La Ducati Hypermotard esiste da molto, ormai. In origine era equipaggiata con lo storico “pompone” bicilindrico ad aria, messo oggi da parte in favore di un moderno twin raffreddato a liquido, che per il 2016 è cresciuto fino a 937 cc nel rispetto della Euro 4 (è lo stesso motore che equipaggia le nuove
Multistrada 950 e
SuperSport). Ha la bellezza di 99 CV e 9 kgm alla ruota, e pesa, sempre secondo il nostro Centro Prove, 202 kg a secco. La Hypermotard nasceva come vera e propria fun-bike - una motardona tutta penne e pieghe - salvo poi venire offerta in tre versioni delle quali la Hyperstrada è diventata la più venduta e apprezzata perché - quasi ovvio - è una Hypermotard con alcune comodità in più (
qui il test delle “sorelle” più sportive). Anche la Duke nasceva come supermotard stradale - più “autentica” rispetto a Ducati, per il motore monocilindrico - e con gli anni e gli aggiornamenti si è mossa nella direzione della fruibilità. Da moto tutta “penne” da godersi in fretta, prima che il sedere cominciasse a dolere - aveva la sella dritta come le vere “motard” - è diventata una compagna con la quale giocare tutto il giorno (come nel nostro
test singolo). Ma sempre fedele al monocilindrico, che proviamo nellla versione ulteriormente aggiornata dell’ormai mitico “690”, rispettoso della Euro 4 e capace di ben 68 CV e 6,7 kgm alla ruota. Questo motore le garantisce anche un peso piuma: 162 kg a secco.