio (in questa categoria non è diffusa la regolazione), la risposta del motore e dei freni, la presenza dell’ABS; tutti elementi che, se adeguati, facilitano la guida permettendo di concentrarsi sulla stessa e di fare esperienza di eventuali situazioni di emergenza (più frequenti nell’uso cittadino). A tal proposito, un discorso a parte va fatto sulle sospensioni: mediamente sono di qualità almeno discreta, ma è bene considerare anche questo aspetto, ai fini soprattutto della sicurezza, ancora una volta in città dove non mancano tratti sconnessi: una buona forcella aiuta ad avere buone sensazioni di guida e di controllo, facilitando il rapporto con il veicolo; buoni ammortizzatori, oltre a dare maggior comfort, sostengono in caso di trasporto del passeggero (possibile già a 16 anni del conducente), aiutando a mantenere una buona direzionalità del veicolo. Infine, sempre in tema di sicurezza, alcune (poche) 125, specie gli scooter, sono dotati di controllo di trazione, che può essere utile soprattutto in caso di passaggio sulle strisce pedonali bagnate.
Ultime note, sui 2 tempi: una volta erano la regola, oggi sono mosche bianche. Sono motori usati ancora sui modelli più sportivi; sono molto più affidabili di un tempo, ma pur sempre meno di tranquilli 4 tempi: ciò vale soprattutto come valutazione da fare nel caso dell’acquisto di un usato. Eventualità nella quale va considerata anche e soprattutto l’omologazione di cui la moto è dotata (quelle di prima immatricolazione sono tutte Euro 5); ricordiamo in proposito le regole per Area B di Milano (che comprende buona parte della città): dal 01/10/2024 non potranno più accedere 2T Euro2 e 4T Euro 0/1; dal 01/10/2025 no 2T Euro3 e 4T Euro2; dal 01/10/2028 no 4T Euro3; dal 01/10/2030 no 2T Euro4.
Di seguito una carrellata di modelli papabili a diventare “la prima moto”.