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Aprilia RS 660 Extrema: come va, pregi e difetti

Questa nuova versione, oltre che per una livrea dedicata bianca/rossa, si differenzia dalla sorella “standard” per una nuova componentistica di serie, numerose parti in carbonio e un’elettronica evoluta. L'abbiamo provata sul tracciato di Vallelunga ed ora vi raccontiamo come va, i suoi pregi e i difetti

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Aprilia RS 660 Extrema 2023

Sulla base tecnica della Aprilia RS 660 nasce la nuova versione Extrema 2023. Il nome di questa moto non è nuovo, poichè evoca agli appassionati il ricordo dell’Aprilia 125 Extrema, una tra le più performanti e veloci ottavo di litro prodotta dal 1992 al 1994. Questa nuova versione della sportiva media di Noale, oltre che per una livrea dedicata bianca/rossa, si differenzia dalla sorella “standard” (con la quale condivide la base tecnica, qui tutti i dettagli) per una nuova componentistica di serie e numerose parti in carbonio.

L’equipaggiamento della nuova Aprilia RS 660 Extrema 2023 comprende impianto di scarico omologato SC Project con terminale in carbonio posizionato sul lato destro (e non più sotto il motore) e una staffa di supporto del silenziatore, in alluminio anodizzato nero, che permette di rimuovere le pedane passeggero. Ci sono poi parafango anteriore e il nuovo puntale sotto il motore, entrambi costruiti in carbonio, e il codino monoposto, che sostituisce la sella passeggero, la quale viene comunque fornita al momento della vendita.

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Aprilia RS 660 Extrema 2023

Alla ricca dotazione elettronica di serie equipaggiata sulla RS 660 (che comprende traction control, ABS cornering, engine brake, engine map, wheelie control tutti regolabili) si aggiunge il software che consente di settare il cambio quick shift in configurazione rovesciata.

Grazie ai nuovi componenti la nuova RS 660 Extrema ferma l’ago della bilancia a 166 kg a secco, 3 in meno rispetto alla RS 660 “standard”. Non cambia la potenza, che resta di 100 CV.

Nelle pagine seguenti trovate le nostre impressioni di guida, con i pregi e i difetti della moto, e il prezzo.

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Nel box 23 di Vallelunga ci sono due Aprilia, una RSV4 Factory e una RS 660 Extrema. Mi trovo qui per provare la seconda e ho già fatto con lei sei turni da 20 minuti. Resta l'ultima sessione della giornata e, volendo, potrei prendere la V4. Invece torno senza esitazione dalla "mia" piccola RS per il semplice motivo che con lei mi diverto quanto mi divertirei con la sua sorellona e faccio un ventesimo della fatica. Ragazze e ragazzi, è ora di rimettere la testa a posto: le moto con 220 CV sono strepitose, emozionanti, ma per divertirsi e lavorare sulla guida le supersportive più piccole sono fantastiche e ingiustamente sottovalutate. Il primo tabù che andrebbe affrontato è quello che vadano piano. Sì, la RS in rettilineo non è un fulmine, ma in curva vola e i tempi che può realizzare sono di tutto rispetto. C'è poi forse una questione di machismo, tipo più CV uguale più virilità? E come la mettiamo in sella a una qualunque millona farsi sverniciare all'esterno da una biclindrica di 660 cc? Un aspetto secondo me super interessante dell'utilizzare in pista la RS è che ti obbliga a lavorare sui fondamentali: frenare tardi, fare tanta velocità di percorrenza, accelerare presto. Avere CV a centinaia maschera le lacune in questi aspetti perché le moto in uscita di curva volano. Con la piccola Aprilietta, se non ti focalizzi su queste fasi di guida non vai da nessuna parte. Quando lo fai vedi i risultati (non esiste moto più grossa che riesca a essere altrettanto veloce a centro curva) e ciò è super soddisfacente e divertente, oltre che, dicevamo, poco faticoso. Con un "mille" devi essere un triatleta per spingere per più di due turni. Con la RS serve una doppietta per fermarti. Lasciando da parte la teoria per entrare nella pratica è una motoretta che funziona molto bene. I freni sono potenti e modulabili, la posizione di guida è corretta, la luce a terra in piega abbondante, l'elettronica a punto. È in generale molto veloce nei movimenti (ingresso curva, cambi di direzione) e mai nervosa. Noi stiamo usando un esemplare equipaggiato con monoammortizzatore Ohlins (optional ufficiale) e nel complesso possiamo dire che a livello di sospensioni è molto soddisfacente, con un bel sostegno tanto in frenata quanto in accelerazione. Col setting standard dedicato alla pista il retrotreno tende ad alleggerirsi parecchio in staccata a discapito della possibilità di rallentare tanto in poco spazio, ma con pochi interventi (i tecnici Aprilia hanno "tolto" un giro di molla dietro) la situazione è migliorata moltissimo. Il motore ha una bella grinta ai medi e ciò rende la RS abbastanza brillante da centro curva al cordolo esterno, poi 100 CV sono 100 CV, non si scappa. Non un difetto come dicevamo ma una caratteristica della moto con vari risvolti positivi. Bene il cambio che chiede come unica accortezza di non scalare più marce tutte insieme: esiste una strategia di sicurezza che impedisce la scalata quando porterebbe il motore a raggiungere un regime troppo elevato - basta cadenzare i cambi marcia con un pelo di calma. Il solo aspetto un po' fastidioso cui non si può far fronte è la puzza di benzina che si respira "in carena" dovuta probabilmente al modo in cui l'aria fa "girare" i vapori che escono dal canister.

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Aprilia RS 660 Extrema 2023

L'Aprilia RS 660 Extrema è disponibile nella sola colorazione Checkered flag ad un prezzo di 13.749 euro c.i.m.*

*Il prezzo presente in questo articolo è da considerarsi con la formula "chiavi in mano", comprensiva di "messa in strada" che Motociclismo quantifica in 250 euro

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