La nuova Harley-Davidson Nightster (questo il nome ufficiale), vista di fianco alla 1250S, appare più semplice in tutto. Ma anche vista da sola, dal punto di vista della cura costruttiva non è la “solita” Harley. Rispetto alle vecchie Sportster ad aria si percepisce un differente approccio a molti dettagli: ci sono parecchi dettagli in plastica, anche per risparmiare sul peso (che in effetti è assai inferiore alla 883, la precedente entry-level: dichiarati 211 kg a vuoto, circa 30 in meno della progenitrice), nei convogliatori del radiatore acqua e nel carter della cinghia della finale la più evidente, ma anche il finto tappo del serbatoio; i blocchetti elettrici hanno un aspetto dimesso, al pari dello scarico; molti altri dettagli sembrano frutto di una progettazione un po’ frettolosa, poco allineata al prezzo di 15.650 euro c.i.m.* per la versione di colore nero (15.950 per i colori rosso e grigio), circa 2.500 euro più dell’ultima Sportster 1200 Iron ad aria.
Tra i dettagli che ci hanno colpito in negativo, le tubazioni del freno anteriore (idraulica e sensore ABS) che fanno una strana e ampia curva, cheap da vedere e che tra l’altro li rende pericolosamente esposti. Tornando al serbatoio, quest’ultimo da quasi 12 litri è in realtà sotto la sella: al suo posto c’è l’air-box coperto da un finto serbatoio che ricorda il peanut tipico della vecchia Sportster. La benzina al centro della moto è ulteriore testimonianza della ricerca di una centralità delle masse tesa a rendere la moto il più maneggevole possibile: con il pieno o in riserva la Nightster si guida esattamente allo stesso modo. Sempre in questa direzione va visto lo spostamento della batteria rasoterra, sotto il radiatore dell’acqua. Il contributo maggiore alla leggerezza complessiva, immediatamente avvertibile al momento di alzare la moto dal cavalletto, viene però dall’assenza del telaio e dal motore Revolution Max, progettato e realizzato con abbondanza di legge leggere. La potenza dichiarata è di 89 CV, la coppia 95 Nm, regime massimo 9.500 giri/min.; alesaggio e corsa 97x66 mm, distribuzione bialbero con 4 valvole per cilindro, fasatura variabile solo all’ammissione, 1 candela per cilindro, rapporto di compressione 12:1. Il motore è governato da un’elettronica che prevede tre riding mode: Sport, Road e Rain, più il traction control inseribile a piacimento nei primi due e il DSCS (controllo dell’erogazione della coppia). Passando alla ciclistica, la forcella è una Showa tradizionale con steli da 41 mm ed escursione 114 mm, mentre al posteriore ci sono due ammortizzatori con escursione 76 mm. Freni a disco (anteriore impianto Brembo) e ABS.
Nella pagina successiva trovate le prime impressioni di guida, con i pregi e i difetti della moto.
*: i prezzi presenti in questo articolo sono da considerarsi con la formula "chiavi in mano", comprensiva di "messa in strada", che Motociclismo quantifica in 250 euro.